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"Tutti contro Roglic dopo l'Angliru": svelato il retroscena che ha portato all'addio dello sloveno dalla Jumbo Visma

Luca Stamerra

Aggiornato 27/10/2023 alle 21:38 GMT+2

CICLISMO - La stagione è ormai finita e si traccia un bilancio di ciò che è accaduto nel 2023. La Jumbo Visma può solo gioire di quanto successo, con la vittoria di tutti i Grandi Giri grazie alle stoccate di Roglic, al Giro, Vingegaard, al Tour, e di Kuss alla Vuelta. Una Vuelta, però, in cui non si è riusciti ad andare tutti d'accordo. Anzi, Roglic sarebbe stato isolato dai compagni...

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Primoz Roglic è andato ormai alla Bora Hansgrohe ma, dalle ultimi dichiarazioni, possiamo cominciare a capire il perché del suo addio alla Jumbo Visma dopo 8 anni di onorato servizio. Lo sloveno era ormai una bandiera della squadra neerlandese e, al giorno d'oggi, anche nel ciclismo è difficile vedere un corridore durare così tanti anni nella stessa squadra. Ma, dopo tre Vuelta vinte, un Giro d'Italia, una Liegi, e tanto altro ancora, ecco l'addio. Il perché? Per come la Jumbo Visma ha gestito le dinamiche dell'ultima Vuelta e, soprattutto, per come ha gestito le gerarchie. Roglic voleva l'accoppiata Giro più Vuelta nello stesso anno, successa solo a Contador, ma la squadra neerlandese prima ha inserito Vingegaard poi ha deciso di far vincere Sepp Kuss. Un problema? Non per Roglic che fu il primo, addirittura, a 'scegliere' Kuss come capitano per la Vuelta dopo la cronometro di Valladolid in cui lo statunitense aveva perso pochissimo. E allora? Tutta colpa dell'Angliru e dell'attacco dello sloveno sulla salita più impegnativa dell'ultima edizione. L'attacco di Roglic fece staccare Kuss e non c'era più spazio per incursioni solitarie. Roglic voleva semplicemente vincere la tappa più importante della Vuelta, ma è stato richiamato dalla dirigenza della Jumbo. E, in serata, la riunione che ha portato tutti i compagni di squadra contro lo sloveno: “bisognava andare tutti per Kuss” e questo non è piaciuto a Roglic che si è sentito tradito.
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L'episodio dell'Angliru

Roglic, Vingegaard e Kuss sarebbero dovuti rimanere insieme sull'Angliru. Tutto è andato di nuovo come volevamo, erano rimasti in tre, Primoz, Jonas e Sepp. E, in quel momento, le cose non sono andate bene. Sepp a un certo punto non è riuscito a tenere il passo di Primoz e Jonas e non c'è stato più il lavoro di squadra. Tutto quello che è successo fino a quel momento era stato un lavoro di squadra, ma sull'Angliru sarebbero dovuti rimanere insieme. Attaccare per far lavorare gli avversari è una cosa rispetto ad attaccarti a vicenda. [Zeeman al podcast di WielerFlits]

Roglic l'ha fatto apposta?

Devo aggiungere che, quando corri in salita, con pendenze fino al 20%, corri con una frequenza cardiaca a 200, quindi non puoi aspettarti che quei ragazzi pensino con lucidità
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Roglic attacca nella nebbia dell'Angliru e se ne va: rivivi lo scatto decisivo

La riunione post Angliru: tutti contro Roglic

Il modo in cui abbiamo costruito l'intero team è chiedere alle persone dal basso verso l'alto. Dai la tua opinione e parlate tra voi invece che l'uno dell'altro. Abbiamo iniziato questo progetto nel 2016 da lì si è sviluppata una solida base, una cultura. Questo è essenzialmente ciò su cui è stato costruito il nostro team. Il ciclismo per noi è uno sport di squadra, non individuale. Quella sera ho riunito tutti gli uomini attorno allo stesso tavolo. Ho parlato in anticipo con Jonas, Sepp e Primoz e ho ascoltato le loro opinioni. Poi ho riunito 8 uomini adulti e ho detto... 'Ragazzi, questo è quello che è successo oggi'. Ho i miei pensieri su questo, ma penso che sia molto più importante. Cosa ne pensate?
Tutti hanno pensato che si dovesse andare per Kuss, tutti tranne Roglic. Sette corridori hanno concordato che la vittoria di Kuss doveva essere il risultato finale. Primoz ha avuto un momento difficile, ma ha accettato il verdetto. Anche perché i suoi compagni di squadra lo hanno detto con tanta forza. Alla fine anche Primoz ha detto a Sepp: “Devi vincere e puoi contare su di me”
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"Dai Jonas, ce l'abbiamo fatta": il saluto di Roglic con Vingegaard dopo l'Angliru

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