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Juventus, caso Fagioli: cosa ha ammesso in Procura e il precedente dall'Inghilterra di Toney che fa sperare

Davide Bighiani

Aggiornato 12/10/2023 alle 14:23 GMT+2

SERIE A - Fagioli avrebbe scelto la via della collaborazione per ottenere uno sconto della squalifica che potrebbe arrivare ai tre anni di stop. La Procura Federale ha aperto il fascicolo a inizio settembre, siamo alle strette finali prima di ufficializzare il probabile deferimento, massimo entro 15 giorni - si legge sulla Gazzetta dello Sport. Ecco tutti gli ultimi aggiornamenti sul caso.

Nicolò Fagioli (Juventus)

Credit Foto Getty Images

In casa Juventus non si dormono certo sonni tranquilli. Dopo il caso-Pogba, ora tiene banco quello legato a Nicolò Fagioli, centrocampista classe 2001 indagato per scommesse illegali su una rete che organizza puntate clandestine sul web. Il calciatore, secondo quanto riportato da La Repubblica, avrebbe confessato di aver scommesso somme consistenti di denaro su partite di calcio, prima di autodenunciarsi alla Figc. "Sì, ho scommesso di calcio", avrebbe ammesso in Procura lo stesso giocatore. "Ho fatto puntate su partite di calcio ma non sulle squadre dove giocavo", avrebbe detto. Fagioli avrebbe dunque scelto la via della collaborazione per ottenere uno sconto della squalifica che potrebbe arrivare ai tre anni di stop. La Procura Federale ha aperto il fascicolo a inizio settembre, siamo alle strette finali prima di ufficializzare il probabile deferimento, massimo entro 15 giorni - si legge sulla Gazzetta dello Sport.

Un precedente dall'Inghilterra

Gli avvocati del ragazzo, Luca Ferrari e Armando Simbari, sono già al lavoro. La difesa punterà sulla presunta ludopatia e sul fatto che, da quel che risulta, non abbia scommesso su partite delle sue squadre. Un recente precedente inglese lo aiuta: riguarda Ivan Toney, attaccante del Brentford e dell’Inghilterra, sospeso per otto mesi proprio per aver infranto il regolamento sulle scommesse con 262 violazioni nel giro di quattro anni. Come racconta Sportmediaset, la sua fu inizialmente una squalifica di undici mesi, poi ridotti a otto (più ammenda di 57mila e 500 euro) per uno stop che terminerà il prossimo 16 gennaio. Ovviamente l'ordinamento sportivo italiano è differente da quello inglese.
"Al momento è solo indagato. Se la mia vicenda è servita a cambiare il modo di affrontare la questione? Assolutamente no, il fattore mediatico supera quello umano (Giuseppe Signori a LaPresse)

Juventus non coinvolta

Non corre pericolo, invece, la Juventus, subito avvertita da Fagioli e dai suoi avvocati una volta finito nell’indagine. Secondo Calcio e Finanza, L’unico rischio che corre la Juve in questa vicenda è quello che oltre a Fagioli ci siano altri tesserati coinvolti nella vicenda. Infatti, l’ordinamento sportivo, oltre a punire chi scommette su eventi calcistici, spiega che "i soggetti che siano venuti a conoscenza in qualunque modo che società o persone abbiano posto o stiano per porre in essere taluno degli atti indicati ai commi 1 e 2, hanno l’obbligo di informarne, senza indugio, la Procura federale. Il mancato adempimento di tale obbligo comporta per i soggetti di cui all’art. 2 la sanzione dell’inibizione o della squalifica non inferiore a sei mesi e dell’ammenda non inferiore ad euro 15.000".
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