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Giro d'Italia - Vincenzo Nibali: "Ho una placca con 11 viti. Sarò al Giro? Ci proverò"

Luca Stamerra

Aggiornato 29/04/2021 alle 22:49 GMT+2

GIRO D'ITALIA - A 10 giorni dall'inizio del Giro, Vincenzo Nibali ha spiegato le sue sensazioni dopo la frattura al radio del polso destro. Lui si sta allenando già in bici, ma affrontare una corsa di tre settimane non è proprio una passeggiata. Ci vuole ancora l'ok da parte dei medici che si esporranno nei prossimi giorni vedendo i progressi del siciliano.

Vincenzo Nibali in azione al GP Industria & Artigianato 2021 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Il conto alla rovescia è già in azione, anche perché - ormai - il Giro d'Italia è alle porte. La Corsa Rosa comincerà l'8 giugno dalla crono di Torino e nei prossimi giorni sapremo se Vincenzo Nibali sarà della partita o meno dopo la frattura del radio del polso destro del 14 aprile scorso. Il corridore siciliano si sta già allenando, ma affrontare un Giro di 3 settimane è un altro discorso. Soprattutto nella stagione delle Olimpiadi. Intervistato dal programma Radiocorsa, Nibali non ha voluto sciogliere le riserve sulla sua eventuale partecipazione al Giro (anche se è stato inserito nella startlist provvisoria), ma il corridore della Trek Segafredo ha confermato che farà tutto il possibile per essere al via da Torino.

Come stai?

Facciamo un passo indietro. Al ritiro del Teide abbiamo lavorato davvero bene. 15 giorni, è stato uno dei ritiri più belli, ma anche dei più difficili, perché con il covid siamo rimasti chiusi e siamo stati poco a contatto con altre persone. Avevo un buon feeling, ma purtroppo causa infortunio non sono potuto andare al Tour of the Alps per vedere come andava. [Vincenzo Nibali a Radiocorsa, Rai sport]

Raccontaci la caduta

Una caduta banale e stupida per colpa di un avvallamento che non ho visto, ero molto leggero con le mani sul manubrio e la caduta mi ha causato questo problema al radio. La prima reazione è stata quella di non voler buttare via tutto il lavoro fatto, sono momenti in cui ti si gela il sangue. In clinica è arrivata subito la batosta. Non mi sento in credito con fortuna o sfortuna, sono condizioni del caso, a volte ci sono giornate strane in cui può accadere qualcosa di non piacevole, e a volte può accadere qualcosa di piacevole. Bisogna accettare e andare avanti e, soprattutto, con grande determinazione e rialzarsi subito dopo ogni caduta, vale sia in bici che nella vita
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"La placca con 11 viti"

La prima fase di riabilitazione non è stata veramente semplice. Ho tralasciato la parte della bici da quasi subito e ho pensato a muovere la mano, quindi a far ripartire i movimenti del braccio e a cercare di far passare anche l’ematoma che si era accumulato, quella è stata la parte più importante. Prima si liberano i muscoli e tutte la articolazioni, prima riesci a ripartire. Chiaro che la frattura c’è, è stata fissata con una placca e con 11 viti, diciamo che non si muove, però il dolore un po’ c’è

Se faccio il Giro?

Il pensiero per il Giro d’Italia è stato più forte di ogni altra cosa. Ho detto di voler fare l’impossibile, però l’impossibile non è mai semplice, la determinazione c’è e se andrò al Giro lo saprò quando finirò questo piccolo training camp che ho fatto da solo con la mia famiglia. Farò una visita di controllo e mi diranno i medici se proseguire con il Giro o rimandare l’appuntamento. Io spero di non doverlo rimandare, quindi incrociamo le dita, ce la mettiamo tutta e speriamo
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