Inter, Marotta: "Passare da Lukaku a Thuram? Serve anche fortuna. Nel 2019 avevo sacrificato Spalletti per Conte"

DaEurosport

Pubblicato 23/02/2024 alle 19:39 GMT+1

SERIE A - Intervenuto alla Luiss di Roma, l'ad nerazzurro Beppe Marotta parla del mercato della passata estate e della mossa in attacco rivelatasi decisiva: "Thuram lo avevamo preso comunque, ma se Lukaku avesse accettato ci saremmo trovati con lui, Lautaro e Thuram. Magari non ci sarebbe stata la stessa chimica che abbiamo con Marcus e Lautaro. Quindi, tradotto volgarmente, serve anche c...".

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"Il passaggio da Lukaku a Thuram? Thuram lo avevamo preso comunque, ma se Lukaku avesse accettato ci saremmo trovati con lui, Lautaro e Thuram. Magari non ci sarebbe stata la stessa chimica che abbiamo oggi con Marcus e Lautaro. Quindi, tradotto volgarmente, serve anche c...". L'ad dell'Inter, Beppe Marotta, intervenendo alla Luiss di Roma in occasione dell'inaugurazione di un corso da team manager, sintetizza così - con un pizzico di ironia - la trattativa della scorsa estate che si è rivelata decisiva per le sorti della squadra di Simone Inzaghi, che sta dominando la Serie A e si sta giocando l'accesso ai quarti di finale di Champions League. E a proposito di Inzaghi, non manca l'elogio di Marotta nei confronti dell'allenatore piacentino: "Dal punto di vista umano gestisce benissimo lo spogliatoio, è quasi come se fosse un compagno di squadra. I calciatori gli riservano grandissimo rispetto, è cresciuto tanto e potrà fare ancora tanta strada".

"Nel 2019 avevo sacrificato Spalletti per Conte"

"Nel 2019, arrivato all'Inter, sacrificai una figura come quella di Luciano Spalletti, che ritengo un bravo allenatore, ma che faceva parte del presente e del passato. La cultura che c'era non era vincente e ho sacrificato un allenatore come lui per arrivare a Conte che conoscevo bene e che ci ha portato a vincere lo scudetto al secondo anno".

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"Quando nel 2010 arrivai alla Juve e i risultati non c'erano, dovetti fare una rivoluzione. Ho cambiato tutti i ruoli: dalla comunicazione ai magazzinieri. Avevamo anche in squadra alcuni campioni del mondo come ad esempio Camoranesi. Lui era nella lista di quelli che volevo mandare via, ma ero imbarazzato. Lo chiamai nel mio ufficio per chiedergli cosa avrebbe fatto lui al posto mio. Mi rispose 'Manderei via me e altri'. Ecco, bisogna avere la forza di cambiare quando serve".