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Tokyo 2020, Luigi Busà: "Sogno una medaglia lanciando anche un messaggio ai più giovani"

DaOAsport

Pubblicato 19/07/2021 alle 23:24 GMT+2

Tokyo 2020 - Il portacolori azzurro sarà tra i pionieri della disciplina ai Giochi Olimpici e sogna in grande.

Luigi Busà - Ufficio Stampa FIJLKAM

Credit Foto Eurosport

La spedizione italiana del karate ai Giochi Olimpici di Tokyo 2021 parte per la kermesse con i Cinque Cerchi con la chiara intenzione di fare grandi cose. Tutti e cinque i nostri portacolori, infatti, saranno al via delle gare pronti a vendere cara la pelle sul tatami nipponico. Tra questi, un sicuro protagonista sarà Luigi Busà, capitano della squadra azzurra e sicuro protagonista delle Olimpiadi.
Il nativo di Avola spiega le sue sensazioni prima del via ufficiale dei Giochi, che per la sua disciplina rappresentano un momento epocale. “Un momento storico – spiega a Leggo – la prima volta del nostro sport alle Olimpiadi. Sarà una grandissima emozione, anche perchè qualificarsi non è stato affatto semplice e sono rimasti fuori grandi campioni del karate. Essere ai Giochi è qualcosa di diverso ed unico. A 34 anni ho la fortuna di poterci andare. Era tanto che aspettavo questo momento».
Dopo una carriera stellare, ed una bacheca infinita, il siciliano cerca la classica ciliegina sulla torta a Tokyo: “Certo, una medaglia sarebbe il top. Chi non la vorrebbe, è il sogno di qualsiasi atleta ed è un mio obiettivo. Ci penso prima di andare a letto, ne parlo guardando la luna. Tuttavia, non c’è solo la medaglia d’oro, ho un altro obiettivo. Ho una missione che va oltre alla medaglia d’oro. Ho intrapreso un percorso molto chiaro. In questo periodo, va di moda l’MMA, quindi il trash talk. Si pensa che, per essere dei duri, devi farlo notare con le parole e l’atteggiamento da duro. C’è tanta insicurezza nel giovani, si aggrappano a questi personaggi molto aggressivi nel modo di fare e parlare. Ecco, io voglio portare un messaggio diverso ai giovani. Il vero forte, non ha bisogno di farlo notare con atteggiamento da sbruffone o a parole”.
Unico aspetto negativo, il fatto che Laura Pasqua, moglie di Luigi Busà, non si stata in grado a sua volta di centrare il pass per Tokyo. “Sarà una tifosa in più. Avremmo gareggiato nello stesso giorno, fatto il warm up insieme ma non è andata come speravamo ma, come detto, sarà la mia prima supporter. Spero di farla gioire con una grande prova all’Olimpiade”.
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