Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Leclerc: "Che tensione quando vinsi a Monza. Idolo Schumacher, ma avrei voluto gareggiare con Senna"

Luca Stamerra

Aggiornato 04/04/2020 alle 16:02 GMT+2

Leclerc si confessa ai suoi fan in un appuntamento live sui social: qualche piccolo aneddoto della sua carriera in Ferrari.

Charles Leclerc ringrazia il pubblico di Monza, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Dopo Vettel, anche Charles Leclerc ha parlato con i suoi fan in diretta sui social. Tanti i messaggi e i complimenti. Si è parlato del successo di Monza dello scorso anno, degli idoli di infanzia e delle emozioni vissute quando ha calcato i primi passi a Maranello. E come si allena Leclerc durante la quarantena?

Che tensione lo scorso anno a Monza

Ovviamente l’anno scorso a Monza la situazione era abbastanza tesa, prima Bottas poi Hamilton erano appena dietro di me, quindi avevo molta pressione, soprattutto essendo a Monza. Tutta la settimana era stata improntata a quella vittoria, io e la Ferrari avevamo tutto il Paese con noi. Quindi ho sentito molta pressione e sì, ero teso dietro la visiera. Ma l’unica cosa che continuavo a dirmi era di stare calmo e di rimanere concentrato su quello che dovevo fare in macchina e che la cosa più importante era portare a casa il risultato. È quello che abbiamo fatto, ma sì, di pressione ce n’era parecchia

I tifosi mi sono stati vicino

Si certo, vedo tanto sostegno, anche in Italia hanno trasmesso il GP d’Italia 2019 in questi giorni, leggo i messaggi anche se non posso rispondere a tutti e mi fa piacere, mi tiene motivato ad allenarmi per la ripresa
picture

Charles Leclerc

Credit Foto Getty Images

Le prime sensazioni quando arrivato a Maranello?

È stato tanto tempo fa, avevo 11-12 anni. Ero con Jules Bianchi, arrivai in città, ma non potei entrare in Ferrari perché non avevo il pass, ma ricordo che guardai l’azienda dall’esterno e rimasi molto impressionato. Sognai che sarei riuscito a entrarci un giorno. Adesso devo ammettere che è un po’ più facile avere accesso all’azienda. Il numero 16? Il motivo è che volevo il 7, ma l’aveva già Raikkonen. Poi volevo il 10, ma Gasly era arrivato prima di me, così ho scelto il 16 perché 1+6 fa sette e in più è il giorno del mio compleanno

Hai realizzato il tuo sogno, quello di guidare la Ferrari

Beh ci si sente bene, anche se adesso sono in Ferrari da un anno, ogni volta che indosso tuta e maglia rossa è speciale, faccio sempre fatica a credere di essere qui. Cambiare qualcosa? No, ho fatto errori, ma mi hanno fatto diventare il pilota che sono adesso, quindi non cambierei niente. Che lezioni ho imparato dopo il primo anno in Ferrari? La pazienza, qualcosa che ho faticato a imparare in passato. Ma stando in Ferrari ho imparato che serve, non si può avere tutto e subito e devi avere un po’ di pazienza e imparare dai migliori, da Vettel e dal team. Le cose hanno bisogno di tempo per sistemarsi e quindi a volte c’è bisogno di aspettare e io ero forse un po’ troppo impaziente

Chi è stato il tuo idolo?

È stato Michael Schumacher. Quando ero piccolo lui vinceva tanto, era impressionante e tutte le volte che guardavo la Formula 1 lui e la Ferrari erano quelli che seguivo maggiormente

E se incontrassi Senna cosa gli chiederei?

Forse la pista più vicina. Sarebbe un sogno per me gareggiare con lui, mi ha ispirato molto per il lavoro e il talento, che lui ha combinato per diventare il migliore

Come ci si allena in tempi di coronavirus?

Ho ogni tipo di attrezzatura in casa, una bicicletta, alcuni pesi, mi preparo e qui a Montecarlo abbiamo l’autorizzazione a svolgere attività fisica per un’ora al giorno all’aperto, ci si adatta, non è ottimale
picture

Leclerc: "Ferrari ha lavorato per fare la migliore macchina, al 2020 chiedo serenità e maturità"

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità