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Marc Marquez in Ducati Gresini nel 2024: i perché sì e perché no sulla trattativa più chiacchierata del momento

Fabio Psoroulas

Pubblicato 11/09/2023 alle 19:29 GMT+2

MOTOGP – Sembrava fantamercato fino a pochi giorni fa, qualcosa di assolutamente assurdo. Invece Marc Marquez sembra sia vicinissimo a firmare con il team Gresini per il 2024, lasciando quindi la Honda per salire su una Ducati, anche se non quella più aggiornata. Un campione come il Cabroncito in una squadra satellite. Vediamo i lati positivi e negativi di questa scelta.

Dal braccio di Marquez all'amputazione di Bayliss: quando i piloti corrono contro il dolore

Anche il 12esimo weekend stagionale è nei libri di storia. La MotoGP lascia l'Europa dopo il fine settimana di Misano e si accinge a cominciare la lunghissima trasferta asiatica, con la solita capatina australiana nel mezzo. Sarà un tour de force pazzesco quello che affronteranno i riders della classe regina, che partiranno dall'India fino ad arrivare in Qatar. Saranno sette gare fondamentali per l'esito di questo mondiale: Pecco Bagnaia è saldamente in testa con 36 punti di vantaggio su Jorge Martin. Sono loro i due veri pretendenti al titolo, con il campione del mondo assoluto favorito. Il podio a dir poco eroico del GP di San Marino, a solo una settimana dall'incredibile incidente di Barcellona, ha dato grande tranquillità a GoFree, che senza alcun dubbio rimane il pilota più forte e il candidato numero uno al bis iridato.

La bomba di mercato: Marquez in Gresini dal 2024

Ma in questa settimana non si è parlato solo del clamoroso incidente senza conseguenze e del podio strappato con uno sforzo sovraumano da Pecco e del primo formidabile hat trick di Martinator a Misano ma soprattutto di una succulenta indiscrezione di mercato: il possibile (o imminente?) passaggio di Marc Marquez in Ducati Gresini già nel 2024. Una notizia che ha dell'incredibile e che sin da subito ha stuzzicato la curiosità di tutti gli addetti ai lavori. Un campione del mondo, un fenomeno del calibro del Cabroncito che decide di lasciare "mamma Honda", scegliendo un team clienti con una moto dello scorso anno (la Desmosedici GP23 nel dettaglio) pur di abbandonare la casa giapponese e guidare una Ducati. Cerchiamo di capire se conviene o no questa scelta all'alieno di Cervera e cosa c'è sotto di nascosto. Riavvolgiamo il nastro.
Il tempo passa e quello che serve non sono promesse, ma fatti. C’è una dead line, in India o in Giappone deciderò. Ho un piano A, un piano B e un piano C devo scegliere quale seguire, finirò questi test, andrò a casa e ci penserò con tranquillità [Marc Marquez ai giornalisti dopo il test di lunedì 11/9 a Misano in cui ha provato il prototipo Honda RC213V 2024]
Dove correrà Marc Marquez nel 2024?

La Ducati di Giannantonio la cercano tutti, ma al momento rimane libera

E' stato un agosto caldo per il mercato piloti. C'è stato Rins in Yamaha, Zarco in Honda, la VR46 che ha confermato entrambi i piloti e poi c'è la seconda moto Pramac che è ormai sposa di Franco Morbidelli. In tutto questo ci sono state tantissime richieste per la moto di Fabio Di Giannantonio, che al 99,9% sarà costretto a lasciare la MotoGP e infatti pare essere già in contatto con il team Fantic per il ritorno in Moto2. Quella moto l'hanno cercata in tanti: ci ha provato Arbolino grazie a Pernat, ma alla fine è rimasto in Moto2 li dove è ora. Stesso discorso per Jake Dixon, prima ancora è stato lo stesso Morbidelli ad avvicinarsi, senza successo. Un mezzo velocissimo in un team estremamente competitivo come quella gestita da Nadia Padovani (moglie del fondatore ed ex team owner Fausto Gresini), lo dimostrano i risultati di Enea Bastianini dello scorso anno e i buoni risultati di Alex Marquez di questa stagione, per cui è giusto che faccia gola a tanti. Ma nonostante le tante richieste, la sella rimane libera. Come mai? Il motivo è che l'entourage di Marquez nelle ultime settimane ha contattato Gresini, cercando di capire se ci fossero i presupposti per una trattativa e per tornare a dividere il box con l'inseparabile fratello Alex, dopo la sfortunata parentesi in HRC nel 2020.
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Nadia, la moglie di Gresini che porta avanti il sogno di Fausto vincendo

Ducati non entusiasta, ma Gresini...

