Il mondiale della bufera

Bettini può concedere il bis ed emulare Gianni Bugno, ultimo corridore capace di vincere due mondiali consecutivamente. Oscar Freire può mettere in bacheca la sua quarta maglia iridata e stabilire il record assoluto. Sono i due motivi principali di un campionato del mondo nato sotto il segno della bufera, abbattutasi ma senza conseguenze concrete su Bettini, proprio lui il Grillo e lo spagnolo Oscarito sono i due logici grandi favoriti della corsa, ma se la corsa iridata sfugge alla logica non ci si meravigli, al mondiale accade.

Pozzato è la prima alternativa azzurra a Bettini, Schumacher e Zabel i due fari della Germania, Valverde un'incognita per tutti, dopo la querelle che lo ha visto protagonista, sbattuto fuori dalla porta dalla UCI, porta riapertasi dopo il via libera ottenuto dal Tas. La lista degli outsider è come al solito lunghissima, come quelle degli appunti da rivolgere all'organizzazione. Via vai di auto, moto e anche bus, strade insomma aperte a tutti nel giorno della ricognizione del percorso, che viene invece per consuetudine chiuso al traffico quando i protagonisti della corsa vanno ad ispezionarlo.

Il presidente del Comitato Organizzatore si è visto respingere dal Tribunale di Stoccarda, il ricorso presentato per impedire a Bettini di essere in gara, respinto perché inammissibile. Inammissibile forse, certamente ridicolo e demagogico il non invito ai grandi eroi del ciclismo che fu, uno su tutti Eddy Merckx, perché, sostengono gli organizzatori, rappresentano un ciclismo da dimenticare, che ha convissuto a braccetto col doping. Il mondiale si tiene in Germania ma la Tv di stato ZDF farà vedere solo gli ultimi 15 minuti di corsa, e poi parlerà di doping.

C'è aria di clamorosa protesta in gruppo, la corsa potrebbe prendere il via con 15 minuti di ritardo o addirittura i corridori la manderanno all'aria, radio gruppo lascia intendere. E' un mondiale nato sotto una cattiva stella, gestito da una pessima organizzazione, sin qui messo in secondo piano nei suoi contenuti agonistici dal tema doping. Dall'abisso di Stoccarda emergerà comunque, alla luce di un percorso esigente e alla lunga molto selettivo, un grande corridore. Vinca il migliore, ma edizioni peggiori, più sbandate di quella di Stoccarda 2007 sarà molto difficile ritrovarne.