Olimpiadi Tokyo 2020, Judo: Maria Centracchio, la prima medaglia olimpica del Molise più forte di Covid e mononucleosi

TOKYO 2020 - La judoka isernina, 26 anni, è la prima donna molisana a conquistare una medaglia a cinque cerchi. Cresciuta sul Tatami grazie al padre, nell'ultimo anno ha dovuto affrontare sia la mononucleosi che il covid per arrivare a Tokyo. Il 10-0 sull'olandese Franssen nella finale per il bronzo (63kg) l'ha fatta scoppiare in lacrime.

Maria Centracchio

Credit Foto Getty Images

"Sono nata sopra un tatami, ho anche sognato di fare la ballerina, ma vive in me da sempre il bisogno di combattere. La mia famiglia è la mia prima spalla, il fulcro di tutta la mia attività. Senza mio padre non sarei dove sono oggi. Anche mio fratello minore sta intraprendendo la mia stessa carriera e spero davvero che arrivi il più lontano possibile".
In questo stralcio dell'intervista rilasciata al portale Anygivensunday.it nel 2019, Maria Centracchio fa il ritratto di se stessa. Molisana, figlia di una terra molto spessa dimenticata, orgogliosa e forte. L'azzurra di Judo, fresca del bronzo olimpico nella categoria 63kg, è la figlia del maestro Bernardo: un’istituzione nelle arti marziali molisane. La qualificazione a Tokyo è stata qualcosa di storico (mai nessun/a molisano/a era arrivato/a ai giochi), perché oltre alle avversarie ha dovuto battere anche le forze avverse.
"Il percorso che mi ha portato fino a Tokyo è durato tanto tempo. Prima della pandemia la mia posizione in classifica era più salda. Un anno in cui ho vissuto tante difficoltà: prima la mononucleosi, poi il covid, mi hanno fatto perdere un po’ di ritmo. E quindi l’essere riuscita a restare in classifica è stato un sollievo grandissimo".
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CENTRACCHIO IN LACRIME DOPO IL BRONZO: "NON MI SONO MAI ARRESA"

Video credit: Eurosport

Tokyo, medaglia e papà

Però, una volta arrivata a Tokyo, la qualificazione non bastava. Attraverso un grande percorso nel torneo 63kg, Maria ha conquistato il bronzo. "Sul tatami non esistono formule magiche, ogni atleta è diverso. Io so di essere riuscita a conquistarmi le mie soddisfazioni grazie alla caparbietà e alla voglia di arrivare sempre più in alto superando le difficoltà".
Il merito va diviso con Papà Bernardo, che stato è fondamentale nella storia di Maria. Un padre-atleta-maestro con cui ha un rapporto speciale. "Mio padre mi conosce benissimo. Già solo con uno sguardo ci capiamo. Abbiamo passato tante cose insieme, superato tante tappe, se sono arrivata qui è soprattutto grazie al fatto che ha sempre investito su di me". Inoltre, come a suggellare questo binomio che rende grande lo sport molisano, il comune di Rocchetta a Volturno (1098 abitanti), in provincia di Isernia, ha conferito a Maria (e, indirettamente, anche al padre) la cittadinanza onoraria.
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BRONZO SUPER PER MARIA CENTRACCHIO: RIVIVI GLI HIGHLIGHTS

Video credit: Eurosport

Dopo questo grandissimo successo, che l'ha fatta scoppiare in lacrime, Maria potrà tornare nel suo Molise e dal suo fidanzato Gabriele Chilà (nazionale azzurro salto in lungo delle Fiamme Gialle più piccolo di tre anni). Oltre alla laurea, ora potrà esporre anche la medaglia olimpica. Una coppia niente male.
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