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Dati allarmanti per la rivoluzione del 2026: nuove monoposto inguidabili al simulatore, testacoda continui

Daniele Fantini

Pubblicato 11/04/2024 alle 11:34 GMT+2

F1 - I primi dati raccolti dai test al simulatore lanciano un'ombra di preoccupazione sulla rivoluzione motoristica e aerodinamica prevista per il 2026. L'effetto delle componenti aerodinamiche mobili (active aero plan) unito al motore ibrido lanciato alla massima potenza renderebbe le monoposto inguidabili, con testacoda in rettilineo e perdita del retrotreno in curva.

Team, piloti e le monoposto del Mondiale 2024 in 2'

La rivoluzione attesa per il 2026 sembra essere molto più complessa del previsto. Secondo le indiscrezioni raccolte dal portale Motorsport.com, i primi test effettuati al simulatore da alcune scuderie avrebbero inviato segnali preoccupanti sulla stabilità e guidabilità delle vetture, destinate a essere profondamente riviste a livello di aerodinamica e sulla componentistica delle power-unit.
Come noto, nel 2026 si passerà a un motore equamente suddiviso tra parte a combustione interna ed elettrica. E la transizione all'ibrido sarà affiancata dall'introduzione di componenti aerodinamiche mobili. In questo modo, le monoposto potranno adattarsi in maniera migliore alle diverse zone del circuito, alternando carichi elevati per le zone più guidate ad altri più leggeri per avere maggior velocità in rettilineo.
Stando ai primi dati raccolti dai test al simulatore, le monoposto sarebbero praticamente inguidabili con l'ala posteriore scarica e il motore alla massima potenza. Ci sono molti esempi di piloti che hanno perso il retrotreno affrontando curve molto semplici o finiti in testacoda accelerando in rettilineo. Sembra, infatti, che l'alleggerimento del carico della vettura sia tre volte superiore a quanto si verifica oggi in situazione di DRS, e che, per controllare le monoposto, sarebbe necessario uno stile di guida molto conservativo, che farebbe crollare i tempi sul giro a un livello più basso dell'attuale Formula 2, un downgrade inaccettabile per lo sviluppo della F1.
Le problematiche sarebbero però emerse nella situazione più semplice da sperimentare al momento, ossia con l'active aero plan applicato soltanto all'ala posteriore. Ma, secondo le analisi della FIA, dovrebbero ridursi, se non essere eliminate, in una situazione di lavoro congiunto tra le parti mobili dell'ala anteriore e posteriore.
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Team, piloti e le monoposto del Mondiale 2024 in 2'

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