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Le 5 verità di Napoli-Juventus 2-1: bianconeri spreconi, Calzona fortunato

Enrico Turcato

Aggiornato 04/03/2024 alle 09:59 GMT+1

SERIE A - Gli Azzurri si sono dimostrati piú cinici e hanno capitalizzato al massimo le occasioni avute. Vlahovic troppo impreciso in zona gol e Juventus troppo inesperta. Calzona sta ritrovando il vero Kvara, mentre Allegri dovrebbe lavorare sul tridente con Chiesa a destra.

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Napoli-Juventus, match valido per la 27a giornata di Serie A 23/24, si é concluso con il punteggio di 2-1 al Maradona. I bianconeri hanno giocato una partita discreta, hanno creato tanto, ma sono stati poco cinici e alla fine hanno subito una sconfitta pesante per il morale. Bravi gli Azzurri, che sono sicuramente cresciuti nelle ultime settimane. Ecco l'analisi del match in cinque punti.

1) Calzona vince alla...Allegri

Chi di cortomuso ferisce, a volte di cortomuso perisce. Sí, perché se contiamo le occasioni (soprattutto quelle grandi) del match tra Juventus e Napoli, il computo totale dice 5-1 per i bianconeri. I campani hanno giocato un buon primo tempo, hanno rischiato dietro di subire piú volte gol dalla Juve e nella ripresa hanno gestito il vantaggio. Dopo aver subito il pareggio di Chiesa, hanno trovato in un episodio fortunato la chiave per vincere la partita. Mister Calzona si gode i sei punti ottenuti tra Sassuolo e domenica sera, ma sa bene che non sempre troverá di fronte squadre che concederanno certi regali. Si puó fare meglio.

2) Juventus sprecona: se sbagli cosí tanto, poi paghi

Tre volte Vlahovic (una delle tre clamorose a porta vuota), una Cambiaso, una Rugani. Ha creato tantissimo rispetto ai suoi standard la Juventus di Allegri, che é parsa - sia come approccio che come gestione - migliore rispetto a tante altre uscite. Il calcio peró insegna sempre che se non concretizzi, se sbagli troppo, se non sfrutti il momento, alla fine puoi rischiare di tornare a mani vuote. E cosí é stato per la Juve, che perde al Maradona e vede ridursi il suo vantaggio sulla quinta in classifica (10 punti sulla Roma). Rimboccarsi le maniche e ripartire.

3) Gli Azzurri stanno ritrovando Kvara e fiducia: la Champions non é distante

A proposito di zona Champions, adesso piú di un pensierino alla clamorosa rimonta inizia a farlo anche il Napoli. Azzurri settimi a quota 43, a 8 punti dal Bologna quarto e a soli quattro punti dalla Roma quinta. Non un gap incolmabile, soprattutto se la stagione 2023/24 dovesse premiare l'Italia con cinque posti nella prossima annata. I campani di Calzona, tra Reggio Emilia e Juventus, sicuramente stanno ritrovando alchimie migliori, una compattezza che mancava da diverso tempo. Anche Kvara é decisamente migliorato nelle ultime uscite. Da adesso in poi serve continuitá: se gli standard e la determinazione saranno questi, nessun traguardo sará impossibile.

4) Bianconeri molto giovani, forse troppo

La Juventus ha schierato l'11 titolare piú giovane della sua stagione, a poco piú di 26 anni di etá media. Nella ripresa sono entrati anche Yildiz e Nonge (poi subito tolto). In campo, da Alcaraz a Miretti, i giovani bianconeri hanno sicuramente acquisito esperienza, pur registrando alla fine un risultato negativo. La Juventus in questa stagione ha sicuramente dato spazio e minuti a tanti ragazzi interessanti, ma da ora in avanti sará il momento di decidere quali tenere nella prossima stagione e quali mandare in prestito. Non tutti sembrano all'altezza e giá pronti. Anche perché per giocare tre competizioni, tra cui la Champions League, ai bianconeri servirá sicuramente piú esperienza, soprattutto a centrocampo.

5) Tridente Juve da riproporre, ma con un altro Vlahovic

Chiesa spostato a destra ha subito trovato la via del gol. Yildiz ha giá dimostrato di meritare spazio. Insomma il tridente bianconero potrebbe essere proposto piú spesso nella parte finale di stagione e non solo nei momenti di panico o in cui urge una rimonta. Allegri ripete che serve equilibrio (sacrosanto), ma la Juventus deve lavorare per rendere questo equilibrio possibile in futuro. Magari con un Vlahovic diverso rispetto a quello visto al Maradona e autore di tre grandi errori sottoporta.
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