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Doping, Andrea Iannone positivo alle controanalisi. Cosa rischia ora?

Stefano Dolci

Aggiornato 09/01/2020 alle 15:48 GMT+1

Il 2020 di Andrea Iannone è iniziato con una brutta certezza: le controanalisi sul campione d’urina B svolte nel laboratorio della Wada di Dresda hanno confermato la positività al Dostranolone. La strategia difensiva dei legali del pilota abruzzese si basa sull’ipotesi dell'assunzione involontaria della sostanza ma i tempi potrebbero essere lunghi...

Andrea Iannone, Aprilia, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Il 2020 di Andrea Iannone è iniziato con una doccia gelida e una certezza: il pilota abruzzese dovrà saltare i test di Sepang, in programma sul circuito malese fra tre settimane, perché le controanalisi sul campione d’urina B svolte nel laboratorio della Wada di Dresda hanno confermato la positività al Dostranolone (steroide androgeno esogeno anabolizzante). Questa decisione pone un grosso punto interrogativo sul futuro del centauro dell’Aprilia che, in concerto col legale Antonio De Rensis e il consulente di parte Alberto Salomone, sperano di poter dimostrare l’assunzione inconsapevole per contaminazione alimentare.
Ma lo stesso Iannone, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, pur non perdendo l’ottimismo non nasconde lo shock per una vicenda che rischia di essere lunga e potenzialmente di minare la sua annata in MotoGP.
Quello in Malesia era il mio primo controllo nel 2019. Nel 2018 ero nel sistema del passaporto biologico della Wada: sorteggiano 5 piloti che devono essere sempre reperibili e avvisare degli spostamenti per i controlli. Infatti fui testato spesso, almeno 3 volte in Asia, ma pure fuori. Se faccio uso di integratori? No, solo Supradyn o Polase. Ho la coscienza a posto e spero finisca al più presto. Le critiche e gli insulti? Se sei a posto con la tua coscienza possono marchiarti di quello che vogliono. Di marchi addosso non me ne sento… se la gente vuole parlare di Iannone faccia pure. La moto è la mia vita, non sono sciocco da giocarmela per altre cose o queste recenti vicende. Sono una persona di poche parole e alla prima impressione posso sembrare arrogante, ma mi considero un generoso. L’Aprilia? Non mi sarei mai aspettato una vicinanza simile e per me ciò vale come una vittoria. Cosa mi aspetto dal 2020? Cose positive, è un progetto radicalmente nuovo che fa ben sperare e l’Aprilia sta lavorando molto. Sono curioso di provare la moto. [Andrea Iannone 9/1/2020, @Gazzetta dello Sport]

E adesso? Le tappe di una vicenda che si prevede lunga

Al netto dell’esito delle controanalisi per Iannone all’orizzonte si profila un deferimento, la raccolta di elementi difensivi e il procedimento con dibattimento. In primo grado, a giudicare Iannone, sarà la commissione disciplinare della Federazione motociclistica (Fmi) che dovrà convocare il centauro recependo tutte le perizie di parte. Contro l’eventuale squalifica è ammesso ricorso al Tas di Losanna sia da parte del pilota che dell’agenzia mondiale antidoping (Wada). Se è improbabile ipotizzare una cancellazione della sospensione per permettere a Iannone di disputare i test del 7 febbraio a Sepang (al suo posto ci sarà il collaudatore Bradley Smith), la speranza di Iannone e dei suoi avvocati è quella di conoscere il verdetto prima del via della stagione, previsto nel weekend dal 6 all’8 marzo in Qatar.
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Andrea Iannone, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Che sanzione rischia? Dalla reprimenda alla squalifica di 2 anni, le ipotesi

Fatta la premessa che il regolamento antidoping è molto complesso e prevede tante casistiche, la pena più alta può arrivare fino a 4 anni, per dolo, ma questa è una ipotesi che pare molto lontana per Iannone. Se l’assunzione della sostanza proibita è stata non intenzionale (un caso che potrebbe avvicinarsi più a quello di Iannone) la squalifica prevista si aggira a 2 anni. Se invece, l’avvocato De Rensis e Iannone riusciranno a dimostrare la loro buona Iannone potrebbe cavarsela anche con una reprimenda.
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