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Serie A, Juventus-Fiorentina, 5 verità: l'Allegri furioso zittisce la tribuna. Il trio Chiesa-Vlahovic-Di Maria funziona

Stefano Fonsato

Aggiornato 26/02/2023 alle 23:58 GMT+1

SERIE A - Una Juve "arrabbiata" e col tridente di gala per risalire la classifica. Tuttavia, torna il solito "braccino" finale per la band di Allegri, che risponde alle critiche della tribuna centrale difendendo i propri giocatori. Per la Fiorentina di uno sfortunatissimo Castrovilli, difficoltà offensive ormai definitive. Il nuovo concetto di offside? Non può durare per sempre...

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Juventus-Fiorentina match valevole per la 22a giornata di Serie A 2022-2023, è terminato 1-0 grazie alla rete di Adrien Rabiot al 34'. Tra le polemiche per gli annullamenti delle reti di Vlahovic da una parte e Castrovilli dall'altra, bianconeri che si portano a 29 punti, a -1 dal 7° posto che può valere l'accesso in Conference League (in caso di mancato successo della Coppa Italia, in cui sia Juve che Fiorentina sono ancora in corsa). Di seguito l'analisi della gara riassunta in cinque punti principali.

1) Una Juve "arrabbiata" e col tridente per risalire la classifica

Un primo tempo arcigno, soprattutto nei contrasti e aggressivo negli ultimi metri di campo. E, finalmente, con quel tridente "di gala" tanto cercato durante l'anno con Di Maria e Chiesa a supporto di Vlahovic. Chissà come sarebbe cambiata la stagione della Juventus con la mentalità dei primi 45' contro la Fiorentina e con quei tre là davanti. E, tutto questo, senza nemmeno addentrarsi nel "giallo" riguardante Paul Pogba...
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2) Il solito "braccino" finale per la band di Allegri, che risponde alle critiche della tribuna centrale

Nel finale, Juve rintanata a difendere il risultato e a sperare. Di non prendere gol e, magari, di poter segnare il secondo in contropiede. E' vero che, come dice Allegri "senza la penalizzazione la squadra sarebbe seconda in classifica", ma il suddetto atteggiamento è proprio delle squadre "convalescenti". C'è chi glielo fa notare dalla tribuna centrale: il tecnico livornese, allora, perde la pazienza e risponde con l'indice puntato alla bocca, difendendo i propri giocatori.

3) Fiorentina, troppe difficoltà là davanti

E non è una novità. Ciò non toglie che non si debba sottolineare più volte con la matita rossa. Continuano a fallire tutti: Nico Gonzalez, Luka Jovic, Arthur Cabral e compagnia cantante. Appena 23 reti su 22 partite: non esattamente il ruolino di marcia di una squadra che, a inizio anno, vuole puntare all'Europa...

4) Che sfortuna per Castrovilli!

Un gol fantastico, una staffilata di destro dal limite con cui sfonda la porta di un incolpevole Szczesny. Gaetano Castrovilli sembra sempre lì lì per riprendersi quel posto in Serie A sottrattogli dai gravi infortuni. Si sarebbe preso la copertina dei giornali, ma non aveva fatto i conti con la "dura lex sed lex" del fuorigioco automatico puntato sulla posizione in offside millimetrico di Luca Ranieri.

5) Il nuovo concetto di offside non può durare per sempre

Beninteso, quello che segue è solo e unicamente l'opinione personale dello scrivente. Non esiste finire in fuorigioco per mezzo braccio, con la nuca o, nel caso specifico di Ranieri, col tallone. Questo discorso vale per tutti i gol annullati con questi presupposti, quello di Vlahovic compreso, andando a ritroso con gli episodi che hanno riguardato altre squadre e altri episodi di questa Serie A. L'impressione è che il funzionamento della (famigerata) tecnologia del fuorigioco semiautomatico sconfini nell'esercizio di stile, perché chiunque abbia giocato anche solo una partita di calcio a undici, dallo stadio al campetto sotto casa, è pienamente consapevoli che simili presupposti di posizionamento, non possono costituire un offside. L'attaccante che scatta "sul filo" (espressione che passa ormai nel dimenticatoio) non trae alcun vantaggio se, oltre la linea, gli finisce una mano o la punta del piede... Sembra quasi che passi il messaggio: "Abbiamo a disposizione un nuovo macchinario dalla percezione millimetrica, ora è tempo di ostentare quest'abbondanza di precisione". La verità è che dovrebbe tornare in vigore la regola della "luce", tra un corpo e l'altro, per fornire elementi inequivocabili sulla reale posizione di offside. Finire in fuorigioco col tallone, con mezza spalla o tre dita della mano, onestamente non può essere considerato calcio.
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