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Pagellone Serie A 22/23: Napoli e Lazio da urlo, male Roma e Milan, Monza soprendente

Enrico Turcato

Aggiornato 05/06/2023 alle 19:31 GMT+2

SERIE A - I voti al torneo appena concluso. Napoli da 10 in pagella, benissimo Lazio, Monza e Bologna. Delude la Roma, il Milan non ha mai difeso il titolo. Juventus difficile ma giudicare, ma sufficiente. Dall'Inter ci si aspettava di piú.

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Il Napoli ha dominato, la Lazio ha sorpreso tutti, il Milan ha deluso, la Sampdoria é crollata. Ecco tutti i voti al campionato 2022/23, squadra per squadra. Non sono state prese in considerazione i percorsi nelle altre competizioni, ma abbiamo tenuto conto della sola Serie A. Vediamo insieme le pagelle di fine anno, poi diteci se siete d'accordo o meno con le nostre valutazioni.

Atalanta: 7

L’Atalanta si è qualificata per una competizione europea per la sesta volta nelle ultime sette stagioni (inclusi preliminari), dopo che ci era riuscita quattro volte in precedenza nella sua storia. Già questo basterebbe a confermare la continuità del percorso gasperiniano. La Dea non ha messo in mostra il calcio spumeggiante e travolgente esibito nelle ultime stagioni, ma è sembrata essere comunque tosta nella sua maturità. Quinto posto finale, distante dalla zona Champions, ma in Europa con merito. Le scoperte Hojlund e Lookman assicurano una buona base da cui ripartire, vedremo se con un nuovo allenatore o meno.

Bologna: 7,5

54 punti, miglior risultato per gli emiliani nell’era dei tre punti a vittoria. Ma anche nono posto finale, valorizzazione delle prime intuizioni dell’era Sartori, come Posch, Ferguson, Lucumì, Moro, per citarne alcuni. Thiago Motta – subentrato in corsa – può ritenersi ampiamente soddisfatto di questa sua prima stagione in rossoblù. Il Bologna – pur rimanendo senza il suo centravanti Arnautovic per quasi quattro mesi – ha sempre espresso un bel calcio, ha messo in difficoltà quasi tutte le big, ha vinto partite delicate, è maturato e ha messo le basi per costruire qualcosa di importante nei prossimi anni. La piazza è ambiziosa, il direttore sportivo capace, l’allenatore preparato. Ci sono tutti gli ingredienti per puntare in alto.

Cremonese: 4,5

La vittoria (amara) finale sulla Salernitana chiude il sipario sul deludente torneo della Cremonese. Malissimo con Alvini, malino con Ballardini: la squadra grigiorossa non è riuscita a mantenere le attese dopo la grande festa promozione della scorsa stagione. Una retrocessione quasi annunciata, soprattutto dopo il pessimo girone d’andata. I lombardi ci hanno provato, hanno avuto un paio di chance per compiere l’impresa, ma alla fine sono crollati e si sono arresi. Qualche buona scoperta (Valeri, Sernicola, Tsadjout, Galdames), alcune sconfitte pesanti e un sogno infranto sul nascere. La speranza dei tifosi della Cremonese è che ora non trascorrano altri 26 anni prima di una nuova promozione.

Empoli: 7,5

43 punti, 14esimo posto, una salvezza ottenuta in scioltezza, senza faticare, lanciando alcuni giovani molto promettenti come Cambiaghi e Baldanzi e togliendosi anche il lusso di vincere 0-1 a San Siro contro l’Inter e di battere 4-1 la Juventus. L’Empoli di Zanetti si è confermato ad alti livelli, ha meritato la permanenza nella categoria e ha sempre offerto un calcio propositivo e offensivo. Un gran bel campionato per una delle più solide realtà tra le medio-piccole del calcio italiano.

Fiorentina: 5,5

Ottavo posto, 56 punti, ben sei in meno dei 62 che nella scorsa stagione sono valsi la qualificazione alla Conference League. Nonostante un’ottima seconda parte, il campionato della Fiorentina 2022/23 non è sicuramente sufficiente. Ci si attendeva di più da una squadra con queste qualità e con i rinforzi arrivati in estate (Dodò, Mandragora, Jovic e Barak). Il cammino nelle coppe influisce in una stagione così logorante, ma non giustifica tutta la prima parte di torneo 21/22, giocata dai Viola di Italiano ben al di sotto delle aspettative. Il finale è stato sicuramente in crescendo e fa ben sperare per il futuro.
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Inter: 6

Solo sei? Sì, solo sei. Perché se ci limitiamo all’analisi del solo campionato, nonostante gli ultimi ottimi due mesi, l’Inter ha reso molto meno rispetto al suo reale potenziale. Un terzo posto finale (peggio del secondo dello scorso anno) che non cancella le 12 sconfitte accumulate, tutti i problemi mostrati nella prima parte di stagione e il fatto di non essere mai stata di fatto in corsa per lo Scudetto. L’Inter di Inzaghi è una squadra forte, con una rosa profonda, che avrebbe dovuto quantomeno dare fastidio al Napoli. Supercoppa, Coppa Italia e finale di Champions hanno dato comunque risalto nel complesso all’annata nerazzurra, ma in Serie A l’Inter non ha convinto del tutto.

