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Aru dopo la tappa: "Vittoria di tutta la squadra. Voglio sempre lasciare un segno"

Luca Stamerra

Aggiornato 13/09/2015 alle 20:35 GMT+2

Il cavaliere dei quattro mori festeggia al termine della 20esima tappa, per lui è il suo primo Grande Giro e lo conquista a 25 anni. Dumoulin rammaricato per quella discesa "che se fosse stata più tecnica gli avrebbe permesso di rientrare". Purito contento del 2° posto, Majka beffato

Fabio Aru Vuelta (LaPresse)

Credit Foto Eurosport

E' un Fabio Aru raggiante quello si trova dopo la tappa per le interviste. Il corridore dell'Astana oltre a ringraziare tutti i compagni di squadra, lancia un messaggio, oltre a vincere bisogna dare tutto per accontentare e sfamare la passione dei tifosi: "Questa vittoria è dei miei compagni di squadra. Non solo oggi, ma in tutta la Vuelta sono stati eccezionali. Il mio pensiero va a tutti loro, anche a Nibali e Tiralongo che purtroppo non ha potuto finirla questa Vuelta. Abbiamo iniziato con diversi problemi, ma abbiamo sempre dimostrato di essere un gruppo compatto e di motivarci a vicenda. Questo è stato il nostro segreto, sono contento soprattutto per questo. Al di là dei risultati, il pubblico vuole vedere un corridore dare tutto. Io do il massimo e attacco sempre, a volte va bene altre no. Voglio sempre lasciare un segno, è importante che la gente si appassioni a questo sport e io faccio di tutto per dare il mio contributo".
Niente vittoria per Rodriguez che dopo alcuni giorni in maglia rossa aveva pregustato il sapore di vincere il suo primo Grande Giro. Il catalano è contentissimo, un secondo posto che fa morale: "Oggi è stata una tappa storica. Onestamente credevo che la Giant-Alpecin stesse controllando alla grande la situazione e sembrava che ormai avessero le mani sulla Vuelta, poi l'Astana ha cambiato tutto. Devo congratularmi con loro e con Fabio Aru, oggi era semplicemente il più forte e aveva la squadra migliore. Nel finale, quando ho visto Quintana e Majka scattare ho avuto un po' di timore. Perdere il podio alla Vuelta mi avrebbe fatto molto male, ma grazie all'aiuto dei miei compagni siamo riusciti a mantenere la seconda posizione. Penso che concludere questa tre-settimane al secondo posto sia un risultato eccezionale. Fare meglio? Per fare meglio bisognava che non ci fosse Aru, lui merita questa la vittoria".
Primo podio in carriera per Majka che dopo due Tour al servizio di Alberto Contador, ha dimostrato di saper essere anche un leader: "Sono felicissimo, corono un sogno. Voglio ringraziare i miei compagni di squadra, senza di loro non sarei mai potuto salire sul podio. Il forcing della Movistar e dell'Astana ha fatto male, l'ho visto negli occhi dei miei avversari, ma io avevo una gamba buona e ho deciso di partire, era la mia occasione. Ho avuto la fortuna di incontrare Jay McCarthy che mi ha aiutato e che ci ha dato un po' di ritmo. Sono quasi rammaricato perché guardando la classifica ho perso il secondo posto per 12 secondi, un piccolo margine. Peccato, ma sono felice lo stesso, il podio è un grande risultato".
E' il grande sconfitto di giornata. Dumoulin ammette che oggi non aveva proprio le gambe per contrastare Fabio Aru: "Oggi ho dato tutto, ma era troppo anche per me. Ne è valsa comunque la pena perché sono contento di aver dato tutto per questo obiettivo. Dopo il primo attacco di Aru ho fatto fatica a rimettermi alla sua ruota, ero al limite, al suo secondo attacco ho ceduto. In discesa avevo recuperato un po' di margine, peccato che non fosse così tanto tecnica, in caso contrario sono certo che sarei rientrato. Dopo la discesa si sono messi di nuovo a tirare gli Astana e non sono più riuscito a rientrare, ho continuato a lottare a questo punto per rimanere sul podio ma nel mio serbatoio non c'era più niente. Avevo fatto fuori tutte le energie e oggi non ne avevo proprio più".
Alla fine giunge 4° dopo il secondo posto del Tour. Quintana è contento così: "Sono molto contento per il risultato finale. Domani sarò quarto a Madrid e se ci guardiamo indietro era difficile ipotizzare questo piazzamento. Ci sono stati due giorni dove ho pensato addirittura al ritiro, in altri giorni invece ero molto lontano comunque dal quarto posto. Attaccare prima? No, oggi non c'era tanto spazio per guadagnare terreno, forse dovevamo pensarci nelle precedenti tappe. Oggi però la strategia è stata perfetta, la squadra ha fatto un buon lavoro e i 4 compagni in fuga hanno fatto bene. Sono contento così il fatto di aver terminato questa Vuelta è stato un grande risultato visto che lo scorso anno sono stato costretto a ritirarmi dopo una caduta".
Felicissimo anche Chaves. L'anno scorso uscì di classifica dopo una settimana, questa volta si issa invece al quinto posto: "Ancora non ci credo. Dopo 20 giorni di corsa posso dire di poter stare ancora con i migliori. Sono davvero felice per il mio risultato e per il lavoro della squadra. Due anni fa, loro hanno creduto in me e penso che questo sia un grande premio per noi. L'obiettivo di questa Vuelta per noi era quello di entrare tra i primi 10, siamo finiti al quinto posto e con alcuni giorni in maglia rossa. Per noi questa Vuelta è stata incredibile".
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