Signore e signori, tutti in piedi per
Jonas Vingegaard. Nei 22,4 chilometri che segnano
la cronometro tra Passy e Combloux, il danese si rende protagonista di un trionfo leggendario per la superiorità dimostrata nei confronti di tutti gli avversari, su tutti il grande rivale
Tadej Pogacar. La maglia gialla sbrana l'asfalto fin dal primo centimetro di tappa e conquista il suo primo successo in questo
Tour de France,
rifilando 1'38'' allo sloveno e 2'51'' al compagno di squadra Wout van Aert. Distacchi senza senso su un percorso così "breve", seppur caratterizzato da due salite. E se questa non è certo la parola fine
sul back-to-back alla Grande Boucle, di sicuro è una mazzata colossale a livello mentale nei confronti dell'avversario. Con questo capolavoro, il corridore della
Jumbo-Visma va in fuga in classifica generale, passando dai risicati dieci secondi di margine con cui era entrato nel secondo giorno di riposo all'1'48'' attuale. Dispersi tutti gli altri, visto che
Adam Yates (che scavalca Carlos Rodriguez al terzo posto complessivo) ha quasi nove minuti di ritardo.
Pogacar male, ma non malissimo: chiude 2° e riprende Carlos Rodríguez
Video credit: Eurosport
L'ordine d'arrivo
| 1. J. VINGEGAARD (Jumbo-Visma) | 32'36'' |
| 2. T. POGACAR (UAE Emirates) | +1'38'' |
| 3. W. AERT (Jumbo-Visma) | +2'51''' |
| 4. P. BILBAO (Bahrain - Victorious) | +2'55'' |
| 5. S. YATES (Jayco AlUla) | +2'58'' |
| 6. R. CAVAGNA (Soudal - Quick Step) | +3'06'' |
| 7. A. YATES (UAE Emirates) | +3'12'' |
| 8. M. SKJELMOSE (Lidl Trek) | +3'21'' |
| 9. M. PEDERSEN (Lidl Trek) | +3'31'' |
| 10. D. GAUDU (Groupama - FDJ) | st |
La cronaca
Messo alle spalle il secondo giorno di riposo, il Tour de France 2023 riparte con una tappa potenzialmente decisiva per le sorti di questa edizione: la cronometro di 22,4 chilometri tra Passy e Combloux, caratterizzata da un percorso ondulato e due salite per nulla banali (la Côte de la Cascade de Coeur di 1,3 km all'8,5% e la Côte de Domancy di 2,5 km al 9,4%). Si parte come da tradizione seguendo l'ordine inverso della classifica generale e ad aprire le ostilità è la "maglia nera" Michael Mørkøv (Soudal - Quick Step). La fase iniziale è segnata da tre cadute in rapida successione, tutte alla primissima curva, da parte di John Degenkolb, Alexis Renard e Nils Eekhoff. Per fortuna tutti ripartono senza grosse conseguenze, ma accendono un piccolo campanello d'allarme per gli atleti a seguire.
È una curva maledetta! Eekhoff, Degenkolb e Renard a terra dopo 5 secondi
Video credit: Eurosport
Alex Zingle (Cofidis) è il primo punto di riferimento nelle battute iniziali della tappa, ma il francese viene battuto nettamente da Gianni Moscon. Il corridore della Astana Qazaqstan chiude le sue fatiche in 37'39'', anche se pochi minuti dopo viene battuto di appena due secondi da Dries Devenyns (Soudal - Quick Step) e successivamente anche dal nuovo leader provvisorio Nikias Arndt (Bahrain - Victorious, 37'19''). Intanto, scendono in strada anche pedalatori di livello come Mads Pedersen, Yves Lampaert e Remi Cavagna. Il danese parte fortissimo e non perde brio nemmeno sulla seconda salita, fermando il cronometro al traguardo su un eccellente 36'07''. Ma il campione nazionale francese ha un'ulteriore marcia in più, abbassa il miglior tempo a ogni intermedio e fissa il nuovo limite sul 35'42'', candidandosi per un buon piazzamento finale.
