Mondiale Ciclismo, Mixed Relay: la Germania domina la prova e si prende l'oro, Italia di bronzo. Olanda al 2° posto
Aggiornato 22/09/2021 alle 18:05 GMT+2
MONDIALI CICLISMO - Devastante la Germania nella prova iridata della Mixed Relay. Dopo una prima parte solida, Brennauer, Klein, Kroeger alzano il ritmo e portano i tedeschi al successo. Molto bene anche l'Italia, terza dietro all'Olanda e al team teutonico.
Mixed Relay a trazione tedesca. È questo il responso della prova contro il tempo di 44.5km divisi tra uomini e donne. In quel di Brugge, Belgio, dove si sta svolgendo il campionato del mondo, Brennauer, Klein, Kroeger, Arndt, Walscheid e Tony Martin (all’ultima gara in carriera) hanno alzato il ritmo delle loro pedalate e si sono presi la medaglia d’oro. Grazie ad una seconda parte letteralmente favolosa, i teutonici sono riusciti a distanziare sia l’Olanda che l’Italia, fresca del titolo europeo conquistato a Trento.
La differenza, dopo il primo atto dominato dal team azzurro (Ganna, Affini e Sobrero hanno percorso i 22.2km alla velocità media di 55.5 km/h),l’hanno fatta le donne (Brennauer, Klein, Kroeger),che hanno rifilato ben 37 secondi all’Italia dopo averne accusati 19 di ritardo al passaggio maschile. Il grosso rammarico, però, è quello del team olandese: in ritardissimo all’intertempo maschile (+42" dall’Italia), van Vleuten, Markus e van Dijk sono arrivate a soli 12" dalla Germania. Hanno recuperato 30 secondi a Klein-Kroeger-Brennauer e oltre un minuto a Cecchini, Cavalli e Longo Borghini. Quarto posto amaro per la Svizzera, che ha perso il podio per 5 centesimi di secondo. Kung, Bisseger e una splendida Marlen Reusser, argento nella crono individuale dietro a van Dijk, non sono bastati.
Tutto sommato, al termine della giornata, possiamo dire che il bronzo è un risultato estremamente positivo per l’Italia. Dal punto di vista maschile non è altro che una conferma - Affini, Sobrero e Ganna sono tre interpreti favolosi della prova contro il tempo – mentre sul lato femminile, dove sapevamo di aver qualcosa in meno rispetto ad Olanda, Germania e forse anche Svizzera, abbiamo capito (per l'ennesima volta) di che pasta sono fatte queste tre ragazze. E se Elena Cecchini ed Elisa Longo Borghini le conosciamo da un pezzo, quest’altra medaglia di Marta Cavalli ci dà la conferma d'aver trovato un'atleta dal talento purissimo (classe 1998).
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