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Vuelta 2020 - Il manager di Carapaz attacca: "Avete visto tutti cosa ha fatto la Movistar"

Luca Stamerra

Aggiornato 08/11/2020 alle 00:39 GMT+1

VUELTA - Un 2° posto alla Vuelta non si butta mai, anche perché Carapaz ha tentato fino all'ultimo di sfilare la maglia roja a Roglic. Un po' polemico però il manager dell'ecuadoriano, Giuseppe Acquadro, che è titubante circa la strategia dei Movistar. Con la loro fiammata ha fatto fuori tutti i compagni di squadra di Carapaz. È stato un dispetto?

Carapaz - Vuelta 2020, stage 17 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Richard Carapaz si è dovuto arrendere. Si è dovuto arrendere alla testa di Primoz Roglic più che alle gambe del corridore sloveno che alla fine è riuscito ad amministrare i suoi 45 secondi di vantaggio sull'ecuadoriano, vincendo così la seconda Vuelta consecutiva. Il momento decisivo è stato sicuramente quello dell'attacco di Carapaz, ma scorrendo il nastro c'è stato un altro momento clou.
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Il momento decisivo: Carapaz scatta, Roglic si gestisce

Ai -61,5 km dal traguardo è infatti arrivata la Movistar che ha messo in fila il gruppo maglia roja. Strategia 'semplice' da interpretare: il team spagnolo voleva ricucire lo strappo sulla fuga e mettere fatica nelle gambe nei corridori del gruppo per vincere la tappa odierna con un uno tra Soler, Valverde e Enric Mas. Non è dello stesso avviso però il manager di Carapaz, Giuseppe Acquadro, che a Tuttobici ha spiegato come la Movistar abbia tirato in realtà per fare un dispetto ad un suo ex corridore, Carapaz appunto, che così non è riuscito a rimontare in classifica.
Da un certo punto di vista è vero: con la fiammata dei Movistar, Carapaz ha perso tutti i suoi compagni di squadra, ritrovandosi da solo a due salite dal termine della tappa.
Cosa posso dire? Che sono orgoglioso di quello che ha fatto Richard, alla faccia di chi continua a sostenere che la sua vittoria al Giro d'Italia sia stata solo per grazia ricevuta, per quella rivalità Nibali-Roglic che gli ha spalancato la porta verso il trionfo. Carapaz è un corridore solido e, anche oggi, in una tappa difficilissima, l'ha fatto vedere, attaccando fino alla fine per provare a far saltare il banco. Per lui un secondo posto a soli 24" da un corridore di valore assoluto come Roglic non è assolutamente un brutto risultato, ma la conferma che Richard nei prossimi anni sarà uno degli uomini più importanti nelle corse a tappe. Ci ho creduto? È chiaro che ho accarezzato il sogno, però Roglic è stato bravo a gestirsi, a non perdere la calma e non andare in confusione. [Giuseppe Acquadro a Tuttobici]

Ma la Movistar?

Ognuno fa la sua corsa e soprattutto fa quello che meglio crede, anche se gli occhi per vedere quello che hanno i Movistar nel finale ce li hanno tutti
Il risultato, infatti, è stato poco redditizio per la Movistar. Enric Mas è arrivato addirittura staccato dai migliori, così come Soler a cui era riuscito il ricongiungimento alla fuga, venendo però staccato sulla salita finale.
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La domanda è: davvero la Movistar ha fatto un dispetto a Carapaz? Il corridore ecuadoriano è stato alla corte del team spagnolo dal 2016 al 2019 dove ha sempre svolto il ruolo di gregario fino al rocambolesco successo dello scorso anno al Giro d'Italia. Poi l'approdo alla Ineos Grenadiers...
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