Juventus: 6

Senza penalizzazioni la Juventus avrebbe chiuso al terzo posto, a quota 72 punti, migliorando il quarto posto (con 70 punti) dello scorso campionato. Basta questo per ritenere sufficiente il torneo dei bianconeri, funestati dalle questioni extra campo e dalle vicende legate alla giustizia sportiva, che hanno ovviamente minato la serenità dell’ambiente e complicato il percorso della Vecchia Signora. A dire il vero, la Juve non è mai stata in corsa per lo Scudetto ed è incappata in sconfitte storiche, come il 5-1 subito a Napoli, i due ko con il Monza o il 4-1 di Empoli (dopo aver appreso la nuova penalizzazione). Quindi vedere il bicchiero mezzo pieno – anche per il gioco espresso – resta complicato.
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Lazio: 9

Wow. Secondo posto, davanti alle milanesi, alla Juventus e alla Roma di Mourinho. Maurizio Sarri raccoglie i frutti del suo lavoro e mette a referto uno dei più bei risultati della carriera da allenatore. Sesto monte ingaggi del campionato, Immobile indisponibile a lungo, ma Lazio sempre competitiva, frizzante e convinta. I protagonisti? Zaccagni, Anderson, Milinkovic e Luis Alberto: qualità ed eleganza, messe in mostra di continuo, e una fase difensiva impressionante, capace di collezionare addirittura 21 clean sheets. Gran bella stagione, da ricordare, sotto ogni punto di vista e contro ogni pronostico iniziale.
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Credit Foto Imago

Lecce: 7

Prima parte da 8, seconda da 6. Un 7 comunque pieno e meritato per la squadra di Baroni, che si è salvata in anticipo (e con il rigore trasformato da Colombo a Monza), dopo aver anche rischiato grosso con la risalita di Verona e Spezia. I salentini hanno disputato una stagione dai due volti: sfrontati e brillanti nella prima parte, impauriti e slegati nella seconda, con una preoccupante serie di sette sconfitte consecutive tra febbraio e aprile. Salentini comunque contenti e felici, consapevoli di aver meritato la salvezza. Baschirotto e Strefezza gli uomini in copertina tra i giallorossi.

Milan: 5

Il quarto posto finale – frutto principalmente della penalizzazione inflitta alla Juventus – non può soddisfare Pioli e i suoi ragazzi. Il Milan era campione d’Italia in carica, ma non ha praticamente mai difeso il titolo, si è allontanato progressivamente dalle prime posizioni, è ricaduto nei soliti errori e ha gettato al vento davvero troppi punti preziosi. Insufficienza piena per quanto riguarda la Serie A 22/23, proprio perché da Leao e compagni ci si aspettavano conferme che sono arrivate solo in piccola parte. Rimandato alla prossima stagione.
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Monza: 8,5

Il Monza ha guadagnato 52 punti in questo campionato: tra le debuttanti assolute nell’era dei tre punti a vittoria ha fatto megliom solo mil Chievo nel 2001/02 (54, però in 34 giornate in quel caso). Il torneo dei brianzoli resta esaltante, nonostante l’undicesimo posto e la top-10 sfumata proprio nell’ultimo turno. Dopo l’avvio tormentato con Stroppa, è arrivato Palladino, un’intuizione di Galliani che ha portato risultati incredibili. Il Monza ha chiuso il suo primo campionato di Serie A in modo eccellente, salvandosi con sei turni d'anticipo, valorizzando risorse semi sconosciute come Carlos Augusto, Ciurria e Dany Mota e dimostrando di poter competere con i migliori club italiani. Gli highlights rimangono sicuramente le vittorie in casa di Juventus e Inter. Era difficile ipotizzare di meglio, in questo anno di debutto.

Napoli: 10

Un dominio, uno Scudetto praticamente vinto a fine febbraio, giocando un calcio a tratti paradisiaco. 90 punti, secondo miglior risultato nella storia del club con 77 gol fatti, a +16 dalla seconda classificata. Insomma, un titolo stra meritato e vinto senza rivali. Il capolavoro lo ha firmato Luciano Spalletti, il trascinatore è stato Victor Osimhen (capocannoniere con 26 reti), la scommesa vinta Khvicha Kvaratskhelia, georgiano dai piedi magici. Napoli da 10 e lode, senza discussioni. Replicare una stagione del genere sarà molto complicato.
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Roma: 5

