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Serie A - Le 5 verità di Lazio-Juventus 1-0: Allegri a fine corsa, Tudor ha dato la scossa

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Aggiornato 31/03/2024 alle 08:38 GMT+2

SERIE A - Crollo verticale dei bianconeri, in cui anche le responsabilitá del tecnico sono evidenti. Al contrario il croato ha già stravolto la Lazio. Tanti giocatori non sono da Juventus, mentre Kamada e Casale potrebbero rilanciarsi.

La delusione dei giocatori della Juventus durante Lazio-Juventus - Serie A 2023-24

Credit Foto Getty Images

Lazio-Juventus, match valido per la 30a giornata di Serie A, si è concluso 1-0 all'Olimpico di Roma. Decisiva la rete di Marusic nel recupero. Vediamo insieme l'analisi del match in cinque punti chiave.

1) Juventus, che tracollo: così la Champions è un miraggio

7 punti in 9 partite. Una sola vittoria in questo arco temporale, nel recupero e contro il Frosinone. E in aggiunta questa volta un ko figlio di uno psicodramma verificatosi al minuto 93. Il colpo di testa di Marusic spinge giù nel burrone la già traballante Juventus e allunga di un’altra settimana l’ormai pesantissima crisi bianconera. Buio profondo, caduta libera. La squadra di Allegri è letteralmente crollata, è stata staccata dal Milan, ha perso quasi tutto il vantaggio sulle inseguitrici e ora rischia seriamente di vedersi sfuggire la qualificazione alla prossima Champions League. Il calendario del prossimo mese è tremendo, a partire dalla sfida alla Fiorentina del prossimo turno. La Juve si è sciolta, non è più squadra, non esiste più. Durissima rialzarsi.

2) Allegri ai titoli di coda e se perde in Coppa…

Sul banco degli imputati il nome principale è ovviamente quello di chi allena i bianconeri. Massimiliano Allegri è palesemente in confusione, ha perso il gruppo, si è smarrito e sta naufragando tra idee bizzarre (De Sciglio titolare e Cambiaso alto) e cambi non tempestivi e insensati (Sekulov). Le interviste pre e post partita sembrano ricche di contraddizioni e stracolme di paure. Il risultatista per eccellenza ora non riesce nemmeno più a far risultato. La proposta bianconera latita, le contestazioni aumentano: sembra un film ai titoli di coda che sta per scrivere il proprio finale. E occhio alla partita di Coppa Italia di martedì proprio contro la Lazio. In caso di risultato negativo l’esonero potrebbe davvero diventare irrimandabile.

3) Tudor: coraggio, idee e scossa

Alla Lazio ad esempio il cambio in panchina è servito eccome. Chiuso il rapporto ormai logoro con Maurizio Sarri, dentro a sorpresa Igor Tudor. Modulo stravolto, impianto di gioco stravolto, alcune novità tattiche e tecniche, il rilancio di diversi giocatori e una mentalità chiara. Il tecnico croato ha dato la cosiddetta scossa e tutta la Lazio ne ha giovato. Da subito. Il gol finale di Marusic premia l’insistenza biancoceleste, gratifica una ripresa trascorsa a cercare di scardinare la muraglia bianconera. Ora con la Juventus in semifinale di Coppa ogni impresa è possibile. E il primo a crederci è proprio lo stesso Tudor.

4) L’allenatore pagherà, ma diversi giocatori non sono da Juventus

Il lavoro di Allegri è già stato analizzato e messo ampiamente in discussione. Ma per dovere di informazione, è altrettanto giusto spiegare come in questa Juventus ci siano problemi che vadano ben al di là del cambio in panchina. Diversi giocatori stanno dimostrando di non essere da Juventus. Nello spogliatoio non ci sono veri leader. In campo non si vedono trascinatori. Alcuni sorrisi a fine partita hanno infiammato i tifosi, furibondi per sconfitta e prestazione. Quella bianconera è una squadra che ha limiti sia corali che individuali. Proprio per questi motivi un cambio di guida tecnica metterebbe spalle al muro diversi giocatori e li responsabilizzerebbe. Rappresentare la Juventus in questo modo è inopportuno, increscioso, e chi va in campo dovrebbe saperlo bene. Le parole di Szczesny nel post ko con la Lazio lo certificano.
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Massimiliano Allegri durante Lazio-Juventus - Serie A 2023-24

Credit Foto Getty Images

5) Kamada e Casale, possibili sorprese nel finale di stagione?

Tra le novità più importanti di Tudor ci sono stati il giapponese e il difensore italiano. Due innesti coraggiosi in un 3-4-2-1 molto interessante. Kamada con Sarri sembrava un oggetto misterioso, mentre contro la Juventus nella doppia veste di regista/interditore in un centrocampo a due è piaciuto molto. Per attitudine, giocate, presenza nel gioco. Casale conosceva bene il tecnico croato dal Verona e ha disputato un’ottima partita da braccetto difensivo di destra. Con Romagnoli e Gila. L’ex Eintracht e l’ex Hellas potrebbero sfruttare questo finale di stagione per mettere alle spalle i tanti mesi bui vissuti nella prima parte di 2023/24.
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Allegri: "Non avevo dubbi che la Juventus mi rinnovasse la sua fiducia"

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