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Contador: è one man show sul Mortirolo; Landa: bis ad Aprica

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Aggiornato 27/05/2015 alle 11:38 GMT+2

Vittima di un’imboscata della Katusha nell’unico tratto piano del tappone alpino, Alberto Contador inizia la scalata del Mortirolo da solo e con un minuto di ritardo sugli Astana di Fabio Aru, ma gli bastano meno di 4 chilometri su pendenze durissime per rimontare sulla testa della corsa e scollinare con Kruijswijk e Mikel Landa. E il basco bissa subito il successo di Campiglio ad Aprica...

Giro d'Italia 2015, Tappa 16, Alberto Contador (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Alberto Contador sigilla il suo bellissimo Giro d’Italia scegliendo il mitico Mortirolo per il capolavoro, perché vederlo scattare da solo alla pendice di Mazzo di Valtellina e rimontare, di rilancio sui pedali, una ventina di corridori in meno di quattromila metri è come una benedizione. Contador è l’atleta su due ruote più forte dell’ultimo decennio e per questo quanto di più vicino a Pantani, che qui nel lontano ’94 varò la leggenda.
"Queste sono le imprese di cui si ricordano le persone, ma non paragonatemi a Marco o mi verranno i brividi": le parole e il sorriso sono quelle della maglia rosa dopo una strepitosa "cronoscalata" e un secondo posto finale da ipoteca rosa. Vince intanto Mikel Landa, che bissa subito il successo di Madonna di Campiglio e scalza il suo compagno di squadra Fabio Aru dal secondo posto della classifica generale: ora il basco farà il capitano perché in salita è più strutturato e la maglia bianca si metterà al suo servizio: un po' ce l'aspettavamo e in fondo non cambia niente perché Aru ha dato tutto e rispetterà le nuove gerarchie Astana. E a 24 anni, nel ciclismo, è davvero ciò che più importa.
E' il giorno del Passo del Mortirolo, la Montagna Pantani di 12 chilometri all'11% con pendenze massime del 18%, e del circuito di Aprica con arrivo in salita sul quinto Gpm di un attesissimo tappone alpino per un totale di 174 chilometri e oltre 4500 metri di dislivello. Il banco però salta nell'unico breve tratto piano che, nella valle di Tirano, precede il Mortirolo quando la Katusha tende l'imboscata facendo il ventaglio. Il plotone si spezza subito in 3 tronconi con il team russo all'inseguimento dalla prima fuga (tra cui Felline, Pellizotti, Zardini e Ryder Hesjedal), l'Astana schierata in testa al secondo gruppo inseguitori e Alberto Contador staccato di un minuto da Aru con pochi compagni (senza Basso) e la Movistar che non dà cambi.
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Giro d'Italia 2014/15, Tappa 16, Mikel Landa (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

E' un momento delicatissimo per la maglia rosa, perché a 45 chilometri dall'arrivo Contador resta solo con Kreuziger, ma deve spingere sul sellino il suo gregario spremuto in andatura e sembra il preambolo dell'inferno in salita. All'imbocco del Mortirolo invece, Alberto Contador inizia la sua formidabile escalation, anzi la sua remuntada in soli quattromila metri per sfilare tutti i ribelli: la maglia rosa rilancia l'andatura sui durissimi tornanti al 18%, torna su Landa e Aru, attacca subito i battistrada e scollina dietro a Steven Kruijswijk, olandese nuova maglia azzurra del Giro. C'è anche Landa ma è senza Aru, perché il sardo forse sbaglia ad alimentarsi e la sua frazione diventerà da qui un calvario.
Aru verrà infatti ulteriormente staccato sul Gpm finale di Aprica dai terzetti Landa/Contador/Kruijswijk e Trofimov/Amador/Hesjedal: a 3 chilometri Landa scatta sulla maglia rosa e vince in solitaria dopo aver parlato con Contador. Non è chiaro se il Campéon gli abbia dato il via libera (crediamo proprio di no!), ma è certo che Kruijswijk sia il vincitore morale della tappa dopo tanta andatura per i leader. La maglia blu è una bella consolazione, Landa vince con 38 secondi di vantaggio su Kruijswijk e Contador, +2'03 su Trofimov e Amador, +2'10 su Hesjedal, +2'51 su Aru. Dopo Castiglion della Pescaia e Jesolo, qualche metro di pianura sembrava poter fare la rivoluzione nella tappa del Mortirolo: stavolta El Campéon è salito ex machina, pardon sui pedali per spegnere sul nascere i fuochi della rivolta.
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