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Tour de France 2020: i pronostici di Riccardo Magrini e Luca Gregorio

Luca Stamerra

Aggiornato 29/08/2020 alle 10:18 GMT+2

È tutto pronto per la partenza della 107esima edizione del Tour de France. Roglic è in forma? Bernal potrà fare il bis? Quante tappe vincerà Elia Viviani? Ci siamo posti una serie di domande, ma i nostri Riccardo Magrini e Luca Gregorio ci hanno schiarito le idee con i loro pronostici. E i vostri?

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Credit Foto Eurosport

Mancano poche ore all'inizio della 107esima edizione del Tour de France che partirà da Nizza: 21 tappe, 22 squadre, 6 tapponi di montagna più una cronoscalata e 3 484,2 km da percorrere. Chi vincerà la maglia gialla? Chi vincerà la maglia a pois? E ancora, quale sarà la sorpresa del Tour o chi vincerà più tappe? Come verrà gestito il protocollo sanitario? Riccardo Magrini e Luca Gregorio, le due voci del ciclismo su Eurosport, ci vengono in soccorso con le loro risposte e i loro pronostici.

1) Chi è il favorito per la maglia gialla? Un nome secco

Riccardo Magrini: Nome secco per Parigi? Egan Bernal. Ci sarà da lottare sicuramente, ma ha l'esperienza per poter far suo questo Tour nonostante la coppia d'attacco della Jumbo-Visma.
Luca Gregorio: Non posso fare un nome secco, ma ti rispondo così. Il sogno irrealizzabile è che vinca Landa (pronostico romantico). La speranza è che possa far saltare il banco Pogacar (pronostico possibile), ma la risposta seria mi impone di dire che lo vincerà uno fra Roglic e Dumoulin, a seconda di chi sarà il vero capitano della Jumbo-Visma.
Chi vincerà il Tour de France 2020?

2) E Roglic? Sembrava in formissima già al Giro del Delfinato, poi la caduta. Ha ancora senso pensarlo come favorito?

Riccardo Magrini: Roglic è da annoverare nel lotto dei favoriti. Dovrà, certamente, superare la prima settimana perché le cadute si sentono sempre dopo. Però, per quanto fatto vedere all'inizio della stagione - avrebbe vinto anche il Delfinato - lo mette nella condizione di poter vincere il Tour. Poi, nel caso, avrebbero anche la "riserva” visto che la Jumbo ha un certo Dumoulin. Un fattore sicuramente positivo averlo.
Luca Gregorio: Come dicevo, per me è più favorito Dumoulin di Roglic. Gli effetti della caduta sono stati tenuti ben celati da team e corridore, quindi non sappiamo esattamente quanti giorni di allenamento ha perso e come stia realmente. Se Roglic parte non viene certo per fare da comparsa. Lo tengo nel lotto dei favoriti. Male che vada sarà un'ottima spalla per Dumoulin.
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3) Tocca a Bernal difendere la maglia vinta lo scorso anno. Potrà sentire la pressione del "più forte?

Riccardo Magrini: Bernal ha dimostrato già in passato che non ha nessun problema a livello di pressioni da parte esterne e ha il supporto della squadra, non avendo più Froome e Geraint Thomas "intorno”. Anzi, questo fattore gli darà ancora più fiducia. È un ragazzo intelligente e saprà gestire la pressione.
Luca Gregorio: La pressione non credo sia un grosso problema, mentre gli altri avversari sì. Con Thomas e Froome esclusi, la Jumbo-Visma dovrebbe presentarsi con una squadra migliore della Ineos. Bernal dovrà inventarsi qualcosa per replicare il successo del 2019 e forse avrà la spalla migliore in Sivakov. Secondo me non è il favorito numero uno, ma da qui a dire che non può rivincere ci passa un abisso.
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4) Froome non convocato a causa di una condizione non al top. Salta però l'ultima recita con la Ineos al Tour: giusto non convocarlo?

Riccardo Magrini: È stato giusto lasciare fuori Froome perché non aveva la condizione e lo ha dimostrato nelle corse che ha affrontato. Non può perdere - un corridore come lui - terreno in salita in un gruppo di 30-35 corridori. Giusto lasciarlo a casa.
Luca Gregorio: Direi proprio di sì. Io sono un romantico dello sport, però a volte bisogna guardare in faccia la realtà. La Ineos vuole vincere il Tour. Il Froome di oggi non è pronto e non sarebbe stato nemmeno un buon gregario. La riconoscenza è un conto, la pietà un altro. Portarlo solo per le sue 4 vittorie passate non avrebbe avuto senso e mi pare che, tutto sommato, non l'abbia presa male nemmeno lui. Ecco, forse l'avrei fatto capitano al Giro e non alla Vuelta. In assoluto mi ha colpito molto di più l'esclusione di Thomas.
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5) Sagan a caccia dalla ottava maglia verde. Ha degli avversari o vincerà "facile"?

Riccardo Magrini: Sagan vorrà vincere la maglia verde, ma non lo vedo così brillante come negli scorsi anni. Magari troverà anche degli avversari che gli daranno fastidio. Uno di questi sarà van Aert, anche se il belga dovrà lavorare per la squadra, per la classifica di Roglic e Dumoulin. E poi, perché no, con un Nizzolo in questa condizione, Giacomo ci potrebbe provare. Sarebbe bello, visto che sono pochi gli italiani che hanno conquistato questa maglia al Tour de France.
Luca Gregorio: Difficile dirlo perché dipende da chi dei suoi avversari arriverà a Parigi e chi deciderà di dargli fastidio agli sprint intermedi. Se devo azzardare un nome forse potrei dire nan Aert.
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6) Chi sarà così bravo a vincere più tappe di tutti?

Riccardo Magrini: Chi vincerà più tappe? Beh chi sarà così bravo, non credo ne possa vincere più di due. Dico Roglic, che vincerà una tappa in salita e la crono.
Luca Gregorio: Questa domanda è troppo complicata e allora ti rispondo col cuore: Alaphilippe.
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7) Dalla Quick Step alla Cofidis: sarà dura adattarsi alla nuova squadra per Viviani?

Riccardo Magrini: Elia non ha una condizione stratosferica, ma spero di sbagliarmi. Anche perché non abbiamo grosse chance al Tour, però abbiamo Nizzolo che ci proverà. In ogni caso, se facciamo oggi il paragone dalla Quick Step alla Cofidis, diciamo che non ci ha guadagnato.
Luca Gregorio: Devo dire che le scelte della Cofidis non hanno portato finora i risultati sperati. Un po' perché Elia non è in condizione e un po' perché il team fa scelte particolari. La bocciatura di Sabatini è piuttosto clamorosa dopo tutto quello che hanno fatto insieme in questi anni. Consonni e Laporte sono validi per carità, ma c'è un discorso di esperienza e fiducia che sarebbe dovuto essere considerato. Spero che il Profeta batta almeno un colpo al Tour, ma non sarà semplice.
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8) Formolo sarà un gregario determinante per Pogacar: 'Rocciolo' può puntare anche alla maglia a pois?

Riccardo Magrini: Formolo o farà il gregario o il protagonista. Dovesse essere protagonista - andando volentieri in fuga - potrebbe andare a cercare la maglia a pois. Ma non credo, sarà dura sotto questo aspetto considerando la presenza dei colombiani e dei francesi (Bardet e Alaphilippe per esempio) e la maglia a pois non è proprio semplice da aggiudicarsela. Come gregario lo vedo bene per Pogacar, ma poi bisognerà vederlo nel proseguo delle tappe. Ora sta bene, ma il Tour è il Tour.
Luca Gregorio: Potrebbe per caratteristiche, ma non lo farà perché dovrà restare insieme a Pogacar e quindi sarà quasi impossibile che abbia lo spazio per andare in fuga nelle tappe più importanti lasciando solo lo sloveno. Al massimo credo gli verranno concesse un paio di chance a livello di libertà personale.
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9) Alaphilippe non dà segnali di poter vincere la gialla. Che Tour sarà per lui?

Riccardo Magrini: Alaphilippe non sta andando come lo scorso anno, però è stato piuttosto sfortunato. Ora sta ancora cercando la vittoria e quando la cerchi è sempre più difficile. Ma ora arriva il Tour e per un francese è sempre una vetrina importantissima. Loulou potrà farci vedere delle belle cose e si sbloccherà al Tour de France.
Luca Gregorio: Non è che non dà segnali, semplicemente Julian non è un corridore che deve vincere il Tour. Loulou deve andare all'attacco, fare le cose di cuore, regalare spettacolo e cercare di vincere più tappe possibili, magari tentando il bis della maglia a pois. Il Tour dell'anno scorso è stata una storia meravigliosa, ma probabilmente irripetibile. Al Delfinato ha scaldato il motore. A Nizza, per lui, comincia un'altra storia. E ci farà divertire.
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10) Il protocollo del Tour non è chiarissimo. Con due positivi andrebbe a casa un'intera squadra: vi convince? I falsi positivi di questi giorni hanno destato molte polemiche

Riccardo Magrini: Ma che mi convinca o non mi convinca cambia poco. C'è da subire quello che è il momento, stiamo subendo tante cose in questa pazza stagione. I protocolli sono da rispettare. Certo, ci sono delle cose che non mi convinco "come i falsi positivi”. E non è capitato una volta sola, ma è capitato più di una volta in queste settimane. Mi sembra una esagerazione l'esclusione di una squadra intera con due positivi, perché se il positivo è il cuoco e il massaggiatore, mandano a casa tutta la squadra. Non mi convince. Però questa è stata la condizione sine qua non del Governo francese con ASO per far partire il Tour. Prendiamoci questo e speriamo che non succeda niente.
Luca Gregorio: In realtà hanno già fatto sapere che ammorbidiranno il protocollo. Tutti vogliono partire da Nizza e tutti vogliono arrivare a Parigi. Far sì che il Tour si concluda regolarmente è l'imperativo perché è l'ancora di salvezza di team, sponsor e compagnia bella. C'è confusione, come sempre quando cerchi di fissare delle regole in una situazione così nebulosa. Non so nemmeno se sia corretto indicare un numero "tot" per poi procedere ad un'eventuale espulsione. In realtà potendo fare i tamponi in tempo reale, nel caso ci fossero dei casi, credo che tutti i negativi possano continuare a correre senza problemi. Poi c'è anche un problema di costi, ma questa è un'altra faccenda...
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