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Bettini suona l'inno

Eurosport
DaEurosport

Pubblicato 01/10/2007 alle 15:43 GMT+2

Paolo Bettini vince a Stoccarda il Mondiale di ciclismo su strada. Intorno a lui l'Italia è perfetta e costringe gli organizzatori tedeschi ad ascoltare l'Inno di Mameli in segno del trionfo azzurro

Di aggettivi non ce ne sono più. Difficile trovarne per una impresa di questo tipo. Due volte consecutive campione del mondo, nella storia del ciclismo passando per la porta principale. Passando per il Mondiale di Stoccarda dove con tutte le loro forze gli organizzatori hanno provato a non farti partecipare.
Non è retorica se si afferma che la forza del campione viene fuori nei momenti di difficoltà. Quando protagonista è Paolo Bettini è la pura e semplice verità.
Il terminale offensivo di un'Italia perfetta è lui. Un'Italia costruita dal commissario tecnico Ballerini con maniacalità e attenzione assolute; che ha fatto la corsa, che ha tagliato le gambe agli avversari nel momento topico della gara e che ha saputo forzare e andare a vincere nel modo più bello, lasciando partire proiettili a salve, bellissimi.
Mirano chi ce l'ha con l'Italia, chi ha cacciato ingiustamente Di Luca, chi non voleva Bettini e chi non ha permesso a Bugno neanche di essere presente a Stoccarda. Non fanno male fisicamente ma moralmente significano tanto.
L'Italia domina in Germania. Rebellin, Bertolini, Cunego fino all'immenso Bettini. Tutti compatti, una squadra con un'anima ben definita e che ha tenuto alto il nome del nostro Paese.
Sul podio di Stoccarda, Il Grillo di Cecina "spara" di nuovo (come sul traguardo con le braccia alzate), si inchina (per i suoi compagni e a chi gli è stato vicino) e, infine, coperto di alloro e con la maglia di campione iridato, porta il dito alla bocca in segno di silenzio. "Zitti tutti e ascoltate l'inno italiano".
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