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Bagnaia e Marc Marquez

Credit Foto Getty Images

Subito la casa di Borgo Panigale si è espressa contraria alla questione. Marc Marquez è un personaggio ingombrante, sin troppo. Uno come lui è estremamente pretenzioso, può rompere gli equilibri all'interno di una casa che al momento sta viaggiando a vele spiegate, raggiungendo risultati a dir poco assurdi. Marquez può essere il classico "spacca spogliatoio", quello che rischia di rovinare l'armonia perfetta (o quasi) che al momento si respira in Ducati. Però, e c'è un però grandissimo: i team clienti come VR46 e Gresini godono di ampia autonomia, hanno un contratto importante con Ducati, ma comunque possono scegliere con la loro testa a chi dare le moto che pagano, e così l'idea di avere un fenomeno come il Cabroncito nel box ha fatto venire l'acquolina in bocca a tutto il team Gresini. I contatti sono quindi andati avanti, gli sponsor dello spagnolo supporterebbero il tutto senza gravare più di tanto sulle casse del team, e dall'altra parte del box c'è il fratello Alex con cui Marc condivide praticamente tutto, per cui ci sarebbe anche il clima perfetto. Come può Gresini non accettare un Marquez che viene nel team, per lo più a gratis? Impossibile. Dal punto di vista tecnico e di marketing, per loro è la mossa migliore in assoluto.

Perché sì e perché no della scelta

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Marc Marquez insieme ad Alex Marquez durante il GP di Catalogna, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Come detto, la scelta di Marc di andare in un team satellite Ducati con una moto dell'anno prima sarebbe veramente anomala, ma comunque con un senso. Vediamo i motivi principali. Prima di tutto Marquez ha un "insider" nel team da quasi un anno, suo fratello Alex, con cui condivide casa e motorhome da decenni. I due vivono in simbiosi e, come è normale che sia, tra fratelli molto legati parlano di tutto e sicuramente i segreti della Desmosedici non sono più tanto segreti. E poi la Ducati, anche quella non aggiornata, rimane una moto ultra competitiva, lo dimostrano le prestazioni del Bez quest'anno e di Bastianini lo scorso anno, proprio nel team Gresini. Ed è questo un altro motivo serio del passaggio di Marc in Ducati: la squadra, nonostante sia piccola e gestita da poco da Nadia Padovani, ha dimostrato sin da subito di essere un progetto serio e vincente e con Marc nelle proprie fila, rinverdirebbe i fasti di 15-20 anni fa quando - con delle Honda guarda un po' - si giocava il titolo iridato e mieteva successi con i vari Sete Gibernau e Marco Melandri. Inoltre Marquez farebbe di tutto per lasciare la Honda attuale, una moto che semplicemente è più lenta e, a tratti quest'anno, anche pericolosa. Per cui va benissimo anche una Ducati dell'anno precedente. E poi vuoi mettere la soddisfazione di battere i piloti Factory con una moto clienti, o magari addirittura vincere un mondiale con un mezzo dell'anno prima che schiaffo incredibile ai rivali? Insomma, Marc vuole essere competitivo sin da subito e l'unica alternativa - stante l'impossibilità di salire immediatamente a una KTM, che ha già il suo bel daffare per trovare una sella al talentuosissimo Pedro Acosta - per farlo è andare in Gresini.
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Marc Marquez con la Honda

Credit Foto Getty Images

Questa faccenda comunque lascia un po' di interrogativi: Come è possibile che Honda acconsenta a lasciarsi scappare Marquez un anno prima della scadenza del contratto? Vero che qualche tempo fa i vertici della casa alata dichiararono di essere d'accordo a lasciar andare il Cabroncito qualora lui dicesse di non essere felice, ma sembrava più una dichiarazione di facciata. Davanti alle richieste di rescissione dello spagnolo difficilmente in Giappone acconsentiranno, a meno di pagare penali profumate, anche se sembra che nel contratto dello spagnolo ci siano delle scappatoie gratuite nel caso si firmasse per team satelliti, come in questo caso. Inoltre HRC vorrà un pilota comunque importante per sostituirlo e di libero non c'è nessuno. E poi Marc accetterebbe veramente un trattamento non da Factory, quindi con materiale non aggiornato e continue richieste di attenzioni nei confronti dei riders Factory? Tarpare le ali allo spagnolo è qualcosa di impossibile.

