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Bagnaia miracolato dopo un incidente shock, il weekend perfetto di Aprilia: cosa ci lascia il GP di Barcellona

Fabio Psoroulas

Pubblicato 04/09/2023 alle 17:30 GMT+2

MOTOGP - Dal trionfo incredibile dell'Aprilia all'ennesimo episodio sfortunato di Bastianini, sino allo spavento con annesso immenso sospiro di sollievo per il crash di Francesco Bagnaia. E' stato un weekend ricchissimo di spunti quello appena concluso di Barcellona, che ancora una volta ci ha mostrato quanto questo sport più essere pericoloso e che tutti i piloti meritano grande rispetto.

6 italiani, 1 rookie, 13 campioni del mondo: i piloti del 2023 in 2'

Entra nei libri di storia il weekend catalano appena trascorso. A Barcellona abbiamo avuto il piacere di raccontare il sabato e domenica storica di casa Aprilia. La casa di Noale con Aleix Espargaro ha portato a casa la prima accoppiata sprint-gara domenicale, ma non solo: nella corsa lunga è arrivata la prima storica doppietta del team italiano, con Aleix primo e Maverick Viñales secondo. Un vero e proprio weekend da sogno per l'Aprilia, che al Montemelò ha messo in mostra una prestazione monstre. La moto si è dimostrata sin dalle libere la migliore del lotto, mentre Aleix ogni giorno che passa migliora sempre di più. E poi non dimentichiamoci Top Gun Maverick, che finalmente ha azzeccato tutte le partenze del fine settimana ed è riuscito ad ottenere i risultati che merita.
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Aleix Espargaro con Aprilia e Maverick Vinales

Credit Foto Getty Images

Aprilia e non solo: Bastianini sfortunatissimo

Insieme ai trionfi di casa Aprilia, questo weekend sarà ricordato per i brutti incidenti al primo giro in gara la domenica. In curva 1 un errore di Enea Bastianini in staccata ha fatto scaturire un brutto strike, dove sono stati coinvolti altri quattro piloti, tutti Ducati: Alex Marquez, Johann Zarco, Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi. Fortunatamente per questi quattro non ci sono state grosse conseguenze fisiche e tutti sono riusciti a risalire in moto per la ripartenza della corsa. Peggio è andata proprio al pilota riminese, che vede proseguire il suo annus horribilis.
Un 2023 veramente sfortunato e negativo per il nativo di Rimini: prima la frattura alla scapola all'esordio a Portimao - dopo un incidente con Marini nella prima Sprint Race della storia della MotoGP - che lo ha tenuto fuori per diverse settimane, ora quest'altro incidente che lo costringerà a saltare Misano e l'inedito GP in India. Enea, infatti, ha riportato una frattura alla mano e una alla caviglia. Un vero peccato per il campione del mondo della Moto2 2020 che, da quando è salito sulla Ducati ufficiale dopo un 2022 da sogno, non è mai riuscito a mostrare una briciola del suo talento trascorrendo purtroppo più tempo in infermeria che in sella alla sua Desmosedici GP23.

Il crash di Bagnaia

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Pecco Bagnaia trasportato in ambulanza dopo l'incidente nel GP di Cataogna, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Ma se l'incidente in curva 1 causato da Bastianini è stato brutto da vedere, ciò che è successo dopo curva 2 è stato a dir poco spaventoso. Qui abbiamo visto Pecco Bagnaia esser lanciato in aria dalla sua Ducati dopo un violento highside per poi ricadere in mezzo alla pista e in traiettoria, con tutto il gruppo che sopraggiungeva alle sue spalle. Fortunatamente quasi tutti i piloti sono riusciti ad evitare l'italiano, solo Brad Binder subito dietro ha preso il leader del mondiale, investendolo però nella zona del ginocchio.

Che spavento per Pecco!

