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Ferrari, Leclerc contro la maledizione di Monaco, tutte le fiches sulla qualifica

Paolo Viganò

Pubblicato 23/05/2024 alle 17:36 GMT+2

FORMULA 1 - Nel Principato McLaren e Ferrari tentano un nuovo assalto alla Red Bull di Max Verrstappen, il monegasco ha un conto aperto con la sua pista di casa. E' fondamentale partire davanti, e Charles è in grado di farlo.

McLaren in lotta con Red Bull, numeri e curiosità: il GP di Monaco in 1'

Dopo Imola e in attesa del Canada, dove la Ferrari conta di poter finalmente sfruttare al 100% il pacchetto di sviluppi montato nel Gp dell'Emilia Romagna, la Formula 1 sbarca a Monaco-Monte Carlo, la tappa più glamour del Mondiale ma anche quella tecnicamente più anomala. Dove il setup della macchina è diverso da quello di tutti gli altri week end, e dove c'è spesso spazio per exploit e sorprese al di là delle gerarchie tecniche in pista. E dove soprattutto si lavora quasi esclusivamente in ottica qualifica, poiché la pole position è una vera e propria ipoteca sulla gara. Fischieranno le orecchie a Charles Leclerc, che la pole a Monaco l'ha centrata due volte ma non ha mai vinto, e che punta finalmente a sfatare la maledizione della gara di casa, con cui ha un conto aperto.

LECLERC A CACCIA

Impossibile dimenticare il 2021, quando Charles fece segnare il miglior tempo ma andò a muro nel secondo tentativo, danneggiando la Ferrari che il giorno successivo non fu in grado di partire. Ma Leclerc a Monaco può vantare, in negativo, anche una strategia sbagliata che lo retrocesse in gara dal 1° al 4° posto (2022) e un problema ai freni ai tempi dell'Alfa Romeo-Sauber, che gli negò un piazzamento a punti. Un'autentica maledizione proprio sulle strade che più ama e che meglio conosce. Imola gli ha restituito fiducia, gli sviluppi sulla macchina funzionano e la loro utilità si vedrà ancora meglio dal Canada in avanti, quando il team sarà in grado di sfruttarli a pieno. Intanto c'è la gara nel Principato, Red Bull e McLaren sono a portata e Charles sa che il resto ce lo deve mettere lui. E' ora di chiudere il conto con la gara di casa.

TUTTO SULLA QUALIFICA

Con una Ferrari meno competitiva di quella attuale, Charles ha centrato per due volte la pole. Sa come si fa, e sa che non potrà andargli sempre male. Se sabato riuscirà a mettere la sua SF-24 davanti a tutti, la maledizione potrebbe finalmente svanire. E se sul passo gara la rossa ha dimostrato di essere consistente, proprio sul giro secco in qualifica manca ancora qualcosa, presumibilmente legato all'ottimale riscaldamento delle coperture. Problema probabilmente trascurabile tra i muretti del Principato, dove le tante curve e un setup tendenzialmente morbido dovrebbero dare una mano.

L'UNICITA' DI MONACO

Del resto quella di Monaco-Monte Carlo è una pista su cui tutte le squadre lavorano quasi esclusivamente in ottica qualifiche, sacrificando i long run considerato che è inutile avere un buon passo gara se si è bloccati nel traffico. Dunque nei turni di libere si lavora quasi esclusivamente sulla performance nel giro secco, nella consapevolezza che la qualifica - colpi di scena a parte - è quella che nella stragrande maggioranza dei casi determina il risultato del weekend monegasco. Dal punto di vista del setup, si gira con massimo carico aerodinamico e con tarature meccaniche dedicate: altezze da terra maggiori del solito, sospensioni tendenzialmente morbide per saltare sui cordoli, braccetti ritoccati per avere maggiore angolo di sterzo. Tutti elementi che, sommati alla particolare sensibilità delle macchine di quest'anno alle diverse mescole di gomme, regalano ulteriore incertezza. Difficile sapere alla vigilia come si adatterà una o l’altra vettura.

ASSALTO ALLA RED BULL

Detto di Leclerc e della Ferrari, è ovviamente ancora una volta la McLaren la prima indiziata a mettere pressione alla Red Bull, e Lando Norris investito del ruolo di 'Anti Max'. Anche per gli 'Orange' l'occasione è ghiotta, viste anche le caratteristiche della Red Bull che non ama particolarmente lo sconnesso. Lo scorso anno fu un miracolo di Verstappen in qualifica a determinare il risultato, un giro al limite che gli fruttò soli 84 millesimi di vantaggio. Norris e Leclerc l'avranno studiato bene.
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