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Milan e Inter a rapporto da Sala per San Siro e la proposta di ristrutturazione di Webuild: cosa hanno risposto i club

Luca Stamerra

Pubblicato 22/02/2024 alle 17:55 GMT+1

SERIE A - Nuovo capitolo dell'infinita querelle sullo stadio San Siro. Nonostante Milan e Inter abbiano intrapreso il percorso di costruzione di un nuovo stadio, rispettivamente a San Donato e Rozzano, il Sindaco di Milano Sala ha messo sul piatto la proposta di ristrutturazione di San Siro da parte di Webuild (pro bono). Scaroni e Antonello sono andati a rapporto: ecco l'esito dell'incontro.

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In giornata è avvenuto il tanto atteso incontro tra il Sindaco di Milano Giuseppe Sala e i dirigenti di Inter e Milan. Nuovo capitolo della querelle San Siro e della sua ristrutturazione, dopo il documento redatto da Webuild che ha poi inviato lettera al Comune di Milano e al Milan (non direttamente all'Inter) spiegando la fattibilità dei lavori di ristrutturazione di San Siro, preservando la stagione sportiva. Tradotto: Milan e Inter potrebbero continuare a giocare nell'impianto nonostante i lavori di ristrutturazione. Un qualcosa di poco credibile, però, secondo i due club, sicuramente non mantenendo la stessa capienza dell'impianto. Nonostante ciò Antonello, ad dell'Inter, e Scaroni, Presidente del Milan, si sono recati a Palazzo Marino, a rapporto dal Sindaco, per discutere di questo nuovo approccio alla vicenda. Sul piatto la proposta di Webuild che, però, il Presidente Scaroni aveva già bocciato qualche giorno fa, prima di Monza-Milan. Sala ha fatto vedere parte del progetto proposto da Webuild che ha promesso uno studio approfondito entro 3 mesi per certificare che i lavori di ristrutturazione siano compatibili con la stagione sportiva. L'incontro è durato 35 minuti, incontro che non ha fatto però cambiare idea ai due club che continueranno nel loro percorso di costruzione del nuovo stadio a San Donato (il Milan, che ha già acquistato i terreni dove verrà costruito il nuovo impianto) e a Rozzano (l'Inter, che a breve presenterà il progetto di costruzione al Comune). Resta salda però l'intenzione di Milan e Inter a collaborare e, fra 3 mesi, visioneranno lo studio dei lavori effettuati da Webuild in compagnia del Sindaco.

La nota del Comune di Milano

Si è tenuto oggi a Palazzo Marino un incontro tra Giuseppe Sala, Sindaco di Milano, Alessandro Antonello, Amministratore Delegato Corporate FC Internazionale Milano, e Paolo Scaroni, Presidente AC Milan. Scopo dell’incontro è stato la verifica di un piano di fattibilità relativo alla ristrutturazione dello stadio di San Siro
Questo il percorso che si è condiviso di intraprendere: Webuild S.p.A. collaborerà pro bono, secondo la disponibilità in tal senso già manifestata, con la redazione di uno studio di fattibilità che dovrà essere consegnato in tre mesi; le squadre produrranno linee guida per una possibile ristrutturazione che porti alla disponibilità di uno stadio più moderno ed efficiente. A valle di questo, l’Amministrazione comunale e i team verificheranno la possibilità e le modalità per procedere
I rappresentanti dei Club hanno ribadito la necessità di una tutela dell’eventuale perdita di disponibilità di capienza dello stadio durante i lavori. Gli interventi dovranno essere quindi compatibili con il calendario delle partite, delle manifestazioni sportive e degli eventi di intrattenimento, al fine di evitare danni economici, ma soprattutto per mantenere un’esperienza coinvolgente, sicura e confortevole per gli spettatori e le spettatrici. Nel progetto andranno considerati sviluppi urbanistici nell’area di San Siro, in particolare per la sua riqualificazione. Questione vincolante, nelle forme da definire, è che lo stadio dovrà diventare di proprietà delle squadre
Il Sindaco ha preso atto che le squadre continueranno nella esplorazione delle possibilità alternative in essere, con l’auspicio però che il percorso intrapreso su San Siro porti rapidamente a una conclusione soddisfacente per tutti gli attori in campo

Milan e Inter hanno cambiato idea?

L'incontro avuto nella giornata di giovedì, in realtà, non cambia i piani di Milan e Inter. Le due società hanno ribadito nuovamente che, per il futuro, ambiscono ad avere lo stadio di proprietà per riuscire ad avere gli stessi ricavi che hanno le grandi squadre europee. E, pertanto, anche lo stadio di San Siro dovrebbe essere di proprietà dei club e non più del Comune. Detto ciò, non è in agenda - sia per Milan che per l'Inter - la volontà di aspettare lo studio approfondito di Webuild sulla ristrutturazione di San Siro e tutte le sue criticità. I due club si sono detti disponibili a leggere con dovizia di particolare il documento che verrà prodotto e che se ne discuterà ma, intanto, si continua ad andare avanti con i rispettivi progetti. Questo vuol dire che il Milan continuerà con il suo percorso burocratico col Comune di San Donato dopo l'acquisto dei terreni, con spesa di 40 milioni già effettuata la scorsa settimana, così come l'Inter continuerà il suo di percorso col Comune di Rozzano. In questo caso c'è un diritto di prelazione sull'acquisto dei terreni vicini all'uscita della Tangeziale (fino al 30 aprile) e in breve tempo il club nerazzurro presenterà al Comune il progetto di costruzione del nuovo stadio. In sostanza questa tappa dal Sindaco Sala non cambia quindi i piani di Milan e Inter.
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Perché Milan e Inter non vogliono restare a San Siro?

Per una questione di tempi. Per ristrutturare San Siro, un impianto vecchio, e rimodernarlo al livello dei grandi stadi europei serve tanto tempo, soprattutto se si deve garantire - allo stesso tempo - la normale stagione sportiva di due club che non giocano solo le partite di campionato, ma che sono anche impiegate in competizioni europee. È fuori discussione il trasferimento altrove, perché è impossibile trovare uno stadio che abbia la stessa capienza di San Siro. E ristrutturare durante la stagione prevede, inoltre, la riduzione della capienza dello stadio, come capitato - ad esempio - allo stadio Bernabéu negli ultimi anni. Né Milan né Inter vogliono perdere gli introiti che arrivano dalla parte di biglietti venduti riducendo la capienza attuale di San Siro.
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