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Spettacol-Aru! Bis a Sestriere, Contador va in crisi ma vince il Giro d'Italia

Fabio Disingrini

Aggiornato 31/05/2015 alle 01:48 GMT+2

In ventiquattrore, Fabio Aru ripete il successo di Cervinia sull'ultimo traguardo in salita della Corsa Rosa: un'altra vittoria in solitaria, un altro scatto da nuovo re delle Alpi. Alberto Contador, attaccato da Landa, si stacca invece sullo sterrato del Colle delle Finestre (Cima Coppi) ma gestisce il vantaggio della classifica generale sull'ascesa del Sestriere e chiude a +2'25

Fabio Aru (Astana) victorieux sur le Tour d'Italie 2015

Credit Foto AFP

SESTRIERE (TO) - Scalata anche l'ultima salita della Corsa Rosa, torniamo a Milano con la certezza che l'Italia ha un altro formidabile corridore, sbocciato un anno fa a Montecampione, certificato ieri a Cervinia, consacrato oggi a Sestriere. Fabio Aru, nato a San Gavino il 3 luglio 1990, due volte maglia bianca del Giro, due tappe alla Vuelta a España, due capolavori in ventiquattrore sulle Alpi, due fiamme rosse a Cervinia e Sestriere. Spettacolo puro, anzi, spettacol-Aru.
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Fabio Aru (Astana) vince a Cervinia la diciannovesima tappa del Giro d'Italia 2015

Credit Foto LaPresse

Sestriere ci consegna un nuovo campione e un Campéon più umano: Alberto Contador resta ancora una volta solo quando il gioco si fa durissimo sul Colle delle Finestre, che è la Cima Coppi della 98esima edizione della Corsa Rosa. La Tinkoff-Saxo non supporta (mai) il suo leader, l'Astana invece è compattissima e in testa, quando iniziano i 9 chilometri di strada sterrata, ci sono ancora Cataldo, Tiralongo, Kangert, Aru e Mikel Landa. Il treno azzurro solleva una gran polvere, Landa attacca e scollina sulla Cima Coppi sprintando su Ilnur Zakarin (unico reduce della fuga del giorno) mentre Aru s'accorge che oggi Contador, quando s'alza sui pedali, non danza come sul Mortirolo.
Fabio Aru attacca la maglia rosa, inizia la discesa con un minuto di vantaggio su Contador e all'imbocco della salita finale del Sestriere (9,2 chilometri al 5.4%) si forma un sestetto al comando, perché con Landa e il suo capitano ci sono Uran, Zakarin, Kruijswijk e Ryder Hesjedal. Il russo della Katusha però, che ha vinto la frazione di Imola ed è in fuga con altri 8 dal chilometro 35 (con Zakarin c'erano altri due vincitori di tappa, Diego Ulissi e Nicola Boem, oltre al "veterano” battistrada Marco Bandiera, a Berlato e Matteo Busato) è al gancio e si stacca subito dalle frecce del Sestriere.
A duemila metri dal traguardo, il ritardo di Contador è di un minuto e 45 secondi: giusto il tempo di rivelarlo, che Aru scatta su Hesjedal, poi rilancia e si toglie di ruota anche un rigenerato Uran. Un'altra progressione vincente, un'altra fiamma rossa, un altro giorno a braccia alzate e altri cento di questi. Alberto Contador si riallaccia la maglia rosa sul traguardo 2 minuti e 25 secondi più tardi: il Campéon ha vinto il suo secondo (barra terzo) Giro d'Italia, lui è il fuoriclasse di oggi, Fabio Aru ha le stimmate per esserlo domani.
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