Filippo Ganna, il primo italiano iridato a cronometro
Pubblicato 29/09/2020 alle 10:36 GMT+2
Come Luigi Ganna vinse il primo Giro d'Italia nel 1909, così Filippo diventa il primo italiano campione del mondo a cronometro. Succede a Imola, dove Julian Alaphilippe riporta la maglia iridata nel gruppo del ciclismo gentilizio... E l'olandese Anna van der Breggen esagera prendendosi tutto: cartoline dall'Italia salvatrice dei Mondiali alla vigilia della Corsa Rosa.
Dopo i 4 Mondiali su pista, Filippo Ganna ha inseguito un altro sogno: il titolo a cronometro, il primo oro italiano contro il tempo, il penultimo capolavoro di un ciclismo rinato sulle strade bianche del Chianti fino a quelle iridate di Imola. Penultimo prima del trionfo di Julian Alaphilippe e già alla vigilia delle Ardenne e del Giro d'Italia. Non è un refuso: nel prossimo mese s'assegnano la Corsa Rosa e la Liegi Bastogne-Liegi, la Vuelta di Spagna e il Fiandre e la Parigi Roubaix. Anche il ciclismo soffre della chiusura dei suoi stadi naturali, ma basta il fascino della maglia gialla o di quella iridata per conservare la sua passione carnale.
Corridore della settimana: Filippo Ganna
Fu Luigi Ganna, il Re del fango, a vincere il primo Giro d’Italia nel 1909. Pedalò per 90 ore in otto tappe e infine si concesse ai cronisti con un laconico «Me brüsa tant 'l cü». Centoundici anni dopo, a Filippo che porta lo stesso cognome bastano 35 minuti, 54 secondi e 10 decimi per diventare, in 31.7 chilometri, il primo italiano campione del mondo a cronometro. Prima di Ganna infatti solo Andrea Chiurato nell'edizione inaugurale del '94 (argento tra Chris Boardman e Jan Ulrich), Adriano Malori secondo nel 2015 (dietro Kiryenka) e lui stesso terzo un anno fa nello Yorkshire erano saliti sul podio della crono mondiale. Già vincitore di 4 inseguimenti iridati su pista, il golden boy del ciclismo italiano punta ora alla prima maglia rosa del Giro, che il 3 ottobre scatta a cronometro da Monreale, e fra un anno alle Olimpiadi di Tokyo da vincere sul parquet (ma non nell'insegumento, che peccato) o su strada. Solo non chiedetegli, almeno per il momento, di riportarci il record dell'Ora.
Azione della settimana: Gallisterna Alaphilippe
Mancano 17 chilometri all'ultimo traguardo mondiale quando Julian Alaphilippe si mette in piedi e inchioda tutti in cima alla Gallisterna: succede mentre Nibali depone i pedali e a Kwiatkowski, van Aert, Hirschi, Fuglsang e Roglic non resta che inseguire il nuovo campione del mondo. Perché lo scatto di Alaphilippe è da teche del ciclismo... E senza nulla togliere a Pedersen, la maglia iridata torna sulla bici di un autentico fuoriclasse.
Dato della settimana: Van due Breggen
Affidiamo alle statistiche il decoro di Anna ven der Breggen capace di vincere a Imola 2020 sia a cronometro che nella corsa Elite, come solo la francese Jeannie Longo nel 1995. Così l'Olanda, dove la bici è proprietà esistenziale e le sorelle di Marianne Vos scattano da un Programma Talenti di borse di studio, vince il suo 4° Mondiale femminile consecutivo.
Foto della settimana: impressione di settembre
Sulle stesse strade di Alaphilippe, nel 1968, Vittorio Adorni vinse il Mondiale di casa e tanti anni dopo, ricordandoci il suo giorno iridato: «Non è una questione personale, non vivo nel passato. È solo che queste imprese vanno ricordate e tramandate. Allora c’erano poche foto e anche meno immagini, ma basta sceglierne una perché i giovani possano trarre esempio dal ciclismo, che ha significato molto per la storia del nostro paese».
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