SERIE A - Plusvalenze Paratici e manovre stipendi. Inchiesta Prisma: cosa rischia la Juventus, arriva penalizzazione?

SERIE A - Ripercorriamo tutte le tappe dell'ultimo anno bianconero: dalle plusvalenze alla "carta stipendi", fino alle dimissioni del CdA e la fine dell'era Andrea Agnelli. La nuova dirigenza, guidata dal duo Ferrero-Scanavino, dovrà difendersi su più fronti. Sul lato sportivo gli accordi con la UEFA rischiano di decadere, mentre in campionato è stata chiesta una penalizzazione di 9 punti.

Juve: da Buffon a Tevez e CR7, la Top 11 dell'era Andrea Agnelli

Video credit: Eurosport

Un nuovo terremoto si è abbattuto negli ultimi mesi sulla Juventus. L'ormai famigerata inchiesta "Prisma" ha posto il club sotto la lente d'ingrandimento della giustizia ordinaria e sportiva, con le ultime novità che vedono anche una richiesta di penalizzazione da parte della Corte Federale di ben nove punti, sulla quale verrà presa una decisione nella prima serata di oggi. Plusvalenze, carte stipendi, caso Ronaldo, dimissioni del CDA: ilpolverone gettato sul mondo bianconero merita un dettagliato recap, senza che nulla si lasci al caso. Ogni passaggio di questa vicenda, infatti, è fondamentale per ricostruire una vicenda complessa, sulla quale sono attesi ancora diversi sviluppi.

I primi passi: le 42 operazioni e la nascita di "Prisma"

A dare il vero via alla vicenda è stata la Consob, che nel luglio 2021 apre un'indagine per plusvalenze fittizie su alcuni trasferimenti. Dei 62 presi in esame dall'organo (tra i quali c'è anche quello di Osimhen al Napoli dal Lille) ben 42 coinvolgono proprio la Juventus. Desta particolare interesse lo scambio Arthur-Pjanic col Barcellona, messo a bilancio da parte di entrambi i club per circa 70 milioni di valutazione sui singoli cartellini. Nell'ottobre dello stesso anno la Procura federale apre un fascicolo. Sulle stesse operazioni subentrano così anche le attenzioni della giustizia ordinaria, con la Procura di Torino che a sua volta si muove e apre un fascicolo: è la nascita della cosiddetta "inchiesta Prisma".
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Andrea Agnelli, Cristiano Ronaldo, Fabio Paratici e Jorge Mendes nel giorno della presentazione di Cristiano Ronaldo il 16 luglio 2018

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Snodo cruciale sono le perquisizioni nella sede del club del 26 novembre 2021, che rendono il tutto di dominio pubblico. Si cercano le carte dei trasferimenti e quelle della stesura dei bilanci dal 2019 al 2021 stesso: l'ipotesi è di 155 milioni di plusvalenze fittizie, tramite le quali il club mirava ad ammortizzare le ingenti perdite derivanti sia dalla propria gestione economica e sportiva sia, soprattutto, dal difficile periodo dell'epidemia da Covid-19. Il sacro Graal a cui si mira è la "carta Ronaldo", ovvero la scrittura privata che sanciva un eventuale accordo tra l'asso portoghese e il club per le mensilità non versate durante la pandemia. Da lì le ricerche si allargano così alla contabilizzazione di tutta la manovra stipendi. Gli accordi inter nos tra giocatori e società (che intanto continuava a sottolineare la totale trasparenza del proprio operato) vengono ricercati anche nelle varie sedi legali del club nelle maggiori città italiane, mentre vari membri della rosa passano uno dopo l'altro nella Procura di Torino.

La Procura Federale archivia, ma arrivano i rinvii a giudizio: Agnelli e il CdA si dimettono

Il 22 febbraio 2022 arriva la chiusura delle indagini. La Procura Federale dispone il 1° aprile successivo i deferimenti per la Juventus e altre 10 società, oltre a circa 61 tra dirigenti e amministratori, per aver "contabilizzato plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti quelli consentiti in misura da incidere sui requisiti federali per il rilascio della Licenza Nazionale”. Il 15 aprile, tuttavia, l'impossibilità reale di stabilire un termine unico di valutazione dei cartellini spinge il Tribunale federale nazionale ad optare per il proscioglimento; la sentenza diventa definitiva il 27 maggio in Appello.
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Andrea Agnelli

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La Procura di Torino invece ritorna protagonista dallo scorso ottobre, quando dispone la chiusura delle indagini preliminari. Il 30 novembre la Juventus viene rinviata a giudizio assieme ad altri 12 membri apicali del proprio CdA: tra questi ci sono anche Agnelli, Nedved, Arrivabene e Paratici. La dirigenza juventina quindi si dimette in blocco: tra i vari successori vengono scelti Maurizio Scanavino come dg e, per espressa volontà di Exor, l'uomo di fiducia Giancarlo Ferrero nele veci di Presidente. Torna alla carica intanto anche la giustizia sportiva, che sollecitata dai rilevanti sviluppi dell'inchiesta "Prisma" riprende le indagini con attenzione particolare sulla contabilizzazione degli stipendi e gli eventuali rapporti di partnership con altre società che hanno imbastito trattative più o meno significative con la Juventus nell'ultimo periodo (su tutte Atalanta e Genoa, coinvolte ad esempio nell'operazione Romero, poi finito al Tottenham).

I possibili scenari: dagli accordi UEFA ai 9 punti di penalizzazione

Le attenzioni, per la Juventus, arrivano praticamente su tutti i fronti possibili. A inizio dicembre la UEFA apre a sua volta un'indagine sul club "per potenziali violazioni delle norme sulle licenze per club e sul fair play finanziario". Una decisione che potrebbe portare a conseguenze decisamente significative, come la revoca il settlement agreement convocato in agosto oltre a ulteriori provvedimenti disciplinari che oscillano tra un'ammenda e l'esclusione dalle competizioni europee.
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Gianluca Ferrero e Maurizio Scanavino, i nuovi volti della Juventus

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La Procura Federale torna alla carica il 22 dicembre 2022. Viene avanzata alla Corte Federale d’Appello, in base ai nuovi elementi recepiti, un’istanza di revoca del giudizio di proscioglimento di aprile sul caso plusvalenze: a riguardo se ne discute proprio oggi. Neanche un mese fa, inoltre, il club ha indetto un'assemblea degli azionisti con lo scopo di approvare le rettifiche a bilancio dopo i rilievi effettuati dalla Consob riguardo gli esercizi 2020/21 e 2021/22. La stessa assemblea ha approvato, due giorni fa, il nuovo consiglio di amministrazione ponendo ufficialmente fine all'era Andrea Agnelli: ora il club sarà chiamato a difendersi in tutte le sedi opportune, sia ordinaria che sportiva. Su quest'ultimo fronte in particolare è stata richiesta una penalizzazione di nove punti, sulla quale si prenderà una decisione nella serata di oggi.
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Crozza-Agnelli fatto fuori dalla Juventus: "Sono l’Agnelli sacrificale"

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