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Ferrari, se l'affidabilità è questa come è possibile lottare per il Mondiale?

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 04/04/2016 alle 14:53 GMT+2

C'è da essere felici di quest'inizio di stagione della Ferrari: due podi in due corse, con la consapevolezza che il gap rispetto alla Mercedes è diminuito. Però non sono tutte rose e fiori: in entrambe le gare una Rossa è stata costretta al ritiro per problemi di affidabilità, in Bahrain addirittura nel giro di ricognizione. E così le vetture della Stella sono già lontane nel mondiale.

Sebastian Vettel, Ferrari, AFP

Credit Foto AFP

Contenti di essere delusi. Questa è la frase che risuona nel box Ferrari dopo il weekend del Bahrain. Una tre giorni dolce-amara per la Rossa, che ha trovato il primo podio stagionale di Kimi Raikkonen ma anche il secondo ritiro in due gare per problemi di affidabilità. Andiamo con ordine ad analizzare le diverse situazioni.

Seb ritirato prima del via, cede ancora il motore

Non ha neanche sudato Seb in gara. Nonostante fossimo nel deserto il tedesco non minimamente faticato per colpa di una valvola della sua Power Unit che si è rotta addirittura nel giro di ricognizione. Erano vent'anni, precisamente dal GP di Francia 1996 che una Ferrari non si fermava prima del via: Schumacher a Magny Cours parcheggiò la sua Rossa nell'erba, Vettel nella sabbia, la sostanza non cambia. Un gran peccato, soprattutto perché la Ferrari ha dimostrato lungo tutte le libere di non essere distante dalla Mercedes e, se guardiamo l'ottima prestazione di Kimi, i rimpianti aumentano.

Grande Kimi, peccato per la partenza

Quando vede il Bahrain Raikkonen è sempre sul pezzo. L'anno scorso aveva lottato addirittura per il successo, quest'anno no, ma ha girato spesso a livello delle Frecce d'Argento. Peccato per quella partenza sciagurata: a Melbourne aveva sorpreso tutti allo start, a Sakhir invece non ha utilizzato al meglio il paddle del volante, facendo slittare troppo le gomme posteriori. E così, mentre Rosberg prendeva il largo, Kimi ha dovuto rimontare fino alla seconda piazza, perdendo tanto terreno.

Cosa c'è di positivo

Per cui un weekend con lati positivi e negativi. Il bicchiere è mezzo pieno se guardiamo alla prestazione. Il distacco dalla Mercedes è diminuito enormemente, addirittura al muretto della Stella hanno marcato "a uomo" Kimi in termini di strategia, segno che queste Ferrari 2016 sono temute dagli avversari. Inoltre la Rossa sembra essere forse migliore delle Mercedes in alcune condizioni, ad esempio con il caldo.

C'è ancora tanto da lavorare

Purtroppo però non è l'inizio di stagione dei sogni. Marchionne e compagnia avevano fatto proclami bellici, puntando al mondiale e al bottino pieno. La verità è che questa Ferrari è ancora un cantiere aperto, distante dalla Mercedes e, soprattutto, inaffidabile. Due stop in due gare per problemi alla power unit sono tanti. E' vero, il campionato è ancora lungo, purtroppo però gli sviluppi della vettura sono dilazionati, i motori sono limitati, c'è ben poco su cui intervenire, oltre agli step evolutivi già decisi ad inizio anno. Il divario nelle classifiche dalla Mercedes è già ampio, l'impressione è che i sogni di gloria devono già essere rimandati al 2017.

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