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Hamilton: "Se fossi rimasto in McLaren avrei vinto solo un Mondiale. Mi sono preso un rischio"

DaOAsport

Pubblicato 27/01/2021 alle 09:49 GMT+1

FORMULA 1 - Il britannico campione del mondo ripercorre la propria carriera: "Sono entrato in McLaren quando avevo 13 anni. Per me era una famiglia, mi sono sempre sentito protetto a Woking. Sentivo però che non stavo dando un grande contributo per via della storia della scuderia che già si era affermata. Cercavo qualcosa di diverso...".

Lewis Hamilton

Credit Foto Getty Images

Conferma sì, conferma no. Lewis Hamilton, formalmente, è senza contratto in Formula 1 e il rinnovo del suo accordo con la Mercedes tarda ad arrivare. La situazione si presta al connotato di tormentone perché il pilota che ha dominato le ultime stagioni nel Circus, scrivendo pagine di storia importanti (7 titoli iridati, il primato di vittorie nei singoli GP e di pole-position all-time), non ha ancora un sedile. I motivi? Questione di soldi e ora come ora si è in una fase di stallo. In questo contesto, anche la positività al Covid-19 del Team Principal Toto Wolff, coinvolto nella trattativa di Lewis, ha rappresentato un ulteriore imprevisto.
In una sessione di interviste organizzate dallo sponsor Crowdstrike, Hamilton si è raccontato sottolineando come e quanto sia stato importante nella sua carriera prendersi un rischio e cambiare. Il riferimento è al passaggio dalla McLaren alla Mercedes che il campione britannico volle compiere: "Sono entrato in McLaren quando avevo 13 anni. Per me era una famiglia, mi sono sempre sentito protetto a Woking. Sentivo però che non stavo dando un grande contributo per via della storia della scuderia che già si era affermata. Cercavo qualcosa di diverso, in cui avrei potuto costruire. Quando arrivai in Mercedes, non c’erano tanti trofei in bacheca ma il team era in crescita. Stavano arrivando altri rinforzi e ho voluto mettermi in discussione, cercando di capire se le mie capacità fossero all’altezza della situazione. All’inizio non sapevo se e quando avrei vinto di nuovo, ho dovuto considerare i pro e i contro, ma per me correre è assumersi un rischio, e come diceva Ayrton Senna, se non lo fai non sei un pilota. Restare in McLaren sarebbe stato più facile, ma con il senno del poi, se l’avessi fatto avrei vinto solo un campionato (quello del 2008 ndr.)”.
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Lewis Hamilton beffato da papà in un match di tennis

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