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Motomondiale, i favoriti: Marquez per la conferma, Rossi per sorprendere ancora

DaOAsport

Pubblicato 20/03/2017 alle 12:25 GMT+1

Dal nostro partner OAsport.it

Valentino Rossi - Yamaha 2017

Credit Foto AFP

Se si pensa ai favoriti in ottica titolo Mondiale 2017 della MotoGp, guardando a quanto hanno detto i test, ma anche all’andamento delle ultime stagioni, sembra difficile non indicare Marc Marquez come pretendente numero uno allo scettro iridato della massima categoria. Il 24enne spagnolo sembra giunto, nonostante la ancora giovane età, ad un punto di vera maturazione nella sua già eccellente carriera, dopo un 2016 in cui ha dimostrato di saper coniugare al meglio la consueta velocità pura con la capacità di accontentarsi nelle giornate più difficili, non rischiando per forza il tutto per tutto ma sapendo accettare un piazzamento, magari anche non sul podio. Un salto di qualità mentale necessario per tornare alla vittoria, nonché per mantenersi su questi livelli anche in futuro, sperando che Honda, in questo campionato, si presenti maggiormente pronta rispetto a quanto non avesse dimostrato nella passata stagione, soprattutto nella prima parte di essa. I test effettuati fino ad ora, sotto questo punto di vista, hanno dato risposte confortanti al pilota di Cervera, per quanto vi siano ancora alcuni aspetti su cui dover lavorare, specie nel comparto aerodinamico ed in quello elettronico.
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Repsol Honda Team's Spanish rider Marc Marquez takes a corner

Credit Foto AFP

Chi nei test ha fatto furore, dimostrando un grandioso adattamento alla nuova moto a disposizione, è il 22enne spagnolo Maverick Vinales, dal 2017 alfiere del team ufficiale Yamaha. Il centauro di Figueres, sin dal primo contatto con la M1 a Valencia, lo scorso Novembre, ha comandato in lungo ed in largo la lista dei tempi, dimostrandosi molto rapido sulla prestazione pura, riuscendo a tenere testa perfettamente ad un avversario duro quale è Marquez. Oltre a ciò, con il progredire dei test, ed in particolare a seguito dell’ultima sessione disputata settimana scorsa in Qatar, Vinales si è dimostrato molto consistente anche sul passo gara, dando risposte importanti su un aspetto su cui, in precedenza, ancora potevano esserci a ragione degli interrogativi sulla sua effettiva prontezza. Da non dimenticare un altro aspetto che gioca a favore di Maverick, e cioè la fame di affermarsi definitivamente tra i top rider della categoria, status ancora non raggiunto non tanto per lacune sue, quanto per il fatto di non aver avuto a disposizione una moto che gli consentisse di fare presenza fissa nelle posizioni di vertice della MotoGp. Insomma, l’avversario numero uno nella rincorsa al titolo per Marquez sembra essere lui. Bisognerà vedere se sarà già pronto per sopportare tale ruolo ed il corrispettivo impegno mentale, derivante dalla lotta serrata che lo aspetterà in ogni caso in questo 2017, dovendo dimostrarsi pronto sia nell’arco della singola gara che, a maggior ragione, lungo tutto il corso del campionato
Un gradino sotto Marquez e Vinales sembra posizionarsi Valentino Rossi. Il 38enne pesarese ha faticato nei test invernali, non dimostrando ancora un affiatamento all’altezza dei rivali con la Yamaha M1 in versione 2017. Difficoltà che si sono riverberate tanto sul giro secco quanto, soprattutto, sul passo gara, laddove Rossi ha faticato ad essere competitivo, non tentando nemmeno una simulazione di gara nell’ultima sessione di test in Qatar, sapendo già di non essere adeguatamente pronto e dunque non volendo rischiare di sprecare tempo prezioso. Il nove volte campione del mondo è dunque chiamato a migliorarsi quanto prima possibile, se vorrà giocarsi le sue chance di lotta al titolo nel 2017. Fatta tale premessa, guardando al suo recente rendimento, a Rossi nell’ultimo biennio è mancato qualcosa per potersi giocare le proprie carte con maggiore agio: nel 2015 è stato tremendamente costante ma meno veloce rispetto a Jorge Lorenzo, suo avversario in quel campionato; l’anno scorso, invece, è sembrato maggiormente competitivo come potenziale velocistico, ma più incline all’errore, cadendo tre volte in gara come non gli accadeva dai tempi dell’infelice parentesi in Ducati. L’ideale sarebbe unire entrambe le qualità. Vedremo se Rossi saprà riuscirsi, stupendoci un’altra volta ancora.
Obiettivamente, allo stato attuale sembra difficile pensare di uscire da tale trittico, se si vuole trovare il futuro campione del mondo della MotoGp. Ducati, infatti, ha avuto un rendimento altalenante nel corso dei test, riuscendo comunque sempre a progredire, ma mostrando quella instabilità di fondo che le fa variare prestazioni ed ambizioni a seconda delle caratteristiche del circuito affrontato. Difficile pensare di lottare per il campionato con queste premesse, per quanto Andrea Dovizioso sembri essere “tirato a lucido” come mai prima in carriera. Jorge Lorenzo, al momento, sembra essere un passo dietro rispetto al suo compagno di team, dovendo (anche logicamente, del resto) completare il suo percorso di adattamento alla nuova moto, che ancora non gli consente di esprimersi al meglio delle sue capacità. Un altro profilo che merita considerazione è Dani Pedrosa: il 31enne spagnolo del team ufficiale Honda ha disputato un buon pre-campionato, riuscendo ad essere competitivo su ogni pista, tra cui Phillip Island e Losail dove in carriera non ha mai ricavato grandi soddisfazioni. Certamente non può essere inquadrato tra i favoriti, e sembra ormai destinato a confermarsi come “secondo di lusso” di Marquez, ma guai a non avere sempre un occhio di riguardo per un talento del genere, spesso sfortunato nella sua ancora incompiuta rincorsa all’iride nella massima categoria.
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