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Classiche in pagelle

DaTutto Bici

Pubblicato 29/04/2009 alle 10:45 GMT+2

Prima dei grandi Giri, un passo indietro, per dare un¹ultima occhiata alla "primavera" del ciclismo mondiale. Questo articolo è stato scritto prima che venissimo a conoscenza della positività di Davide Rebellin. Il voto del corridore veneto è stato ovviamente tolto da questa lista...

Con la Liegi, le Classiche sono andate in archivio e a questo punto stiliamo qualche pagella, per tirare le somme di un mese di grande ciclismo. L¹Italia se la cava benino grazie alla conferma di un Cunego sempre all¹altezza del ciclismo mondiale, ma alle sue spalle, per ragioni diverse, si vede poco. Ci salva Pozzato, e la sua voglia di ben figurare.
Ci manca tanto Bettini, ci è mancato tantissimo Ballan, vorremmo rivedere all¹opera anche lassù sulle Ardenne Di Luca, così come Visconti. Potremmo sperare qualcosa di più anche da Scarponi (che sta tornando a grandi livelli), e non dimentichiamoci di Ginanni, che però deve crescere ancora un po¹.
Stijn DEVOLDER 8. Rivince il Fiandre per il secondo anno consecutivo, davanti al suo pubblico, ai suoi «aficionados», al suo capitano Tom Boonen che non la prende benissimo, ma deve fare buon viso a cattiva sorte.
Filippo POZZATO 8. Della sua «primavera» scarterei solo la Sanremo, per il resto corre alla grande. Nella «settimana santa» vince Harelbeke e una tappa della Tre Giorni di La Panne. Poi francobolla Boonen nel Fiandre, ma viene ucellato da Devolder che se li magia entrambi in un sol boccone. Alla Roubaix fa quello che può: tanto. Se non fosse stato rallentato da cadute, tifosi ultras e qualche moto compiacente che "scortano" un super Boonen (è giusto riconoscerlo, Filippo aveva qualcosa in meno del belga) sarebbe andata a finire un po¹ meglio. Le gambe per vincere sulle pietre le ha, la testa e il cuore pure. Cosa gli manca? Una squadra all¹altezza della situazione e forse un po¹ di.... Avete capito.
Manuel QUINZIATO 7. Corre per la prima volta in carriera le classiche del nord con i gradi di capitano: 32° al Fiandre a 1¹11² da Devolder. Nono alla Gand-Wevelgem e nono alla Roubaix. Manuel dimostra di saperci fare su quelle strade tormentate e conoscendo la sua determinazione e il suo sublime dialogo con la fatica, siamo certi che il prossimo anno saprà regalarci (e regalarsi) una settimana da urlo.
Daniele NARDELLO 7. Alla carriera. Dopo sedici anni di carriera, 36 anni di età, 29 vittorie tra cui un Campionato di Zurigo, una tappa al Tour e una Tricolore, il varesino si ritira. Corre per l¹ultima volta il Fiandre e poi sale in ammiraglia per dare inizio ad una nuova carriera. In bocca al lupo!
Matteo BANDIERA 6. Venticinque anni a giugno, Matteo fa una buona dose di esperienza lassù al Nord: 41° al Fiandre a 13¹53² da Devolder; 53° alla Roubaix, il ragazzino della Lampre studia il pavé e dimostra di gradirlo. Alla prossima. Per il gran balzo: nel senso buono.
Edvald BOASSON-HAGEN 8 Spavaldo e sicuro di se. E¹ uno dei baby prodigio della Columbia (21 anni). Si vince alla grande la Gand-Wevelgem. E¹ la sua prima grande corsa della carriera. Visto l¹inizio, non sarà l¹ultima.
Tom BOONEN 9. Guardato a vista, controllato a «uomo», si scrolla di dosso tutti e vince per la terza volta la Parigi-Roubaix, risistemando le gerarchie all¹interno della squadra (Quick-Step) e il proprio umore.
Heinrich HAUSSLER 7. E¹ la rivelazione di questo inizio di stagione. Secondo per un niente alla Sanremo. Secondo al Fiandre. Settimo alla Roubaix (alla Gand è caduto). Ora lo attende il definitivo salto di qualità: il più difficile.
Sergei IVANOV 6. Al Fiandre si lascia sfuggire sul più bello Devolder, all¹Amstel fa quello che vuole. Pozzato, suo compagno di squadra, deve essere rimasto interdetto: sembravano due corridori diversi&Scaron
Damiano CUNEGO 6. In quanto a piazzamenti è forse secondo solo ad Andy Schleck, ma Damiano ci ha abituato molto bene. Quinto all¹Amstel, terzo alla Freccia, settimo a Liegi. Gli manca la vittoria, quella che più serviva: a lui e a noi.
Andy SCHLECK 10. Decimo all¹Amstel, secondo alla Freccia, primo a Liegi: che dire? Il bimbo è cresciuto e fa tremendamente paura. Il pupo va forte sia nella corse di un giorno che in quelle a tappe. Fermatelooo!
Vincenzo NIBALI 4. E¹ giovane, deve crescere molto e l¹ha ammesso anche lui, ma noi qualcosa in più ce lo aspettavamo. Diciannovesimo all¹Amstel, 31° alla Freccia, 39° alla Liegi: troppo poco per un giovane che ambisce a diventare «un grande».
Alejandro VALVERDE. 3. Non dovrebbe esserci ma c¹è. Dovrebbe esserci ma non si vede.
L'articolo è stato scritto prima che venissimo a conoscenza della positività di Rebellin. Il voto del corridore veneto è stato ovviamente tolto da questa lista.
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