Sinisa Mihajlovic e la storica tripletta in Lazio-Sampdoria: l'aneddoto con Mancini e i tre milioni di lire

SERIE A - Tra i record che Sinisa Mihajlovic detiene ce n'è uno che pochi potranno sperare di eguagliare: tre gol su punizione diretta nella stessa partita. A quel tris di reti del 13 dicembre 1998 contro la Samp è legato un bell'aneddoto raccontato nella sua autobiografia e a un patto con Roberto Mancini. "Mi disse ti do 1 milione per ogni gol che segni, scelse il giorno sbagliato...".

Mihajlovic: "Battevo meglio io le punizioni, lo sa anche Pirlo"

Video credit: Eurosport

A chi gli chiedeva se è stato il più grande calciatore di punizioni della storia Sinisa Mihajlovic, rispondeva che era impossibile rispondere perché ognuno tirava in maniera diversa. Di certo c’è che lui a differenza di altri aveva tante armi per fare male ai portieri. Per questo in Serie A deteneva due primati: giocatore della massima serie ad aver segnato più gol su calcio di punizione diretto (28, a pari merito con Andrea Pirlo, che però rispetto a Sinisa ha giocato oltre 150 match in più in A), e – il più incredibile – unico calciatore ad aver realizzato una tripletta trasformando tre calci di punizioni diretti nella stessa partita.
Succedeva il 13 dicembre 1998 in un Lazio-Sampdoria 5-2, che costò la panchina a un giovane Luciano Spalletti. A quella incredibile impresa e a quella partita è legato un divertente aneddoto che Mihajlovic ha raccontato nel suo libro, “La Partita della Vita” e che coinvolge anche il suo caro amico ed ex compagno di squadra Roberto Mancini.
"Con Mancini ci piaceva scommettere tra noi prima delle partite - racconta Sinisa, nella sua autobiografia - stavolta però lui sceglie il giorno sbagliato per sfidarmi: ‘Ti do un milione per ogni gol che segni’. In porta c’è Ferron, abbiamo giocato insieme nella Sampdoria, mi allenavo con lui a Genova quando calciavo le punizioni. Nel sottopassaggio lo avverto: ‘Fabrizio, non ti muovere prima, non fare il fenomeno, perché se fai un passo, tiro una fucilata sul tuo palo e ti faccio fare brutta figura’. Lui sapeva che ne ero capace, perché guardavo fino all’ultimo il movimento del portiere. E io sapevo che avrebbe aspettato nel suo angolo la partenza del pallone. Non mi restava che scavalcare la barriera. Lo faccio al 29’: e uno. Ripeto la dinamica al 45’: e due. Concludo la trilogia al 52’: e tre”. Tre gol su punizione da fuori area, forti e all’incrocio in poco più di un quarto d’ora”.
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Profondo, ironico, unico: le conferenze indimenticabili di Mihajlovic

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