Cavagna sale sul trono! È il primo a scendere sotto i 36' per completare la crono
Video credit: Eurosport
Scendono in strada anche Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost) e Kasper Asgreen (Soudal - Quick Step), mentre comincia a cadere qualche goccia di pioggia. L'italiano se la prende comoda, il danese disputa una buona prova ma non va oltre il terzo posto provvisorio, a 35 secondi dal compagno di squadra. Segue un fase interlocutoria, dove i corridori più performanti sono Pierre Latour (quarto) e Rui Costa (sesto). È il momento anche di Stefan Küng. Lo svizzero vola nella prima parte, ma concede a Cavagna sia in pianura che in salita. Neilson Powless, intanto, passeggia fino all'ascesa valida come GPM e poi accelera, facendo il miglior tempo nel singolo frammento (che assegna punti per la maglia a pois). Küng si sgonfia ancora di più nel finale e chiude quinto provvisorio, mentre cominciano le prove di Julian Alaphilipe,Giulio Ciccone e soprattutto di Wout van Aert.
Ciccone perfetto in salita: si prende un altro GPM! La sua crono in 2'
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Alexey Lutsenko disputa un ottimo finale e si inserisce in quarta piazza. Ciccone cambia la bicicletta tre chilometri prima della Côte de Domancy e lancia il suo assalto alla diligenza per prendersi i punti al GPM. L'abruzzese sgretola letteralmente il 7'24'' di Powless, segnando un esaltante 6'44'' che gli vale punti importanti nella classifica della maglia a pois. Terminato lo sforzo, il corridore della Trek prosegue con calma, senza sprecare energie superflue in vista della tappa di mercoledì. Il suo compagno di squadra Mattia Skjelmose esce da una prima parte di gara anonima con un finale strabiliante, dove recupera quaranta secondi a Cavagna e si inserisce in seconda posizione dietro al francese e davanti a Pedersen. Ma poco dopo arriva un sontuoso van Aert, che dopo un avvio sornione alza i giri del motore e scalza Cavagna dall'angolo del leader chiudendo in 35'27''.
È comunque un gran tempo quello di van Aert: l'arrivo della sua crono
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Siamo al dunque. Intervallati di due minuti l'uno dall'altro, partono i primi dieci della classifica generale, ovviamente chiusi da Jonas Vingegaard. Pello Bilbao, Simon e Adam Yates e Carlos Rodriguez cominciano allo stesso ritmo e sono attaccati al primo intermedio. Tadej Pogacar, invece, ha un'altra marcia e rifila una trentina di secondi a tutti quanti. Ma se lo sloveno va fortissimo, Vingegaard è semplicemente un alieno. Il danese, che lascia i blocchi di partenza con una cattiveria inaudita, fa sedici secondi meglio del rivale già al primo riferimento e affronta la discesa con linee perfette, senza sbavature, velocissimo. La grafica comincia a essere impietosa nei confronti dello sloveno, che viene segnalato con trenta secondi di ritardo dalla maglia gialla già prima del secondo intermedio, alla base della salita.
Il pit stop di Pogacar: lo sloveno cambia bici in 9'' e Vingegaard se ne va
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Vingegaard trita l'asfalto: Pogacar perde quasi 1' dal danese
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Il secondo rilevamento conferma la sovraimpressione, Vingegaard transita con 31 secondi su Pogacar, che poco dopo - come previsto - si ferma per cambiare la bicicletta e ne inforca una più idonea alla salita. Ma è altro tempo perso nei confronti del rivale, che rimane sullo stesso mezzo e non perde un colpo, salendo di intensità metro dopo metro. Pello Bilbao e Simon Yates confermano la bontà della loro prova anche nel settore più duro e chiudono sul podio virtuale a pochi secondi da van Aert. Perdono qualcosa Adam Yates e soprattutto Carlos Rodriguez, con il britannico che riesce così a scavalcare lo spagnolo nella generale.
