Simone Biles: "Olimpiadi 2028? No se sarò sugli attrezzi o sugli spalti, vedremo. Da quando non mi alleno più la mia vita è senza stress"

GINNASTICA ARTISTICA - Dopo aver trionfato nella categoria "sportiva dell'anno" ai Laureus World Sports Awards 2025, Simone Biles si è raccontata a 360° a L'Équipe. La fenomenale ginnasta statunitense ha affrontato anche il tema del futuro: "Giochi Olimpici di Los Angeles 2028? Non lo so, vedremo! Sarò lì, ma non so ancora se sugli attrezzi o sugli spalti". Le parole più salienti di Biles.

"Il 2028 sembra così lontano. Partecipare ai Giochi Olimpici di LA 2028? Non lo so. Vedremo!". Il futuro di Simone Biles è ancora tutto da scrivere, come confermato dalla stessa fenomenale ginnasta a L'Équipe. Appena dopo la vittoria dei Laureus World Sports Awards 2025 - nella categoria sportiva dell'anno - Biles è stata intervistata dal quotidiano sportivo francese, affrontando diversi temi. Oltre al futuro, anche quelli della sua salute mentale e dell'attualità, in una vita che per ora non contempla la ginnastica artistica a livello di gare. "Mi direte che la prospettiva dei Giochi a Los Angeles sarà entusiasmante. E io sarò lì, sugli attrezzi o sugli spalti, non lo so ancora".

Biles ammette però che in questo periodo di "ritiro" sta riscoprendo il piacere di fare tantissime cose. "Per ora cerco davvero di godermi la vita [...] di vivere la mia vita da donna. Mi sento bene, molto meglio. Ora che non mi alleno più, nella mia vita non c’è praticamente più stress. Sono ancora in terapia ma mi sento davvero felice". Vincitrice di sette ori olimpici tra Rio de Janeiro 2016 (quattro) e Parigi 2024 (tre), nonché di 23 medaglie d'oro ai Mondiali (tra il 2013 e il 2023), Biles ha letteralmente riscritto pagine di storia della ginnastica, ma ora deve fare i conti col nemico numero uno degli sportivi: il tempo. "Il mio corpo sta invecchiando. Me ne sono accorta anche a Parigi".

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Il tema della salute mentale è ovviamente sempre caro a Biles. "Essere riuscita a verbalizzare i miei problemi e aver accettato aiuto ha cambiato la mia vita. Ho deciso che il mio percorso verso la salute mentale sarebbe diventato un punto di forza, cambiandone la traiettoria. Una delle conseguenze è che mi sento più in sintonia con il mio corpo e la mia mente. Sto ancora facendo lenti progressi, ma ho la sensazione che il mio successo a Parigi abbia funzionato come una terapia".

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