Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto
Opinion
Calcio

Vanessa Nagni, la mamma-bomber simbolo della Roma calcistica come Totti

Stefano Dolci

Aggiornato 13/04/2016 alle 15:46 GMT+2

Moglie, mamma di un bimbo di 9 mesi e mezzo chiamato Francesco in onore del capitano giallorosso, responsabile di un museo di carrozze d’epoca e capitana e bomber della Res Roma, la formazione capitolina che gioca nel campionato di Serie A femminile. Alla scoperta di una vera bandiera del nostro calcio...

Vanessa Nagni, Foto Res Roma

Credit Foto Other Agency

Moglie, mamma, responsabile di un museo di carrozze d’epoca e simbolo della squadra di calcio femminile della Capitale, portata a suon di gol in 12 anni dalla Serie C alla massima serie. Vanessa Nagni è un nome forse poco conosciuto per chi non mastica troppo calcio femminile ma, è una delle poche bandiere del nostro calcio e per molti versi una figura equivalente a quella di Francesco Totti per la Res Roma, la società giallorossa che da tre anni partecipa al campionato di Serie A e che quest’anno sta lottando strenuamente per conseguire la quarta salvezza consecutiva. Capace di realizzare la bellezza di 330 gol e vincere 8 classifiche cannonieri in circa 15 anni di carriera, Vanessa è l’esempio lampante di come una donna con passione, forza di volontà ed enorme cuore possa davvero fare tutto: “La mia giornata è veramente piena zeppa di cose da fare specialmente da quando il 20 giugno 2015 è nato Francesco, il primogenito che non a caso ho voluto chiamare proprio come Totti, il mio idolo e semplicemente l’equivalente del Dio del calcio per me che ho sempre tifato Roma e mi sento giallorossa fino al midollo. Alla mattina mi sveglio, do da mangiare a Francesco lo preparo e vado al museo in compagnia di mio figlio per svolgere il mio lavoro fino a pomeriggio quando stacco, lascio il bimbo a casa dei miei genitori e mi reco al campo per allenarmi. Come potete immaginare arrivo a casa spesso stremata però qualunque cosa fatta interamente con il cuore non pesa. E poi ho la fortuna di avere un marito amorevole, che sa perfettamente quanto sia importante il calcio nella mia vita…”.

Due cuori nel pallone

Già perché il compagno di Vanessa nella vita è lo stesso che la segue ai bordi del campo, impartendo direttive alla squadra e spronandole a dare il massimo per la causa. Capitan Nagni da quasi sette anni è sposata con Fabio Melillo, tecnico della Res Roma dal dicembre 2003 con la quale ha vissuto tutta la scalata dalla C alla A insieme: “Fabio è una spalla forte ed amorevole. Mi dà forza e certezze nella vita di tutti i giorni, ma è anche un mister preparato e rigoroso che riesce sempre a leggere al meglio la partita tirando fuori il meglio da ogni giocatrice. Nonostante dividiamo lo spogliatoio da 12 anni siamo sempre riusciti a scindere bene il lato sentimentale da quello professionale. Vive per il calcio come me e mi ha sempre sostenuto anche nei momenti in cui legittimamente si sarebbe potuto preoccupare. Ho voluto scendere in campo regolarmente fino al quarto mese di gravidanza ed allenarmi e giocare le partitelle fino al quinto mese. Molti non avrebbero tollerato tutto ciò lui invece sapeva quanto era importante per me giocare a calcio più a lungo possibile. Non ha fatto una piega ma anzi mi ha mostrato tutto il suo sostegno anche quando a meno di 6 settimane dal parto sono voluta rientrare in campo per svolgere la preparazione precampionato…”.
Vanessa ad agosto 2015, incurante delle difficoltà post gravidanza, non ci ha pensato due volte a tornare in gruppo ad aiutare le compagne. A settembre ha realizzato il primo gol in Coppa Italia, mentre un mese dopo ha rotto il ghiaccio anche in campionato: “Dedico la gioia di ogni rete al mio piccolo campione. Lui è la mia forza, la ragione per cui vivo e con lui voglio condividere ogni istante di felicità. Per questo appena possiamo io e Fabio lo portiamo al campo dove Francesco è già diventato uno di casa. Le mie compagne lo adorano e anche le mamme delle ragazze che sono tesserate in Prima Squadra o in Primavera me lo accudiscono quando scendo in campo. Lui per fortuna fa il bravo con tutti e quando vede una palla rimane stregato e prova a colpirla. Con due genitori calciatori è una cosa che meraviglia il giusto…”.
Res Roma 2015-2016, Facebook Res Roma

La Totti del calcio femminile

"Purtroppo in Italia le donne che giocano a calcio - conclude Nagni -, o hanno un lavoro alle spalle che gli garantisca di poter usufruire della maternità oppure rimandano a fine carriera ogni proposito di avere un figlio. Le donne che praticano questo sport lo fanno per passione e non essendo riconosciute come professioniste non percepiscono uno stipendio. Questa stortura, che purtroppo non contraddistingue solo il calcio ma tutta la sfera sportiva femminile, nonostante le ripetute denunce resta un problema irrisolto. Purtroppo la realtà è che per l’opinione pubblica rimaniamo il movimento delle 'quattro lesbiche'… Io mi auguro che presto questo equivoco sia spazzato via e che le donne possano, proprio come gli uomini, fare sport a livello professionistico come accade nel resto d’Europa. Dove, non a caso, chi sceglie di giocare calcio può allenarsi mattina e pomeriggio e non fare la calciatrice di lavoro”. In attesa che quel giorno prima o poi si materializzi, Vanessa spera di proseguire a lungo la sua intensa vita da mamma, bomber e simbolo della Roma in rosa. Alla faccia di chi dice che le bandiere non esistono più…
picture

Brescia non sfigura, ma il Wolfsburg vince 3-0

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità