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Tokyo Rewind – Luigi Busà un anno dopo l’oro. Come sta l’azzurro? Il ritorno sul tatami, il bronzo europeo, il libro

Michele Neri

Pubblicato 06/08/2022 alle 07:46 GMT+2

OLIMPIADI - Un anno fa, il 6 agosto 2021, l'Italia festeggiava un trittico di medaglie d’oro grazie a Busà, Palmisano e la 4x100. Il Gorilla d’Avola ebbe la meglio nella finale del karate kumite 75kg contro Aghayev. Un anno dopo, come sta Luigi? Dal ritorno sul tatami al bronzo europeo, passando per il terzo posto ai Giochi del Mediterraneo dove è stato portabandiera degli azzurri.

Tokyo Rewind - Luigi Busà

Credit Foto Eurosport

Luigi Busà . Erano le 21:45 a Tokyo quando sconfiggendo l’azero Rafael Aghayev regalò all’Italia , il nono del bottino azzurro di quei Giochi. Una grande impresa del “gorilla d’Avola”, che vinse 1-0 la finale di kumite 75 kg. L’italiano iniziò aggressivo poi un colpo pesante dell’azero a cui rispose Busà ottenendo il primo e unico punto della sfida. L’ultimo minuto fu interminabile, con l’avversario all’attacco. Una furia che si scontrò però contro la difesa strepitosa dell’azzurro, che a tempo scaduto scoppiò in lacrime.

DOPO TOKYO: NO AL RITIRO

Il “Gorilla d’Avolasi sarebbe potuto anche ritirare dopo l’oro di Tokyo. All’età di 35 anni non ancora compiuti l’atleta azzurro ha deciso invece di continuare a combattere. Anche contro il parere della madre, che a detta sua sarà molto contenta quando smetterà. Il suo ritorno sul tatami è avvenuto a maggio, nove mesi dopo le Olimpiadi, per i Campionati Europei. Il torneo continentale, che si è svolto a Gaziantep, in Turchia lo ha visto ancora protagonista. L’italiano è arrivato terzo, vincendo la “finalina” contro lo spagnolo Carlos Bargados grazie ad uno spettacolare calcio circolare al viso con cui ha ribaltato lo score a pochi secondi dal termine. Con questo bronzo sono diventate 14 le sue medaglie agli Europei in 16 partecipazioni. Nessuno vanta questi numeri.
Busà, dopo la spedizione turca, aveva spiegato così la decisione di continuare a combattere: “Alla mia decisione di fare l’europeo ho sentito dirmi solo “sei un folle”, “ma chi te lo fa fare”. Il mio obiettivo era quello di lanciare un messaggio, di uscire sempre dalla comfort zone, quello di mettersi in gioco sempre, solo così si diventa veramente grandi. Dopo le Olimpiadi è cambiata la vita, ma dopo 10 mesi mi mancava questo gioco, ed eccomi qua. Non abbiate mai paura di aver paura, fate sempre quello che dice il vostro cuore. Smetto quando lo dico io, non quando lo decidete voi”.
Il siciliano non si è fatto mancare nemmeno la partecipazione ai Giochi del Mediterraneo a giugno. E’ stato anche uno dei portabandiera dell’Italia Team, coronando così un altro sogno. Ad Orano era favorito per l’oro ma è stato sconfitto ai quarti e, ripescato, ha vinto il bronzo contro il croato Enes Garibovic.
Infine, il karateka azzurro ha deciso di scrivere un libro “La forza e il controllo” per condividere con tutti la sua storia. “Ho capito che questa storia la dovevo raccontare: le cose belle e le cose che fanno male, le cose che non ho mai detto “ad alta voce””, così ha motivato la scelta di diventare autore.
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Luigi Busà: "Oro emozione unica, sono il più forte di tutti"

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