Adrian Newey alla Ferrari come super consulente? Servono 100 milioni

Nella settimana di passaggio da un continente all'altro per la Formula 1, dopo aver girato Asia e Oceania nella prima parte di stagione, tutto il mondo che ruota attorno al Circus non parla di altro che di Adrian Newey, dopo la diffusione della notizia che il brillante progettista appaia vicino all'addio dalla Red Bull per liberarsi dal 2025.

Numerosi i team pronti ad aprire le porte a uno degli ingegneri più vincenti nella Formula 1 moderna. Non è un segreto che in prima linea ci sia la Ferrari: la scuderia di Maranello sta corteggiando da mesi il creatore delle ultime vincitrici seriali RB19 e RB20 - da quando è iniziato il campionato si parla di "trattative avanzate" tra gli interessati - e sogna un dream team dal prossimo anno insieme al sette volte campione del mondo Lewis Hamilton. La possibilità di lavorare al tempo stesso per il costruttore più illustre e il pilota con più successi nella storia potrebbe convincere Newey (è risaputo che questi sono i due unici "rimpianti" nella sua carriera e potrebbe colmarli in una firma unica), tuttavia Aston Martin e Mercedes rimangono contendenti pericolose. In particolare, nelle ultime 24 ore l'ancora attuale direttore tecnico della Red Bull sarebbe stato avvistato nei pressi della sede della proprietà di Lawrence Stroll: si è parlato di un'offertaper un quadriennale da 100 milioni, che tuttavia, secondo La Gazzetta dello Sport e altre fonti, Newey avrebbe rifiutato.

La Gazzetta dello Sport, nell'edizione odierna del quotidiano, ha svelato dunque le possibili cifre e i patti per trovare l'accordo che potrebbe mettere il Cavallino Rampante in pole position. La casa di Maranello sarebbe disposta a pareggiare l'offerta iniziale dell'Aston Martin (100 milioni per quattro anni). Restano i dubbi sulle volontà del progettista 65enne di trasferirsi per la prima volta all'estero, motivo per cui alla Ferrari potrebbe occupare un ruolo di super consulente, anziché la figura di direttore tecnico che ricopre dal 2006 in Red Bull, potendo collaborare anche a distanza e in pista con le altre menti in rosso.