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Red Bull punta al record, una Ferrari che vuole tornare grande: i temi del Gp d'Ungheria (col nuovo format in Qualifica)

Paolo Sala

Pubblicato 21/07/2023 alle 07:33 GMT+2

FORMULA 1 - Il team di Chris Horner potrebbe centrare il record delle 12 vittorie consecutive, la rossa può sfruttare la propria trazione sul toboga dell'Hungaroring. Cambia il format delle Qualifiche, mentre Daniel Ricciardo ritrova un volante (Alpha Tauri) con vista sul possibile ritorno in Red Bull.

La Red Bull per il record: numeri e curiosità sul GP d'Ungheria in 1'

Macinando un record dopo l'altro, la Red Bull 2023 si appresta ad abbatterne uno che regge da trentacinque anni, e che segna la storia della Formula: quello delle 12 vittorie consecutive, laddove la magnifica McLaren MP4 del 1988 si fermò a 11 con Ayrton Senna e Alain Prost. Un record che la RB19 andrebbe a condividere con la 'mamma' RB18, che vinse l'ultima gara del 2022 ad Abu Dhabi prima degli 11 successi consecutivi dell'attuale monoposto di Milton Keynes. Vincendo anche all'Hungaroring, la Red Bull farebbe quello che nessuna squadra è mai riuscita a fare in oltre 70 anni di storia, portarsi a casa 12 GP di fila. E Max Verstappen ha oramai fatto la bocca ai primati, personali e di squadra.

Sviluppi Red Bull

Per di più il team di Chris Horner si presenta a Budapest con un corposo pacchetto di novità, considerato che la Red Bull è la macchina che ha potuto (per le limitazioni post indagine sul budget cap) e dovuto (per la straripante superiorità tecnica) sviluppare meno in questa prima metà di stagione. Novità su cui al momento non si hanno certezze, anche se è facile immaginare possa trattarsi di aggiornamenti aerodinamici riguardanti fondo e fiancate, la cui interazione è ormai conclamata anche da quanto visto sulle altre vetture, McLaren in testa. Le ali, invece, vedranno probabilmente solo una scelta relativa al setup da alto carico richiesto dal toboga ungherese.

Sfida dei secondi, Ferrari nuovamente ottimista

Tolta la Red Bull, o per meglio dire la Red Bull di Max Verstappen, il campionato degli altri sarebbe teoricamente entusiasmante, con quattro scuderia a giocarsi il podio a seconda degli sviluppi e delle caratteristiche dei singoli tracciati. A inizio stagione è stata chiaramente l'Aston Martin a dettare legge alle spalle dei 'bibitari', poi c'è stato il salto di qualità della Mercedes in Spagna, quello della Ferrari fra Canada e Austria e il lampo della McLaren a Silverstone. L'Hungaroring è tracciato lento e tortuoso, dove la trazione la fa da padrona, motivo per cui Ferrari e Aston Martin sono ragionevolmente ottimiste rispetto alla possibilità di poter esprimere il massimo del loro valore tecnico. Allo stesso modo sarà interessante vedere se Mercedes e McLaren, molto prestanti sui velocissimi curvoni di Silverstone, riusciranno a ripetersi a Budapest.

Pista da posteriore forte

Al contrario del tracciato inglese, l'Hungaroring torna infatti ad essere una pista 'rear limited', cioè in cui è fondamentale la gestione dell'asse posteriore. Il problema per la Ferrari SF-23 potrebbe essere dato dalle temperature, solitamente molto elevate, che renderebbero ancor più critica la gestione delle gomme posteriori. Ma se la rossa fosse in grado di trovare ritmo sulla distanza, come in Canada, potrebbe pensare di giocarsi il ruolo di seconda forza.
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Carlos Sainz insieme a Charles Leclerc

Credit Foto Getty Images

Novità gomme: debutta l'ATA

Ulteriore variabile sarà il nuovo format delle Qualifiche, che riguarda l'utilizzo delle gomme. A Budapest farà infatti il proprio debutto il paradigma "ATA", acronimo di "Alternative Tyre Allocation". Pirelli porterà in pista 11 set di gomme slick per ogni pilota e non più 13 (3 set di Hard, 4 set di Medium e altrettanti di Soft), ma la vera novità è nell'obbligo di usare una determinata mescola in ognuna delle tre sessioni di qualifica. Dunque tutti in pista con gomme Hard in Q1, con gomme Media in Q2 e solo in Q3 con le rosse più morbide. Obblighi che ovviamente decadono in caso di pioggia (peraltro non da escludere, soprattutto venerdì e sabato). In teoria chi sviluppa maggior carico - la solita Red Bull - potrebbe avere dei vantaggi soprattutto nel gestire la Q1 su gomme dure, ma anche questa novità andrà saggiata empiricamente in pista, soprattutto dopo che da Silverstone sono state introdotte mescole più resistenti. Il cosiddetto 'ATA' è al momento una sperimentazione, che verrà ripetuta nel Gp d'Italia a Monza il prossimo settembre. Se poi le squadre dovessero deliberare a favore, diverrà regola fissa nel 2024.

Torna Ricciardo

Il Gp d'Ungheria vedrà anche il ritorno al volante di Daniel Ricciardo, di nuovo pilota ufficiale dopo l'ultima gara di Abu Dhabi 2022 con la McLaren conclusa al nono posto. McLaren con cui l'australiano ha avuto un unico vero lampo - la vittoria a Monza nel 2021 - prima di intraprendere una parabola discendente che lo ha portato finpo all'esclusione dalla griglia. Daniel torna in pista su un sedile tutt'altro che comodo, quello Alpha Tauri del silurato Nick De Vries, ma la svolta potrebbe essere vantaggiosa per entrambe le parti: il team ha bisogno di 'pesare' Yuki Tsunoda con un compagno più consistente di De Vries, Ricciardo vede invece la possibilità di tornare al top guadagnandosi nuovamente la Red Bull, da cui Sergio Perez è dato in uscita. Il ruolo di vassallo di Verstappen, che a suo tempo aveva sdegnosamente rifiutato scegliendo di aria, potrebbe ora rappresentare la salvezza per restare ad alti livelli in F1. Che è uno sport di velocità e dove tutto, si sa, può cambiare molto velocemente.
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