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Tom Brady non si ferma: "Continuo con i Patriots, voglio giocare fino a 45 anni"

Daniele Fantini

Pubblicato 01/05/2018 alle 20:00 GMT+2

Il quarterback dei New England Patriots ha confermato l'intenzione di voler giocare anche nella prossima stagione: nonostante i 41 anni di età, cercherà di continuare fino ai 45. A febbraio ha perso il Super Bowl contro Philadelphia, ma ha utilizzato questi ultimi mesi per ricaricare le pile trascorrendo tantissimo tempo con i tre figli e la moglie, la modella Gisele Bündchen.

Tom Brady durante il Super Bowl 2018 tra New England Patriots e Philadelphia Eagles

Credit Foto Getty Images

Nonostante la carta d'identità reciti 3 agosto 1977 e vada ormai per i 41 anni, Tom Brady continua a tenere l'ipotesi del ritiro ben lontana dall'anticamera del cervello. Il quarterback dei New England Patriots si appresta dunque a entrare nella 19esima stagione della carriera, reduce dal Super Bowl perso contro i Philadelphia Eagles lo scorso 4 febbraio (41-33): la conferma è arrivata per sua stessa ammissione nel corso di una chiacchierata al Institute Global Conference, in California, con il moderatore Jim Gray. Brady ha rilanciato il suo personalissimo progetto di giocare addirittura fino ai 45 anni di età, ma ha scelto di non partecipare al programma facoltativo di allenamento nella off-season dei Patriots per dedicare tempo alla famiglia e ai figli.
Ho una serie di obiettivi ben chiari in testa. Voglio continuare a giocare fino a 45 anni, una promessa che mi ero già fatto qualche tempo fa e che sembrava quasi impossibile a tutti. Mi sono sentito dire: 'Non puoi farlo, nessuno vince un Super Bowl quando è così vecchio', ma per me è una grande sfida. La mia vita è stata una sfida continua, e sento che posso farcela anche questa volta.
Il football mi assorbe totalmente, per tutto l'anno. Mi risucchia energia, emozioni, ma ho bisogno anche di trovare spazio da dedicare alla mia famiglia. I miei figli ora hanno 10, 8 e 5 anni. E non diventeranno certo più giovani. Ho bisogno di ritagliarmi del tempo da dedicare anche a loro. Ho trascorso gli ultimi due-tre mesi con la famiglia e mi sento pienamente ricaricato nello spirito. Quando tornerò a giocare, so che lo farò essendo un giocatore e un compagno di squadra migliore, perché mi sento ringiovanito.
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