Ho avuto molta fortuna
Possiamo riassumere tutto con queste quattro parole dette proprio da Pecco appena uscito dalla clinica a Barcellona. La dinamica dell'incidente dell'alfiere di Borgo Panigale ci ha fatto subito venire in mente tanti altri crash del recente passato, finiti molto peggio. Vista la dinamica della caduta, cavarsela con abrasioni e contusioni fa gridare al miracolo. Nonostante il crash molto peggiore di quello del compagno di squadra, Bagnaia non ha nulla di rotto e potrebbe addirittura essere in sella venerdì nelle prime libere. Qualcosa di incredibile. E siamo convinti che Pecco appena avrà modo di tornare nel paddock, avrà modo di ringraziare sicuramente Brad Binder, che si non è riuscito l'impatto fra la sua KTM e la gamba destra del torinese, ma che una frazione di secondo prima aveva rifilato una sportellata determinante alla Ducati di Martin che ha fatto cambiare la traiettoria alla moto del pilota spagnolo e ha fatto sì che la sua Desmosedici evitasse il corpo di Bagnaia, che roteava come una trottola dopo il violentissimo atterraggio sull'asfalto. Una manovra quanto mai provvidenziale per un Pecco che ha avuto davvero una buona stella che ha vegliato su di lui, ieri al Montmelò.

Motorsport is dangerous, ricordiamolo sempre

Questo scioccante episodio deve fare anche ricordare sempre a tutti di quanto questo sport possa essere pericoloso. Spesso lo si dimentica, si guarda solo alle emozioni e allo spettacolo che sà regalare ogni domenica, e così quando accadono incidenti di questo tipo sono schiaffi duri da accettare. E naturalmente sappiamo tutti quanto la sicurezza abbia fatto passi da gigante negli anni: le piste stradali sono uscite dal Motomondiale, gli impianti sono ultrasicuri con via di fuga enormi, le tute e i caschi sono estremamente protettivi, ma purtroppo gli incidenti come quello che stava avvenendo con Pecco è di quelli inevitabili. Certo, si può sempre migliorare (in tal senso la proposta del leggendario Giacomo Agostini, di allontanare le file della griglia di partenza andrebbe quantomeno valutata da Safety Commission e Direzione Gara) e non bisogna mai abbassare la guardia. Ma nonostante gli enormi sforzi in termini di sicurezza nei circuiti di tutto il mondo, la morte e gli infortuni gravi fanno e faranno sempre parte del gioco.
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Francesco Bagnaia

Credit Foto Getty Images

Inutile fare giri di parole, assurdo negare l'evidente: il Motorsport è pericoloso. Non vuole essere retorica spicciola: lo sappiamo tutti noi appassionati, lo sanno i piloti di qualsiasi categoria che nascono e crescono in questo sport con la consapevolezza di rischiare in qualsiasi momento. Quando si fa questo mestiere si tende a dimenticare l'esistenza del pericolo, ma c'è.

Tutti, dal primo all'ultimo, meritano rispetto!

Correre è bello, emozionante, spettacolare, ma resta una cosa serissima e per farlo ci vuole un coraggio da eroe. Dal primo all'ultimo, dal più forte al più scarso, da chi corre per talento fino a chi corre perché è pagante e pieno di soldi. Tutti i piloti meritano rispetto. Il pericolo è sempre dietro l'angolo nel mondo delle gare, ma tutti questi ragazzi corrono il rischio, pur di coltivare e proseguire la loro passione. Il confine tra la vita e la morte è sempre molto sottile. Tifosi, spettatori e appassionati devono avere sempre enorme rispetto verso chi ha scelto di intraprendere questo mestiere e questa carriera. Per questo fischiare, insultare, gettare fango o la croce su questo o quel pilota definendolo incapace o scarso non ha senso e anzi è solo un assoluta barbaria che non fa bene a questo meraviglioso sport. Il Motorsport non è il calcio, non servono esagitati che guardano le corse in televisione o in pista inneggiando a qualche crash per rendere tutto più epico. Per cui, soprattutto alle porte di un nuovo weekend italiano, smettiamola con fischi di disprezzo nei confronti di un pilota o di qualche avversario, basta con gli applausi e i boati di giubilo quando qualche pilota scivola nella ghiaia. E' tempo di crescere.
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Bagnaia: "Al primo appuntamento con Domizia con l'auto centrai un palo!"

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