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Leclerc giura amore alla Ferrari: "Voglio vincere con la rossa. L'obiettivo è terminare l'anno dietro alla Red Bull"

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Pubblicato 14/08/2023 alle 10:51 GMT+2

FORMULA 1 - Il prossimo mese di ottobre, nel Gran Premio degli Stati Uniti, Charles Leclerc affronterà il centesimo weekend di gara con la Ferrari. Nella chiacchierata con Motorsport.com, il monegasco ha parlato così: "Credo che ogni pilota consideri tutte le diverse opzioni, ma nel mio caso il primo sogno è diventare campione del mondo con la Ferrari, lo desidero più di ogni altra cosa".

Charles Leclerc

Credit Foto Getty Images

Il prossimo mese di ottobre, nel Gran Premio degli Stati Uniti, Charles Leclerc affronterà il centesimo weekend di gara con la Ferrari. Nella chiacchierata con Motorsport.com, il monegasco ha parlato così: "Lo scorso inverno la motivazione era altissima. Lo scorso anno ci siamo classificati in seconda posizione sia nel mondiale piloti che in quello Costruttori e, a quel punto, hai solo un obiettivo a cui puntare, diventare campione del mondo. Ma già nel primo weekend di gara, in Bahrain, abbiamo capito che eravamo in una situazione difficile, e dopo il secondo Gran Premio abbiamo preso atto in modo definitivo dello scenario".

Accettare la sconfitta

"Bisogna saperlo accettare, e personalmente credo di averlo fatto, è stato un po' come rivivere il 2020, anche tre anni fa abbiamo capito subito che i risultati non sarebbero stati in linea con le aspettative. Sono momenti difficili, e in questi casi l’aspetto più importante diventa avere una direzione chiara su cui lavorare, perché è molto facile perdere la strada. Quando ci si trova in queste situazioni non è mai per un solo motivo, credo sino molteplici fattori ognuno dei quali porta nella direzione sbagliata, bisogna individuare queste criticità ed affrontarle una alla volta, senza mettere tutto in discussione".
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Situazione strana

"Onestamente, ci siamo trovati davanti ad una situazione strana. In qualifica ci siamo espressi bene, ma in gara abbiamo fatto molta fatica, il tutto con la stessa monoposto. Gara dopo gara abbiamo identificato le aree su cui dover concentrare gli sforzi per migliorare la situazione, soprattutto per quanto riguarda il passo gara, ed ora la direzione è molto chiara. Sappiamo che ci vuole tempo, in Formula 1 non cambi nulla da un giorno all’altro, ma abbiamo fatto dei passi avanti e ne dovremo fare altri, perché la strada per riprendere la Red Bull è ancora lunga".

Gli obiettivi

"Penso che l'obiettivo realistico che vogliamo provare a raggiungere è essere la squadra più forte dopo la Red Bull, e allo stesso tempo provare a colmare il divario. Poi, se parliamo di 2024, non ci sono dubbi che nella mente di tutta la squadra l'obiettivo sia quello di tornare al vertice e combattere contro la Red Bull, un target che realisticamente, e lo dico come opinione personale, prima della fine dell'anno non saremo in grado di raggiungere. L'obiettivo più realistico sarà quello di terminare la stagione davanti a McLaren, Aston Martin e Mercedes".
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Sulle Red Bull

"Penso che Max sia un grande pilota, ma allo stesso tempo sono in tanti a non spiegarsi un margine così ampio tra lui e Checo. Personalmente credo sia impossibile leggere bene la situazione dall’esterno, solo all’interno del team sanno esattamente tutto. A volte il margine tra Max e Checo è stato superiore a quello che mi sarei aspettato, ma d'altra parte Verstappen è un pilota incredibile e probabilmente è molto difficile essere al suo fianco. Ma, ripeto, non ho la visione completa della situazione".

Gestire i momenti e la tifoseria

“Abbiamo creato una vera e propria bolla all’interno della quale non ci facciamo influenzare troppo da ciò che accade fuori, ed è un aspetto davvero positivo. Credo che Fred abbia capito subito che in passato i media hanno pesato un po' sulla squadra, e uno degli obiettivi che ci eravamo posti all'inizio dell'anno è stato proprio quello di proteggerci da questo scenario, e devo dire che abbiamo fatto dei passi avanti. Vedo un cambiamento positivo, poi ci sono sempre dei momenti difficili da gestire, ma credo che questo valga per tutti nel paddock, è vero che la Ferrari è sempre un po' più sotto i riflettori, ma è un aspetto che bisogna saper affrontare".
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Il futuro

"Ho sempre amato la Ferrari, ed è sempre stato il mio sogno essere dove mi trovo oggi. È chiaro che all'interno della squadra nessuno è contento della situazione in cui ci troviamo, ma qui mi sento a casa. Non posso aggiungere molto perché non c'è stata ancora una trattativa, a parte qualche battuta. Credo che ogni pilota consideri tutte le diverse opzioni, ma nel mio caso il primo sogno è diventare campione del mondo con la Ferrari, lo desidero più di ogni altra cosa, quindi se c'è una minima opportunità che possa accadere, non avrò dubbi e spingerò per restare dove sono".

Il prossimo anno ci saranno 24 Gran Premi

"Spero che sia il limite massimo, non uno di più! Una parte di me capisce, non è facile se ti metti nei panni di Formula 1, abbiamo uno sport che sta vivendo un’esplosione di interesse, ed è un aspetto fantastico. Allo stesso tempo temo che possa diventare tutto un… po' troppo, e non lo dico dal punto di vista dei piloti, perché comunque abbiamo una vita bella e privilegiata. Il problema si presenta se valutiamo la posizione dei meccanici, degli ingegneri o degli addetti alla logistica, c’è una parte del personale operante sui campi di gara che arriva in pista tre giorni prima di noi e riparte due giorni dopo il Gran Premio. Io sono felice ogni volta che salgo in macchina, ma allo stesso tempo credo che ogni weekend di gara debba essere qualcosa di unico, e se corriamo ogni fine settimana finiremo col perdere quella sensazione speciale che si prova alla vigilia di un Gran Premio".

Un futuro nella 24h di Le Mans?

“Oh sì, sì. Ci ho pensato molte volte, ed è qualcosa che un giorno vorrò sicuramente fare, insieme ad Arthur (fratello) e ad Antonio (Fuoco) uno dei miei migliori amici, siamo cresciuti insieme, e poi lui si sta già allenando per quel giorno. Vedremo quando sarà possibile, bisognerà combinare tutti i nostri piani perché gareggiamo in categoria differenti, ma quel giorno arriverà."
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