Pogacar, che faccia! All'ultimo intermedio è stravolto e Vingegaard sta volando
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Il terzo e ultimo intermedio, in prossimità del GPM, è quello della condanna definitiva di Pogacar. Lo sloveno non va male in senso assoluto e passa con lo stesso (miglior tempo) di van Aert, ma il confronto con Vingegaard è devastante. Il danese sfreccia nello stesso punto con oltre un minuto di vantaggio e mentre il suo sguardo è sicuro, da cacciatore, quello di Tadej sembra spento, quasi perso nel vuoto. Per un attimo si pensa che Jonas possa addirittura andare a prendere lo sloveno, partito due minuti prima. E in effetti non ci va lontano, "fallendo" per soli 22 secondi. Vingegaard trionfa a Combloux e trasforma il Tour dell'equilibrio nel suo giardino di casa. Pogacar dovrà azzerare questa sconfitta e capire se ha le energie per provare a rovesciare la classifica. Ma non basteranno più gli scatti nel finale e gli abbuoni, servirà una vera e propria impresa.
Grande fair play di Pogacar! Lo sloveno fa subito i complimenti a Vingegaard
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Dove e quando seguire il Tour de France 2023 in Diretta tv e live streaming
Il Tour de France 2023 sarà trasmesso in DIRETTA su Eurosport 1 e 2 (Canali 210 e 211 di Sky e su DAZN) con la telecronaca di Luca Gregorio e Riccardo Magrini e commento bonus di Moreno Moser e Wladimir Belli. Se non volete perdervi neanche un metro delle 21 tappe di questa edizione, potrete seguire il Tour de France in DIRETTA INTEGRALE, dal km 0, in streaming su Discovery+ (
Scopri l'offerta) e GCN+ con tanti contenuti esclusivi in più. Sarà anche possibile recuperare tutte le corse On Demand su tutte le nostre piattaforme.
Da Bilbao a Parigi: tutte le tappe e il percorso del Tour 2023 in 3D
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A quanto ammonta il montepremi?
Per questa edizione 2023 gli organizzatori hanno mantenuto il montepremi degli anni passati, con il vincitore del Tour de France che guadagnerà 500 mila euro, quasi il doppio del vincitore del Giro d'Italia. 11 mila euro al vincitore di una singola tappa, 20 mila euro al supercombattivo dell'edizione. Ecco il
montepremi completo.
| Piazzamento | Premi |
| 1° | 500.000 |
| 2° | 200.000 |
| 3° | 100.000 |
| 4° | 70.000 |
| 5° | 50.000 |
| 6° | 23.000 |
| 7° | 11.500 |
| 8° | 7.600 |
| 9° | 4.500 |
| 10° | 3.800 |
| 11° | 3.000 |
| 12° | 2.700 |
| 13° | 2.500 |
| 14° | 2.100 |
| 15° | 2.000 |
| 16° | 1.500 |
| 17° | 1.300 |
| 18° | 1.200 |
| 19° | 1.100 |
| Dal 20° al 160° | 1.000 |
Il montepremi completo della Grande Boucle: al vincitore 500 mila euro!
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Vingegaard, Pogacar e non solo: i 5 favoriti della Grande Boucle
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Tour 360 con Riccardo Magrini, Luca Gregorio, Wladimir Belli e Moreno Moser
Appuntamento con Tour 360, il nostro show digitale sul ciclismo, che ritorna su Discovery+ ogni giorno dopo la tappa, intorno alle ore 18:00. Potrete interagire con i nostri Riccardo Magrini, Luca Gregorio, Wladimir Belli e Moreno Moser per parlare di tutti i principali argomenti del secondo Grande Giro della stagione. Vi aspettiamo!
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Da Puy de Dome al Col de la Loze: le tappe imperdibili della Grande Boucle
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