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Pagelle GP Città del Messico: Verstappen chirurgico, Ferrari luci e ombre, Hamilton caldo, Perez fa harakiri

Paolo Sala

Pubblicato 30/10/2023 alle 08:41 GMT+1

FORMULA 1 - Il campione del Mondo vince anche il Gp del Messico davanti a Lewis Hamilton, mentre il compagno si autoesclude alla prima staccata e complica ulteriormente il suo futuro in Red Bull. Sul podio Charles Leclerc, dopo che le Ferrari avevano perso allo start la prima fila conquistata sabato. Rimonta prodigiosa per Norris dopo l'errore di sabato in qualifica.

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Max Verstappen fa suo il Gp del Messico e raggiunge Alain Prost a quota 51 vittorie, dopo aver bruciato le Ferrari in partenza e gestito con sicumera sia la leadership sia il secondo start dopo la bandiera rossa. Domenica nera al contrario per il compagno Sergio Perez, idolo locale, che paga caro - per il presente e forse anche per il futuro - l'attacco alle rosse finito con l'uscita di pista in curva 1. In palla Hamilton e Norris, in ombra Sainz e Russell, Leclerc salva il bilancio Ferrari. Chi è stato il pilota che si è messo più in evidenza? Quale driver o scuderia ha completamente perso la bussola ottenendo meno di quanto ci si potesse immaginare alla vigilia? Di seguito le nostre pagelle e i nostri voti al GP appena andato in archivio.
Max VERSTAPPEN (RED BULL, 1° Classificato): voto 9 - Spegne le velleità ferrariste con partenza a razzo e staccata da duro in curva 1, poi ha il passo per decidere da subito la strategia su due soste, che la bandiera rossa gli agevola. Nella seconda parte, su gomme dure, saluta la compagnia e va a cogliere la vittoria numero 51 come Alain Prost, il Professore. Chirurgico.
Lewis HAMILTON (MERCEDES, 2° Classificato): voto 8 - Sorpasso da standing ovation su Leclerc, consumata maestria nella gestione delle gomme sui long run, e la chicca del giro veloce all'ultima tornata. In generale un week end di vertice e una sonora lezione impartita al compagno George Russell dopo le recenti frizioni in pista. Piede caldo e mente solida.
Charles LECLERC (FERRARI, 3° classificato): voto 6,5 - Si spegne in 'gara 2', con gomme dure e nuova ala anteriore, mentre era andato piuttosto forte nella prima parte su gomme medie e con l'ala leggermente danneggiata. Però è lui a tenere in piedi la Ferrari, con la pole di sabato e una gara in cui raccoglie probabilmente il massimo, ritrovando un meritato podio.
Carlos SAINZ (FERRARI, 4° classificato): voto 5,5 - Bravo nel resistere a Russell, ma con un ritmo mai sufficiente ad elaborare strategie d'attacco e una prima parte in cui è stato fin troppo più lento del compagno Leclerc. Forse anche la forma fisica, visti i problemi in settimana, non era al top.
Lando NORRIS (McLAREN, 5° classificato): voto 8 - Rimonta fenomenale dal fondo dopo un primo stint addirittura su gomme morbide, con pit stop anticipatissimo. Sorpassi pregevoli per quantità e qualità, che aumentano il rammarico per ciò che poteva essere e non è stato a causa della leggerezza in qualifica. Podio mancato.
George RUSSELL (MERCEDES, 6° classificato): voto 5 - Appannato, soprattutto al cospetto del compagno Hamilton. Non gli riesce l'attacco alle zoppicanti Ferrari, e nel finale paga il degrado gomme perdendo il derby britannico con Norris.
Daniel RICCIARDO (ALPHA TAURI, 7° classificato): voto 7,5 - L'Alpha Tauri in altura vola e Ricciardo torna quello dei bei tempi, con una qualifica da top 5 in tutte le sessioni e una gara solida che porta punti importanti al team. La posizione traballante di Perez fa gola. Bentornato.
Alexander ALBON (WILLIAMS, 9° classificato): voto 7 - Con la Williams cangiante a seconda delle temperature in pista, l'anglo-thailandese tiene la barra dritta e alla fine porta a casa un 9° posto d'oro per il team di Grove. Irreprensibile.
Yuki TSUNODA (ALPHA TAURI, 14° classificato: voto 4 - Il giapponese sa andare forte, ma la percentuale di errori resta alta. L'attacco kamikaze su Piastri gli costa il piazzamento a punti dopo una rimonta che avrebbe meritato miglior fortuna. Sprecone.
Fernando ALONSO (ASTON MARTIN, n.c): voto 4 - Week end da incubo, che fa preoccupantemente il paio con quello di Austin. Errori inspiegabili in qualifica, un ritmo inesistente in gara, parecchi dubbi sia sulla scelta di non cambiare setup, come Stroll, sia sul motivo del ritiro. In casa Aston Martin è buio pesto.
Sergio PEREZ (RED BULL, n.c): voto 3 - L'aria si era forse già capita sabato, quando Verstappen si divertiva a dargli mezzo secondo ogni volta che il pubblico messicano esultava per un suo tempo. Ma era l'occasione per provare a puntellare un sedile sempre più scivoloso, e 'Checo' l'ha buttata via con un eccesso di ottimismo in curva 1 imperdonabile in un tempo e in un luogo così importanti per lui. Il tutto sa di sliding door, il ritiro dopo un solo chilometro, che pesa anche sulla classifica Piloti, rischia di trasformarsi nel passo d'addio davanti al suo pubblico. Cielito per niente lindo.
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