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Caso plusvalenze: Juventus, la procura FIGC chiede 9 punti di penalizzazione in classifica

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Aggiornato 20/01/2023 alle 17:49 GMT+1

SERIE A - Il procuratore federale Giuseppe Chiné, nell'ambito dell'udienza della Corte Federale d'Appello sull'istanza di riapertura del filone plusvalenze, ha chiesto una penalità di 9 punti sul campionato in corso. Chiesta inoltre l'inibizione di 16 mesi per Andrea Agnelli.

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Nove punti di penalizzazione in classifica nel campionato in corso per la Juventus per il caso plusvalenze: questa la richiesta del procuratore federale, Giuseppe Chinè, nell'ambito dell'udienza presso la Corte federale della FIGC a sezioni unite in merito alla discussione dell'istanza di revoca della sentenza di assoluzione - risalente allo scorso maggio - della Juventus e di altri 8 club coinvolti (Sampdoria, Empoli, Genoa, Parma, Pisa, Pescara, Pro Vercelli e il vecchio Novara).
Il procuratore federale ha chiesto inoltre l'inibizione di 20 mesi e 10 giorni per Paratici, di 16 mesi per l'ex presidente della Juventus Andrea Agnelli, di 12 mesi per Nedved, Garimberti e Arrivabene, e di 10 mesi e 20 giorni per Cherubini. Chiné ha avanzato le nuove richieste di penalizzazione dopo avere analizzato le carte dell'inchiesta Prima della Procura di Torino. Il verdetto potrebbe arrivare già questa sera.

Le richieste per gli altri club coinvolti

Per quanto riguarda gli altri 8 club coinvolti nell'inchiesta sulle plusvalenze, le richieste di condanna del procuratore federale Chinè riscalcano quelle avanzate nell'ambito del primo processo, ovvero un'ammenda di 195mila euro per la Sampdoria, di 42mila euro per l'Empoli, di 320mila euro per il Genoa, di 338mila euro per il Parma, di 90mila euro per il Pisa, di 125mila per il Pescara, di 23mila per la Pro Vercelli e di 8mila euro per il vecchio Novara. Per quanto riguarda le sanzioni ai dirigenti, sono stati richiesti 12 mesi di inibizione per Massimo Ferrero, di 8 mesi e 20 giorni per Ienca della Sampdoria, di 11 mesi e 15 giorni per Corsi dell'Empoli, di 6 mesi e 10 giorni per Preziosi e di 10 mesi e 15 giorni per Zarbano del Genoa.

La memoria difensiva della Juventus

Dopo la Procura, la palla è passata alle difese dei vari club coinvolti. "Nessuno degli elementi valorizzati dalla procura Federale dimostra l’esistenza di una artificiosa sopra-valutazione dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori alle predette operazioni, con ciò rendendosi piena infondatezza dell’odierno ricorso", sostiene la Juventus e continua: "La sussistenza di documenti interni e budget riportanti l’indicazione di plusvalenze come obiettivo strategico, non costituiscono affatto un elemento che possa fondare la natura fraudolenta e artificiosa delle operazioni concluse e dei valori ad esse assegnati".
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