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Virus, calendario a vista, ricorsi e ricatti: così parte il Mondiale F1 2020

Paolo Sala

Aggiornato 12/03/2020 alle 11:58 GMT+1

Domenica a Melbourne si apre l'ultimo Mondiale prima del cambio di regolamento tecnico. Un via inedito condizionato dall'emergenza Coronavirus, da un calendario calibrato di settimana in settimana e da una serie di sospetti, denunce e ricatti innescati dall'accordo segreto Fia-Ferrari.

Lotta Ferrari e Mercedes

Credit Foto Eurosport

Una vigilia di Mondiale così, in Formula 1, non si era forse mai vista. Non fosse bastata l'emergenza Coronavirus, le ultime due settimane hanno visto salire la tensione fra i team come non mai, e la guerra Ferrari-Mercedes deflagrare in tutta la sua virulenza dopo l'accordo secretato sulla power unit ferrarista del 2019. Tuttavia, visto il volume di affari che si porta dietro, la F1 è al momento l'unico evento sportivo pronto quanto meno a partire. Con la necessità di gestire una gestione logisticamente e operativamente inedita oltre al passaggio tecnico non da poco in vista della scadenza del Patto della Concordia. E con qualche novità tangibile rispetto allo scorso anno.

Quanto può durare lo scontro?

La prima questione è proprio questa: dopo la protesta dei sette team non motorizzati Ferrari, la dura risposta FIA e l'altrettanto duro ultimatum dei team che hanno voluto interessarne anche Liberty Media, che ambiente ci si deve aspettare a Melbourne? E quanto può durare, guardando anche alle gare successive, uno stato di tensione come quello attuale? Se i team passano alle vie legali, la vicenda rischia di rimanere aperta più del dovuto. E la curiosità intorno alle reali prestazioni della power unit di Maranello, che non sono quelle di Barcellona, è tanta anche per questo.

L'ultimo giallo: le prese d'aria Mercedes

E non si pensi che, motorizzati Mercedes a parte, il fronte contrario all'accordo Fia-Ferrari sia poi così compatto. La cultura del sospetto regna ad ogni latitudine, e le prese d'aria per i freni posteriori delle frecce d'argento sono prontamente entrate nel mirino della Red Bull, che le considera atte al raffreddamento delle gomme. La richiesta alla Fia è stata accolta, eccedono il volume di spazio consentito e saranno smontate. Ma non è finita, c'è ancora il caso DAS.

DAS, il colpo Mercedes

Sul piano tecnico, il coup de theatre l'ha tirato fuori la Mercedes col DAS, il doppio sistema di sterzo che permette la variazione di camber in marcia. Indubbiamente glamour la scelta di mostrarlo in mondovisione durante la prima sessione di test a Montmelò, una mazzata morale sulla concorrenza. Vantaggio cronometrico? Non è chiaro se e quanti decimi possa togliere, è probabile che l'utilità maggiore stia piuttosto nel controllo del consumo delle gomme. Non varia l'assetto sospensivo, cosa vietata dal regolamento con macchina in movimento, ma solo la convergenza. Ma secondo più di qualcuno resta irregolare, e non sono da escludere reclami, vista l'aria. Helmut Marko aveva già dichiarato di ritenerlo un correttore d'assetto, dopo il caso prese d'aria di cui sopra, ha aggiunto che se la Mercedes monterà il DAS a Melbourne la Red Bull presenterà reclamo ufficiale.
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Volante Mercedes

Credit Foto Eurosport

Calendario a vista

La Formula 1, soprattutto in questo momento, è un delicato equilibrio di interessi fra organizzatori, governi e Liberty Media. Tutti stanno facendo il possibile per far partire regolarmente la stagione, ma il calendario è sotto continua osservazione. Se anche a Melbourne tutto si svolgesse regolarmente, non ci sono ancora certezze per le due gare successive in Bahrein e soprattutto Viet Nam, uno dei due circuiti debuttanti nel mondiale 2020. Stante il rinvio a data da destinarsi del Gp di Cina a Shanghai. Almeno all'inizio si navigherà a vista.

Zandvoort arancione

Max Verstappen e l'ondata arancione avranno finalmente il Gp di casa col rientro in calendario del Gp d'Olanda a Zandvoort, dove non si corre dal 1985. E dove Pirelli dovrà studiare a lungo curvone leggermente sopraelevato che caratterizza lo storico tracciato. Rinnovato e ristudiato nell'asfalto e in parte del disegno, ma non così dissimile all'originale. Qui, alla staccata della leggendaria curva Tarzan, hanno lasciato il segno i Peterson, Regazzoni, Villeneuve, Piquet. Ma con le F1 odierne rischia di risultare lento, qualcosa di simile al Gp d'Ungheria, dicono. Si vedrà.
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Max Verstappen e Lewis Hamilton

Credit Foto Getty Images

La Mercedes rosa

Fra il discusso DAS Mercedes ed il contestato accordo Fia-Ferrari sul motore, non è passata inosservata la Racing Point, ex Force India risanata da Stroll Senior. E fotocopia della Mercedes 2019. "Se non si dimostra il passaggio di un file, non si può dimostrare che i progetti siano uguali". E tant'è. Ma non è un segreto che la Racing Point sia il cliente di riferimento della casa madre, e che l'ingresso di Stroll possa portare a sinergie sempre maggiori. Fino ad arrivare, chissà, al passaggio della Mercedes stessa da team in proprio a Racing Point Mercedes nel medio termine. Intanto, si candida quanto meno a quarta forza.

Tornano le turbolenze

In attesa della semplificazione aerodinamica 2021, le monoposto seguono la linea di sviluppo di quelle del 2019. Alle quali erano state imposte misure e soluzioni per diminuire le turbolenze dell'effetto scia. Qualche effetto si era sentito, mentre nei test di quest'anno a Barcellona sembra si sia tornati alla situazione 2018. "L'aria sporca si sente anche a due-tre secondi da chi sta davanti" - ha detto in proposito Lando Norris, così come Daniel Ricciardo.
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