Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Sagiv Jehezkel licenziato dall'Antalyaspor e arrestato in Turchia per aver solidarizzato con gli ostaggi israeliani

Eurosport
DaEurosport

Pubblicato 15/01/2024 alle 15:04 GMT+1

SÜPER LIG TURCO - Una storia triste sta facendo il giro del pianeta: il giocatore israeliano Sagiv Jehezkel è stato prima licenziato dal suo club e poi arrestato per aver espresso solidarietà nei confronti degli ostaggi israeliani che sono coinvolti nel conflitto tra il suo Paese di origine e i terroristi di Hamas.

Leo Messi e gli 8 Palloni d'Oro: una storia lunga 14 anni

La sua storia sta facendo il giro del mondo sia per il contenuto della vicenda, sia perché sorprende la reazione delle parti in causa. Il giocatore israeliano Sagiv Jehezkel è stato prima licenziato dal suo club e poi arrestato in Turchia per aver espresso solidarietà agli ostaggi israeliani coinvolti nel conflitto tra il suo Paese d'origine e i terroristi di Hamas.
L'episodio scatenante è avvenuto durante la sfida tra l'Antalyaspor (club cui apparteneva) e il Trabzonspor, disputata domenica 14 gennaio e finita 1-1. Dopo aver segnato il gol del pareggio, Jehezkel ha mostrato alle telecamre la fasciatura che indossava e su cui aveva scritto "100 giorni - 7.10" ossia la data dell'inizio del conflitto. Le due cifre, però, erano separate non da un trattino, ma dalla Stella di David, tradizionale simbolo della religione ebraica e di Israele (c'è anche sulla bandiera). A chi comanda in Turchia questo gesto non è piaciuto.
Come prima reazione, il giocatore è stato sostituito sul campo. Subito dopo l'Antalyaspor, che ha preso le distanze dal gesto definendosi stupito dal comportamento del giocatore, lo ha messo fuori rosa, licenziandolo poi per "aver agito contro i valori del nostro Paese".
A peggiorare le cose sono intervenute le autorità con un arresto ordinato addirittura dal Ministero della Giustizia turco: il giocatore è stato fermato e interrogato e poi è stata aperta un'inchiesta "per incitazione pubblica al'odio per mezzo della sua oltraggiosa esultanza a favore del massacro compiuta da Israele a Gaza". Le autorità hanno poi ribadito che il giocatore "ha mancato di rispetto ai valori della Turchia, un Paese che rimane al fianco del popolo palestinese, offendendo la memoria di migliaia di civili, donne e bambini massacrati nel genocidio che lo Stato ebraico sta compiendo".
A nulla è valso il tentativo di giustificarsi da parte del giocatore:
Non ho fatto nulla per provocare nessuno. Non sono a favore della guerra. Ci sono israeliani trattenuti come ostaggi a Gaza. Non ho mai mancato di rispetto a nessuno da quando sto in Turchia. Voglio solo che la guerra finisca. Per questo ho mostrato quel messaggio.
picture

Mancini: "Addio Nazionale? Non mi rimprovero nulla. Sogno di allenare la Samp"

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità