Giro d'Italia 2020 - Vegni: "Accorciare il Giro? No, noi arriviamo a Milano"
Pubblicato 10/10/2020 alle 18:38 GMT+2
GIRO D'ITALIA - C'è sicuramente preoccupazione per gli aumenti dei casi, e la positività al Covid di Simon Yates ma il Direttore della Corsa Rosa è sicuro si possa chiudere questa tre settimane con il regolare arrivo del Giro per la cronometro di Milano. Però se dal Ministero dovessero chiedere qualcosa...
Con il primo caso di Covid tra i corridori del Giro d'Italia (cosa non capitata per esempio al Tour de France), ci si chiede se, effettivamente, la corsa rosa possa davvero continuare. Certo, per ora c'è solo la positività di Simon Yates, che di fatto ha lasciato il Giro, ma i casi aumentano nuovamente in Europa.
Per Mauro Vegni, però, Direttore della Corsa Rosa, si può arrivare fino a Milano rispettando il protocollo... Quello del Giro. Tamponi rapidi a tutti i corridori e rispetto delle regole anticovid. Questa la ricetta per terminare la tre settimane in sicurezza...
Quello di Yates è il primo caso dopo 10 giorni di corsa, significa che la bolla che abbiamo creato ha retto molto bene. E funzionano anche i controlli rapidi che nella serata di ieri ci hanno permesso di accertare la positività di Yates e la negatività di tutti gli altri elementi della Mitchelton Scott. Se avessimo dovuto seguire il solo protocollo stabilito dall'UCI, avremmo dovuto fare il prelievo ieri sera, mandarlo a Milano nella notte e attendere il risultato che sarebbe arrivato domani, quindi oggi Yates avrebbe potuto tranquillamente correre, con il rischio di infettare altri corridori. [Mauro Vegni a Rai Sport]
Per il giorno di riposo, invece, sarà tutto più complicato perché l'UCI ci impone in questo caso di seguire il suo protocollo, domani sera sottoporremo al test con i tamponi molecolari i corridori di una decina di squadre e nella notte invieremo i campioni a Milano per le analisi. Lunedì mattina, grazie ad un team rinforzato, completeremo i prelievi, li manderemo a Milano e attenderemo i risultati prima della partenza della tappa di martedì. Mercoledì, invece, procederemo a nuovi controlli per tutti gli addetti ai lavori
"Fermarsi prima? No"
Tutti noi, la carovana, i corridori vogliamo arrivare a Milano e stiamo lavorando per riuscirsi. E solo un eventuale intervento delle autorità ci può fermare
E sulla sicurezza in strada
Il nostro impegno è quello di controllare e se possibile implementare ulteriormente l'efficacia della bolla, mentre alla gente che scende sulle strade chiediamo di indossare sempre la mascherina per proteggere se stessi e gli altri
E la Vuelta si farà?
Certo, se fosse nei panni del mio amico Guillen sarei preoccupato, ma sono sicuro che anche loro hanno messo in campo tutta la struttura e i dispositivi necessari per organizzare la corsa in tutta sicurezza. Se non interverranno fattori di gravità nazionale, io credo si possa correre, almeno guardando le cose da qui
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