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Premio Bearzot, vince Simone Inzaghi: "Grande percorso, l'Inter mi ha dato tanto. Rinnovo? Non ci saranno problemi"

Iacopo Erba

Aggiornato 15/04/2024 alle 16:59 GMT+2

SERIE A - Il tecnico dell'Inter si aggiudica la 13a edizione del prestigioso riconoscimento dell'US Acli: "Ho una società forte alle spalle, a fine anno parleremo. Nessuno ci dava favoriti a inizio anno. Un peccato non esserci ripetuti in Europa, ma non si possono sempre fare imprese".

Inzaghi: "Il rinnovo? Continuare con l'Inter verrà naturale"

Continua la straordinaria stagione di Simone Inzaghi. Il tecnico dell'Inter, in attesa di giocarsi lo scudetto nel derby di Milano del 22 aprile, ha ricevuto nella prestigiosa e storica cornice del Salone d'Onore del CONI il premio Enzo Bearzot, riconosciuto dall'US Acli e giunto quest'anno alla sua 13a edizione. Grande soddisfazione per l'allenatore nerazzurro, accompagnato dall'amministraitre delegato del club Beppe Marotta e dalla standing ovation dei tantissimi presenti: "Per me è sempre emozionante tornare qui a Roma in una sala magnifica come questa, con una grandissima platea per ricevere un premio così prestigioso: è davvero un motivo di orgoglio. Condivido quesro premio con chi mi ha permesso di riceverlo accompagnandomi in questi anni: la mia famiglia, la mia società e i miei giocatori che da quando ho iniziato ad allenare mi hanno permesso di arrivare fin qui. Guardando le immagini del Mondiale del 1982 ho ripensato a quando con mio fratello speravamo di imitare Paolo Rossi giocando nella nostra cameretta. Ai ragazzi qui presenti nel pubblico dico che ci abbiamo sempre creduto: tutto si può raggiungere col sacrificio e il lavoro quotidiano".

Sullo scudetto

"Settimana del derby? Sappiamo quello che abbiamo fatto da quando siamo partiti in questa stagione. Siamo vicini al traguardo che tutti sognavamo e che abbiamo dichiarato fin dall'inizio, sapendo che molti non ci credevano come noi. Sapevo di avere un gruppo solido, una società forte alle spalle e un pubblico meraviglioso. In questi tre anni abbiamo avuto dei passaggi a vuoto, ma non ci hanno mai abbandonato".

Sulla sua esperienza in nerazzurro

"L'Inter in questi tre anni mi ha dato tanto, abbiamo fatto un grandissimo percorso. Siamo cresciuti tanto, sono arrivato in un momento in cui la società aveva qualche problema e si perdevano giocatori impoirtanti. Dopo tre anni, tante partite e tante vittorie speriamo di vincere ancora. Io mi sento bene, ho una società forte alle spalle. A fine anno ci siederemo, parleremo con il direttore e con il presidente: se avremo tutti la stessa volontà, non ci saranno problemi a continuare questo percorso insieme".
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Beppe Marotta e Simone Inzaghi al Premio Bearzot

Credit Foto Eurosport

Sul percorso europeo

"Se penso a tre anni fa, prima del mio arrrivo l'Inter non faceva gli ottavi di finale da 11 anni. La società e i ragazzi hanno fatto un grandissimo lavoro, siamo da tre anni consecutivi nelle migliori 16 d'Europa. Lo scorso anno il viaggio in Champions è stato magnifico e ci ha portato alla finale di Istanbul. Quest'anno avremmo voluto ripeterci, ma sappiamo che non si possono sempre compiere delle imprese: abbiamo giocato un ottavo contro una squadra che ha fatto un percorso più lungo del nostro e da otto anni è nelle prime otto d'Europa. Posso solo ringraziare i miei giocatori, volevamo i quarti ma l'Atletico Madrid voleva quaslificarsi tanto quanto noi".

Sul calcio italiano

"I tecnici italiani sono stimati in Europa e nel mondo. Possiamo insegnare tanto, ma ce ne sono anche tanti stranieri bravissimi. Due mesi dopo il mio arrivo all'Inter abbiamo giocato contro un Real Madrid pieno di campioni e abbiamo fatto una delle sette o otto partite migliori della mia gestione. Anche col Manchester City in finale abbiamo dimostrato tanto: con impegno e unione si possono raggiungere grandi obiettivi, così come dato prova dall'Inter l'anno scorso".

Sulla tattica

"Il calcio si sta evolvendo. Sento parlare tanto di moduli, ma in questo momento parlerei più di occupazione degli spazi. Partiamo con un'idea di modulo, ma poi a seconda degli avversari sappiamo adattarci tutti alle varie situazioni. Fa parte del calcio moderno pensare la squadra in un certo modo, poi bisogna avere giocatori maturi e funzionali e io ho questa fortuna per poter ottenere risultati importanti per la nostra società e i nostri tifosi".
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Simone Inzaghi e il presidente del Coni Giovanni Malagò

Credit Foto Eurosport

Sul rapporto con la Nazionale

"Luciano Spalletti è stato da noi qualche tempo fa. C'è grande sinergia tra l'Inter e la Nazionale. Abbiamo la fortuna di avere un gruppo italiano importante che è quasi tutto in azzurro e che aiuterà molto in ottica Euripei. Il percorso prima con Mancini e ora con Spalletti è ottimo, speriamo di fare un grande Europeo. So che sarà difficilissimo, ma abbiamo una Nazionale importante fondata su un gruppo di qualità".

Sulla squadra

"Non mi piace parlare dei singoli, mi piace sempre riferirmi alla rosa. Ne parlavo con il direttore, ho 22 giocatori di movimento e tre portieri e non rinuncerei a nessuno di questi 25. Lautaro ad esempio ha dato tantissimo, ma come lui così hanno fatto tutti gli altri".
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Inzaghi: "All'Inter 13 anni come Simeone all'Atletico? È dura"

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