Pagelle GP Austin: Hamilton deluxe, Verstappen Capitan America, Leclerc e muretto box Ferrari bocciati, Stroll redivivo

Max Verstappen detta legge anche ad Austin imponendosi per la 15^ volta in questa stagione da incorniciare battendo la Mercedes di Lewis Hamilton e la McLaren del solidissimo Lando Norris. Per l’olandese si tratta del successo n°50 in F1, l’ennesimo traguardo di una carriera che settimana dopo settimana assume i contorni del predestinato. Quarto posto per la Ferrari di Carlos Sainz che ha preceduto Sergio Perez e uno sconsolato Charles Leclerc, a cui non è bastato partire dalla pole position per chiudere almeno nella top 5. Chi è stato il pilota che si è messo più in evidenza? Quale driver o scuderia ha completamente perso la bussola ottenendo meno di quanto ci si potesse immaginare alla vigilia? Di seguito le nostre pagelle e i nostri voti al GP appena andato in archivio.

Max VERSTAPPEN (pilota Red Bull, 1° classificato) voto 8.5: Primo pilota a vincere ad Austin non partendo dalla prima fila, successo n°50 in Formula 1 a 26 anni e 22 giorni per una volta piazza l’acuto non di prepotenza ma di giustezza alternando l’aggressività da pitbull alla classe del pianista che gli permette di gestire anche il ritorno del miglior Lewis Hamilton della stagione e inanellare l'ennesima impresa da aggiungere nel palmares da fenomeno. Capitan America.

Lewis HAMILTON (pilota Mercedes, 2° classificato) voto 9: Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare” diceva John Belushi in Animal House. Non sappiamo se sia uno dei film preferiti di Sir Lewis ma di certo qui ad Austin la sua risposta è stata da campionissimo. Dimentica il weekend più nefasto della sua annata (con tanto di errore alla prima curva) e con una vettura supercompetitiva – grazie al nuovo azzecatissimo fondo - sfodera una gara fatta di cuore, nervi e classe pura che gli valgono un secondo posto meritatissimo. E con una strategia diversa dal muretto box, forse sarebbe potuta arrivare anche lo scacco al re Max. Hammer time.

Lando NORRIS (pilota McLaren, 3° classificato) voto 7.5: Lo spunto al semaforo verde è da premio Oscar al pari della condotta di gara senza sbavature fino alla prima sosta. Prova a resistere streanuamente prima a Verstappen e poi ad Hamilton nel corpo a corpo ma poi deve arrendersi all’evidenza e allora pensa a conservare il 4° podio consecutivo nelle ultime 4 gare. Sua costanza.

Carlos SAINZ (pilota Ferrari, 4° classificato) voto 7: Vince ancora una volta la battaglia in famiglia con il compagno di squadra Leclerc ma nonostante l’impegno, l’abnegazione e la proverbiale grinta non dà mai la sensazione di poter avere il passo per impensierire il trio di testa e andare a prendersi quel podio a cui – dopo l’illusorio venerdì – la Ferrari aveva fatto la bocca. Solido.

Sergio PEREZ (pilota Red Bull, 5° posto) voto 5.5: Osannato dal pubblico del Texas, risale dal 9° posto in griglia fino al 5° posto finale dando qualche timidissimo segnale di vita. Con quella vettura però si ha sempre la sensazione che Checo possa e debba fare di più. Anche perché ora il margine su Lewis Hamiton è di soli 19 punti e - anche se la prossima gara si correrà a Città del Messico, casa sua - la seconda posizione nel mondiale vacilla un bel po'. Bandolero stanco.

Charles LECLERC (pilota Ferrari, 6° classificato) voto 5: Che non sarebbe stata la sua gara lo si intuisce dallo start, quando una partenza al rallentatore lo costringe a girare alla prima curva alle spalle di Lando Norris e a perdere la testa della corsa. Questa defaillance però è un’inezia rispetto all’ambiziosa e scellerata strategia condivisa col box Ferrari che alla fine invece che avvantaggiarlo lo penalizzano oltremodo costringendolo a chiudere, non solo giù dal podio e alle spalle del compagno di squadra Sainz ma addirittura ai margini della top 5 alle spalle anche di Perez. La sensazione - col senno di poi - è che con lo stesso numero di soste di Sainz si sarebbe potuto giocare fino in fondo il 3° posto con un Norris in grande difficoltà negli ultimissimi giri... E invece alla bandiera a scacchi deve ingoiare l’ennesimo rospo amaro di questa annata che assomiglia a una via Crucis. Buio pesto.

Lance STROLL (pilota Aston Martin, 9° classificato) voto 7.5: Hero of the day. Partito dalla pit lane risale fino alla 9^ posizione azzeccando la miglior gara dell’anno, mostrando che i nuovi aggiornamenti portati dal team funzionano a dovere e zittendo per una volta detrattori e malelingue. Sceriffo.

Fernando ALONSO (pilota Aston Martin) voto 7: Il ritorno al vecchio set up sulla sua AMR23 lo rimettono in forze e lo fanno sembrare in palla come Braccio di Ferro dopo una porzione di spinaci. Partito dalla pit lane sciorina una rimonta da fuoriclasse che lo riporta fino a sognare l'ottavo posto. Il suo sogno americano però si eclissa a circa 8 giri dalla bandiera a scacchi, quando un guasto alla sospensione lo costringono a riportare di lì, a poco, la monoposto nel box. Che peccato

Oscar PIASTRI (pilota McLaren, ritiro) voto 4: Dopo i due podi consecutivi in Giappone e Qatar, una battuta d’arresto per il rookie meraviglia australiano. Smanioso di rimontare dalla quinta fila dopo un venerdì opaco, sperona l’Alpine di Esteban Ocon con una speronata al primo giro che costringe al ritiro il pilota francese e dopo poche tornate lo lascia a piedi obbligandolo ad un ritiro prematuro. Ritorno sulla terra.