E se fosse tutta una strategia?

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Marc Marquez

Credit Foto Getty Images

Se nei giorni scorsi la trattativa tra Marquez e Gresini sembrava super avviata, dopo la gara domenicale gli entusiasmi per la bomba di mercato sembravano essersi un po' spenti anche se sono rideflagrati lunedì con le parole al vetriolo post test. Le interviste durante il weekend del Cabroncito sembravano aver un po' messo dei dubbi sul passaggio dello spagnolo in Ducati. Sicuramente dei contatti ci sono stati, ma a tanti è sembrato più un modo dello spagnolo per mettere paura alla casa alata, ormai da anni oggetto di critiche da parte sua per lo scarso sviluppo sulla moto. L'obiettivo di Marquez potrebbe quindi essere quello di tenere sulle spine, di stimolare ancor di più i vertici Honda a cambiare del tutto strategia, puntando non più sul metodo dei giapponesi ma affidandosi a tecnici europei. KTM, Aprilia e la stessa Ducati negli ultimi anni hanno lavorato meglio ed è chiaro che il modo di lavorare dei nipponici non funzioni più. Per cambiare i tecnici del Sol Levante devono mettere da parte l'orgoglio e imparare dagli europei. Come detto, coi regolamenti congelati è impossibile avere un repentino miglioramento in pochi mesi, ma almeno Marquez vuole vedere che in Giappone cambino completamente strada di sviluppo.
Ci sono tanti nuovi ingegneri che hanno iniziato a lavorare sulla nuova moto, da quanto ho capito non da molto tempo. E' arrivato un ingegnere che si occupava di aerodinamica in Formula 1 e poi parlo nel box con un tecnico che ha una faccia diversa, non me l'hanno presentato ma credo sia il nuovo project manager, non è molto chiaro. Devi credere in loro, anche se il tempo passa e quello che è stato promesso non è stato fatto". [Marc Marquez @GPOne.com 11/9/2023]

Honda non sta con le mani in mano

Che sia stata la bomba di mercato o meno, comunque in Honda qualcosa si è smosso subito, sia dal punto di vista tecnico come detto con la moto prototipo di Bradl e i tanti pezzi da provare nei test, sia anche dal punto di vista della presenza della casa. A Misano nel weekend si sono visti nel paddock tutti i più alti vertici HRC, soprattutto quelli "potenti", in grado di elargire assegni importanti, anche in bianco. Lo scopo in questo caso non è quello del mercato piloti, ma del mercato tecnici. Rubare quindi alla concorrenza teste importanti, in modo da poter attingere al know-how dei rivali. Il nome più importante su cui puntare pare essere uno...

Obiettivo Gigi Dall'Igna!

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Il Direttore Generale di Ducati Corse Luigi Dall'Igna, Getty Images

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In Honda avrebbero deciso che il primo nome per il nuovo corso tecnico e di sviluppo per il futuro è quello di Gigi Dall'Igna. Il manager e ingegnere della Ducati è il primo artefice del miracolo tecnico della moto di Borgo Panigale, l'uomo giusto quindi per risollevare le sorti della casa alata. Il 57enne di Thiene al momento non sembrerebbe per nulla convinto di lasciare il box rosso, ma di fronte a proposte shock e soprattutto a una sfida intrigantissima, quella di ridare vita alla casa motociclistica più importante del mondo, non sarebbe facile dire di no. Honda sembra volere puntare su Dall'Igna indipendentemente dal fatto che Marquez rimanga o meno. Certo che con un Dall'Igna in più le possibilità che il Cabroncito possa decidere di non rescindere anticipatamente il proprio contratto potrebbero aumentare considerevolmente. Anche se il tempo per imbastire una campagna acquisti ingenieristica imponente è poco e entro fine mese si conoscerà dove correrà l'anno prossimo Marc Marquez.
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6 italiani, 1 rookie, 13 campioni del mondo: i piloti del 2023 in 2'

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