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Serie A - Milan-Lazio 2-0, 5 verità: Leao-Pulisic una delizia per Pioli, Adli e Musah in crescita, biancocelesti a pezzi

Lorenzo Rigamonti

Aggiornato 01/10/2023 alle 09:47 GMT+2

SERIE A - Altro che Juventus favorita, il Milan ingrana una marcia in più e rilancia la corsa Scudetto a braccetto con l'Inter. Il 2-0 contro la Lazio è un segnale di forza in vista del tour de force. Out Loftus Cheek, ma brillano Adli e Musah oltre al prezioso tandem Leao-Pulisic. La Lazio di Sarri invece non trova pace.

Pioli: "Ibra è sempre il benvenuto, la sua presenza è positiva"

Il Milan continua a correre in vetta alla classifica: il 2-0 rifilato alla Lazio sotto gli occhi di un San Siro incandescente potrebbe essere già un punto di svolta per la stagione dei rossoneri. Decidono Christian Pulisic al 60’ e Noah Okafor all’89’, mentre il gruppo di Sarri continua ad arrancare nelle zone basse della classifica. Andiamo a scoprire le chiavi del match.

Juve favorita? No, le milanesi hanno il vento in poppa

“Credo che ci saranno quattro squadre che lotteranno per lo scudetto e credo che la Juventus sarà la favorita per vincere”, aveva commentato Pioli alla vigilia. Un pronostico che, nel corso delle ore, ha assunto sempre più la forma di uno scontato scaricabarile. Perché la traiettoria che si sta delineando giornata dopo giornata, ci parla di due squadre (non quattro) abbastanza rifornite da trainare il resto della bagarre dietro di sé. Sono proprio le milanesi, tra strappi e controstrappi, che hanno già dimostrato di avere il giusto connubio di qualità e profondità per poter arrivare fino in fondo. San Siro, escludendo l’ultima debacle del derby, è un fortino per i rossoneri: gli uomini di Pioli hanno vinto la sesta partita consecutiva di campionato in casa, pareggiando il record registrato tra aprile e settembre 2022. E il pensiero non può che tornare alla stagione Scudetto: il Diavolo fin qui ha vinto sei partite su sette, ed è la seconda miglior partenza dell’era Pioli dopo quella che si trasformò in corsa tricolore nel 2021-2022.

Leao-Pulisic, una delizia per Pioli

Uno vive di folate artistiche, l’altro è un incessante martello pneumatico. Rafa Leao e Christian Pulisic si sono trovati dopo esattamente un’ora di gioco, e hanno mandato in estasi San Siro. La loro combinazione era quella che più mancava per far decollare definitivamente il Milan di Pioli. Leader tecnici, ognuno a modo suo, chiamati progressivamente a caricarsi sulle spalle questa squadra. Terzo gol stagionale per l’americano, doppio assist (e quarto in stagione) per il portoghese: le ambizioni Scudetto passano necessariamente dai loro piedi.
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Pulisic esulta dopo il gol in Milan-Lazio

Credit Foto Getty Images

Non basta un Musah in forma: lo stop di Loftus-Cheek è un guaio

Non solo gioie per Pioli: alla mezz’ora della partita contro i biancocelesti, si è fermato Ruben Loftus-Cheek. Come confermato dallo stesso tecnico nel post partita, si tratta di un guaio nella zona del pube e degli addominali. Un gruppo muscolare piuttosto scomodo, che impone una cautela extra nel quadro del rientro dell’inglese. Uno stop che casca proprio nel momento peggiore: entro fine ottobre, i rossoneri sono chiamati allo scontro frontale con Borussia Dortmund, Juventus, PSG e Napoli. E l’ingresso positivo di Yunus Musah è solo un debole palliativo: il lavoro garantito da RLC nel centrocampo rossonero è difficilmente replicabile. Servirà ridisegnare il nucleo rossonero appoggiandosi su altre caratteristiche.

Adli si è preso il Milan

La standing ovation e l’abbraccio con Pioli: Yacine Adli ha impiegato meno di 180’ per entrare nel cuore dei tifosi rossoneri. Alti e bassi sia a Cagliari che a San Siro (la prima qui da titolare), ma il francese ha dimostrato indubbiamente personalità. Esordio contrassegnato da più velluto e più tecnica, mentre contro la Lazio è scaturita una prova più arroventata e attenta in fase d’interdizione. Non c’è Krunic che tenga: Adli si candida al ruolo di “nuovo Tonali”.
  • La prima partita di Adlì da titolare a San Siro in numeri
Minuti giocati70
Palloni toccati57
Precisioni passaggi84%
Passaggi chiave1
Dribbling tentati / (completati)1 (1)
Duelli vinti1
Palloni persi 9
Falli fatti4
Palloni intercettati 2
Tackle vinti 1
Dribbling subiti2
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Pioli saluta Adli al momento del cambio durante Milan-Lazio - Serie A 2023/2024

Credit Foto Getty Images

Immobile sì, Immobile no? Il patema principale di Sarri è la fase difensiva

L’altra faccia del big match. La Lazio si riscopre priva di basi solide, arenata nei bassifondi della classifica. Sette punti in sette giornate costituiscono una partenza horror, una delle peggiori nell’era dei tre punti. Nessun salvagente né dietro né davanti: Immobile, che ha giocato solo i 20’ finali a causa di un acciacco, continua a essere la copertina di un momento buio. Anche se il problema che attanaglia maggiormente Sarri si trova nelle retrovie: prima del sussulto contro il Torino, la Lazio aveva incassato una media di 17 tiri a partita. Uno sproposito per la seconda miglior difesa dello scorso campionato. E contro il Milan, solo un miracoloso Provedel è riuscito a evitare l’umiliazione a fronte di altri 14 tiri subiti. Sintomo di una squadra che non ha trovato un minimo d’equilibrio.
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Sarri, Sarrismo e Landismo: "Il bello è il viaggio, non tanto la meta"

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