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Valentino Rossi a Motegi sperimenta la frenata a 'due dita'

Stefano Dolci

Aggiornato 18/10/2019 alle 14:28 GMT+2

Valentino Rossi a Motegi ha presentato una modifica nello stile di guida, provando a frenare con due dita invece che con tre dita: "Le moto sono cambiate molto negli ultimi anni e dobbiamo adattarci. Questo modo di frenare aiuta a non dare carico alla forcella troppo rapidamente, quindi la si mette meno in crisi e la staccata diventa più dolce".

Valentino Rossi e la frenata alle due dita, Eurosport

Credit Foto Eurosport

843 giorni senza vittorie, 187 giorni senza podi: il periodo tutt’altro che splendente di Valentino Rossi continua ma il Dottore non ha intenzione di mollare e, in attesa di cambiare capotecnico nel 2020, lavora su sè stesso per modificare il proprio stile di guida e alla soglia dei 41 anni ha deciso di provare a frenare con due dita invece che con tre, un modo per provare a risolvere la frenata troppo brusca e migliorare il controllo e l’equilibrio sulla moto. Un dettaglio niente affatto banale e che dà segnali incoraggianti, come sottolinea lo stesso Dottore dopo i primi due turni di libere a Motegi.
È da un po’ di tempo che volevo provare a frenare con due dita ma non è così semplice cambiare dopo troppi anni. E’ un po’ come realizzare un tiro da tre punti per un giocatore di basket, dopo 25 anni di pratica, ci vuole tempo per abituarsi, come ho detto ho voluto lavorare su qualcosa di diverso e ci stiamo provando. Anche perché le moto sono cambiate molto negli ultimi anni e dobbiamo adattarci. Cosa cambia? Questo modo di frenare aiuta a non dare carico alla forcella troppo rapidamente, quindi la si mette meno in crisi e la staccata diventa più dolce. Con le moto d’oggi bisogna frenare meno per frenare di più, perché mettendo pressione sul freno la moto si ferma meglio. Questo perché negli ultimi anni sono cambiate parecchie cose, dalle gomme all’intervento del freno. [Valentino Rossi 18/10/2019 @GPOne]
Rossi poi lancia un messaggio chiaro a Yamaha, in ottica sviluppo...
Proveremo di nuovo lo scarico in inverno. Il forcellone in carbonio non ha fatto differenza. Anche se non ha portato svantaggi, ma abbiamo deciso così. In Yamaha ci sono tanti giovani ingegneri che spingono molto, credo e spero che ci serva solo un po’ di tempo per diventare ancora più competitivi. Io credo che Yamaha sia in grado di fare tutto ciò che vuole e mi sembra che abbiano capito che dobbiamo migliorare.
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