La qualificazione alla prossima Europa League, ottenuta grazie al 2-1 allo Spezia, non può bastare. Il sesto posto finale (che sarebbe settimo senza la penalizzazione della Juventus) lascia la Roma in un limbo pericoloso. La rincorsa alla zona Champions è sfumata troppo presto, i punti ottenuti (63) sono gli stessi della scorsa stagione, le ambizioni iniziali erano ben altre. Ovviamente le energie per il cammino in Europa League sono pesate, ma i presupposti per fare un campionato di ben altro livello c’erano.
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Salernitana: 7,5

Un miglioramento progressivo, dovuto anche al cambio in panchina tra Nicola e Sousa. Dopo l’incredibile salvezza 21/22, la Salernitana si è regalata in anticipo la matematica certezza di disputare anche la prossima stagione in Serie A. Il grintoso presidente Iervolini ha avuto il merito di rinforzare una squadra già competitiva, immettendo giocatori di livello come Candreva, Piatek, Vilhena e soprattutto Boulaye Dia. I granata, trascinati in casa dal sempre caldissimo tifo dell’Arechi, si sono dimostrati solidi e hanno superato quota 40 punti in modo agevole, senza mai rischiare di rimanere invischiati nella lotta per non retrocedere. Bravi tutti.

Sampdoria: 3

Una stagione veramente nefasta, per certi versi imbarazzante. La Sampdoria ha terminato il campionato stabilendo il suo record negativo di punti in una stagione di Serie A (19); inoltre, i blucerchiati sono stati sconfitti in 25 occasioni nel torneo 2022/23, mai così tante volte in precedenza in una singola annata. Numeri che ben inquadrano i problemi avuti dalla Sampdoria in questo turbolento torneo, chiuso all’ultimo posto, distantissimo dalla zona salvezza. L’inizio tremendo con Giampaolo, il passaggio a Stankovic, i continui rumors societari: un disastro a 360 gradi che ha flagellato il popolo blucerchiato. Ah nota a margine per gli splendidi tifosi sampdoriani, sempre attaccati alla squadra, anche nei momenti più difficili: loro si, si sono salvati a prescindere.
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Stankovic, allenatore della Sampdoria

Credit Foto Getty Images

Sassuolo: 6

45 punti, 13esimo posto, cinque in meno dei 50 del 21/22. In generale un Sassuolo “normale”, che ha dovuto fare i conti con la lunga assenza di Berardi, che si è salvato senza problemi, ma che poi è rimasto imprigionato in un limbo di mediocrità inusuale. I neroverdi non sono riusciti a centrare la top-10, hanno avuto qualche picco (vittoria al Meazza sul Milan, all’Olimpico sulla Roma o sulla Juve in casa), ma hanno anche perso troppe volte (17) per ritenersi soddisfatti del rendimento complessivo. Lo stesso Dionisi ha ammesso che qualcosina in più si sarebbe potuto fare. Una sufficienza piena, proprio perché siamo abituati pieni e dal Sassuolo ci aspettiamo sempre di più.

Torino: 7

La top-10 del campionato, ma ancora fuori dalla zone coppe europee. Il lavoro di Juric comunque paga ed è sotto gli occhi di tutti. Il Torino sta ritrovando sicurezza e tempra, sta riacquisendo il famoso dna granata. Un passo alla volta, ma sempre in crescita. Una squadra di combattenti, che però sta migliorando anche nella qualità. Ilic e Ricci in mezzo piacciono molto e garantiscono futuro, Vlasic, Miranchuk e Radonijc si sono adattati bene agli schemi del tecnico croato. Ora l’obiettivo è equiparare lo splendido rendimento in trasferta a quello (ancora deficitario) in casa. Ma per il Torino ci sono i presupposti per migliorarsi già nel prossimo torneo.

Udinese: 6,5

Un inizio clamoroso, che aveva addirittura fatto sperare ai tifosi friulani una possibile rincorsa a un piazzamento valido per le coppe europee. Poi il calo, coinciso in parte anche con il grave infortunio subito da Deulofeu. L’Udinese ha comunque disputato un buon campionato, nonostante il dodicesimo posto finale, mettendo anche in vetrina gioielli come Samardzic e Perez. Sottil si ritiene soddisfatto, la squadra ha fatto il suo dovere, pur calando nelle prestazioni soprattutto nel girone di ritorno. A Udine si lavora bene.

Spezia-Verona: rimandate

Il giudizio finale andrebbe espresso dopo lo spareggio che Spezia ed Hellas giocheranno nel prossimo weekend. In generale per nessuna delle due è stato un campionato entusiasmante e la valutazione finale non sarebbe comunque sufficiente. I veneti sono crollati dopo il magnifico nono posto della scorsa Serie A (avendo ceduto anche Barak, Simeone e Caprari, cioè i migliori realizzatori del campionato passato), i liguri dopo due ottime salvezze, si sono ritrovati in una situazione poco piacevole. La retrocessione rappresenta un incubo per entrambe: Spezia e Verona hanno 90 minuti per evitarla.
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