Mondiale 2023 - Marc Marquez-Honda, è rottura? Cosa è successo durante il Gran Premio di Germania?

MOTOGP - Oltre che per le due fantastiche vittorie di Jorge Martin, il weekend del Sachsenring verrà ricordato per la rottura tra il Cabroncito e la Honda. Dopo ben cinque cadute in un weekend, lo spagnolo ha gettato la spugna nel warm up, conscio che con questa moto al momento si fatica non solo ad andare forte, ma addirittura a stare in piedi. Cosa può accadere in ottica 2024 e futuro?

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Video credit: Eurosport

È andato in archivio il settimo weekend stagionale della MotoGP, che ha sancito Jorge Martin come primo rivale di Pecco Bagnaia per il titolo. Prima doppietta stagionale e in carriera sprint-gara per lo spagnolo, che nel trionfo Ducati è riuscito ad avere la meglio del Campione del mondo in entrambe le corse. Importante soprattutto il trionfo domenicale, dopo un bel duello durato alcuni giri. Il Sachsenring però non ha solo decretato lo status di contendente al titolo per Martinator, ma ha anche confermato la fine dell'idillio tra Honda e Marc Marquez. Quello che è successo in Germania è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, è la rottura di un rapporto che si era incrinato già da inizio anno, o forse dalla fine della scorsa stagione, ma che nella "casa" del Cabroncito, dove aveva sempre vinto praticamente in carriera, si è arrivati allo strappo totale.
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Marc Marquez dopo la caduta durante le qualifiche del Gran Premio di Germania di MotoGP - Mondiale 2023

Credit Foto Getty Images

Cinque cadute nel weekend

Che la Honda 2023 non fosse nata sotto una buona stella lo si era capito già dalla fine dello scorso anno, quando il Cabroncito si era prima lamentato delle poche novità, per poi faticare a lungo tra Valencia e le altre piste delle prove invernali. Successivamente è arrivato il crash di Portimao e l'infortunio che ha un po' fatto dimenticare i problemi, con Rins che riportava clamorosamente la moto alla vittoria ad Austin. Dal ritorno però in pista del Cabroncito è stata un escalation di eventi: tantissime cadute, con Mir e Rins finiti più volte in ospedale, fino allo sciagurato weekend tedesco. Cinque cadute per il Cabroncito (oltre a un dito medio), un weekend che ha acquisito a tratti i contorni dell'eroico per lo spagnolo, nel tentativo di salvare il salvabile. Fino alla resa domenica mattina.

Se uno come Marquez molla...

Dopo il warm up abbiamo visto Marquez gettare la spugna. Qualcosa di impensabile, di inimmaginabile per un personaggio come il Cabroncito, da sempre spregiudato, all-in, oltre ogni limite, quasi incurante dei rischi e dei problemi fisici. Ma anche per lui è arrivato il momento di fermarsi: troppo alti i rischi e troppi i pericoli che questa moto ti crea. Questo weekend doveva essere positivo per la Honda su una delle poche piste amiche, invece ne esce nel peggiore dei modi. Una casa da sempre cardine di questo sport ora annaspa con enormi problemi tecnici, apparentemente senza soluzioni.

Da moto solo per Marc a moto per nessuno

E pensare che per anni Honda è riuscita a vincere grazie al suo pupillo, con un mezzo pensato esclusicamente per lui. Lo dimostrano i suoi compagni, mandati al macello: da Pedrosa, Lorenzo, Alex Marquez e Pol, tutti esauriti da una moto assolutamente scorbutica e ingestibile. Marquez invece riusciva a gestirla, e anche a vincerci. Ma dal 2020 in poi tutto è cambiato: Marc ha passato più tempo a casa che in pista e così Honda ha cercato nuove strade, per far sì che il mezzo potesse essere guidabile anche da altri riders. Il risultato però è totalmente insufficiente. Strade differenti, ma nessuna giusta. Ora questa moto è impossibile da guidare per chiunque.

Siamo arrivati al limite, di tutto

Sia chiaro, qui non si parla di mezzo lento, si parla proprio di una moto che "fatica a stare in piedi". Ad esempio la M1 del momento è un mezzo non all'altezza di Ducati e KTM, ma Quartararo e Morbidelli riescono a portarla in pista e a guidarla senza avere paura di cadere in ogni curva. Invece la RC2013V è una moto che da un momento all'altro ti butta a terra, spesso senza motivo. E così anche un guerriero spregiudicato come Marquez ha alzato bandiera bianca, conscio che dopo tante botte prese non ha più senso continuare. Sia ora che nei prossimi anni?
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Marc Marquez

Credit Foto Getty Images

Quale futuro per entrambi?

E qui si arriva alla nota dolente: cosa fare dal 2024 in poi? Entrambi cercano ipotetiche scappatoie, che però non sembrano percorribili. Il Cabroncito è prigioniero di un contratto faraonico a scadenza a fine 2024, giustamente firmato nel suo momento d'oro, da cui andarsene sarebbe anche possibile, pagando qualche penale. Ma è veramente la cosa giusta da fare?
Questa è una frase di Marc al Mugello, totalmente veritiera. Honda è stata vicinissima all'alieno di Cervera dal 2020 in poi, per tutto il suo calvario fisico, aiutandolo a più non posso e onorando ogni centesimo dei suoi stratosferici emolumenti nonostante non corresse. Marquez giustamente non dimentica, ma non può rischiare la sua incolumità ogni settimana per cercare di riportare in alto un mezzo e una casa al momento allo sbando. Per cui si cercano vie alternative, ma dove andare? La sostanza è che non lo vuole nessuno. Spieghiamoci meglio: lo spagnolo è un personaggio importante, impegnativo dal punto di vista economico ma anche di personalità, ingombrante all'interno del box, della squadra e del team. Ducati ha già detto che non c'è spazio, Yamaha non è certo una moto allettante, KTM e Aprilia per il 2024 sono a posto. E uno come Marc difficilmente può accettare un trattamento non Factory.
Discorso diverso per Honda. La crisi della casa giapponese sembra senza fine e nel paddock qualcuno ha già ipotizzato di una richiesta della casa alata di disimpegno per qualche stagione dal motomondiale, per poi tornare magari nel 2026 con i nuovi regolamenti. Dorna naturalmente si è duramente opposta, forte anche della scottatura dopo l'addio improvviso di Suzuki. Però storicamente i giapponesi ci hanno insegnato che quando si mettono in testa una cosa poi la portano a termine e, se decidono di lasciare il mondiale, in qualche modo troveranno la scappatoia. Nel caso invece sia Marquez a riuscire ad abbandonare la Honda, i giapponesi potrebbero mettere da subito le mani su Pedro Acosta, volenteroso di salire in MotoGP già dal prossimo anno. Da tempo Pedrito è considerato il nuovo Marc e quindi il tutto può avere senso, dato anche lo sponsor Red Bull a supporto di tutto e la KTM che al momento non sembra voler esercitare l'opzione per portarlo subito tra i grandi nel suo team.
L'impressione è che Marquez nel 2024 correrà ancora con Honda e Honda rimanga con Marquez, anche perché non ci sono alternative. Staremo a vedere se la pausa estiva porterà a qualche tipo di miglioramento, soprattutto tecnico al mezzo, che permetta allo spagnolo di poter correre alla sua maniera con una maggiore sicurezza, evitando di rimetterci la propria salute fisica, già martoriata a lungo in questi anni.
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